13 maggio 2009

10 agosto O Cebreiro- Triacastela 21 km| Applausi per Fede

Nonostante il giorno prima avessimo dormito praticamente tutto il giorno, quando è suonata la sveglia presto presto io avrei voluto dormire ancora un bel po'. Ci prepariamo rapidi e usciamo che fa freddo e fuori è buio pesto. La prima meta della giornata è vicina vicina: è la Cruz de hierro, che è appena sopra O Cebreiro. Lì la tradizione vuole che si lasci una pietra che ci si è portati da casa e infatti la croce altissima è circondata da sassi, io però sta roba non la sapevo per cui non mi ero portata da casetta nulla e neanche avevo pensato di raccoglierne una a inizio del cammino. Ci fermiamo lì a pregare e guardare albeggiare tra le montagne.


Ridiscesi in 5 minuti decidiamo di andare a far colazione in uno dei baretti aperti. Il bar è strapieno ma troviamo un tavolo per noi. Il barista è pazzo e canta canzoni senza senso e lei è isterica perché lui alle 7 del mattino è già un'ora che gli rompe le scatole, ma nonostante ciò riusciamo a conquistare la nostra colazione che prevede pure marmellata sul pane buono di montagna.

Rifocillati si comincia il cammino vero. Sarà che io non sono abituata a camminare in montagna ma camminare al bordo di uno stradone (deserto) con il sole tiepido del mattino, tanta luce e un paesaggio da favola mi mette allegria subito. Ed è qui che facciamo una delle foto più belle e più significative di tutto il cammino.


Facciamo delle piccole soste prima alla statua del Pellegrino e poi in un baretto dove ci mangiamo le briochine al cioccolato che avevamo comprato a La Faba e, un po' da barboni, ce le mangiamo seduti comodi al tavolino fuori del bar.



La prima parte del cammino la facciamo insieme ed è qui che incontriamo una gentile vecchietta di un borgo semiabbandonato, dove ci sono più mucche che persone. La signora esce di casa e ci chiama per chiederci se vogliamo assaggiare le sue crepes fatte con il latte delle sue mucche! Fra e J sono un po' titubanti mentre noi figurarsi se alla parola cibo ci tiriamo indietro. Solo per ribadire che gli spagnoli non hanno il senso per gli affari come ripetevo ormai da 10 giorni, la signora ci chiede dei soldi per averci offerto le sue crepes e, anche se non è troppo soddisfatta della nostra offerta, ci indica la sua fonte dove sostiene esca dell'acqua buonissima appena sotto casa sua.
Ecco nella foto ci siamo io e J con le piante grasse della signora e più sotto si vedono Matte e Giammy che tornano dalla magica fonte per dirci "l'acqua c'era ma sgorgava a 20 cm da una montagna di letame!". Siamo tutti d'accordo sul tenerci la nostra acqua e non cambiarla con quella aromatizzata della signora :)


Riprendiamo a camminare ed ecco un bell'incontro: siccome mi si slega uno scarponcino mi fermo un secondo per legarlo mentre gli altri proseguono e incontro un giovan fanciullo, un po' bassino ma niente male. dice di chiamarsi Pascal che è tedesco ma ha la madre francese e un altro paio di cose del genere. rilevante il commento di mia sorella una volta tornate a casa "Era sempre lì che si trascinava e rantolava ma dovevi vederla, fra un po' correva con quello lì e se non la chiamavamo secondo me faceva finta di non vederci per andare ancora con lui!"...


Ancora un incontro con dei simpatici maialini, che mia sorella dopo aver sostenuto di non aver mai visto dal vivo un maialino piccino fa una delle sue uscite da sorella di una vegetariana "Pensatelo con una mela in bocca e un bel bastoncino mentre sgsgsgs rosola!"...



...e mentre stiamo lì a fare "guarda quello com'è buffo" "oddio quello come piscia" ecc vediamo passare un gregge (?) di caprette che se ne va a spasso tutto compatto da solo.




dopo questo bell'incontro rimango indietro rispetto agli altri e inizia un super discesone, dove trovo degli arzilli signori spagnoli di mezza età che dopo le solite domande di rito (di dove sei? sei da sola? sei sicura di stare bene?) mi bagnano il naso.

Una discesa lunga, in parte sotto il sole e un po' tra i boschi dove ogni tanto compare un paese che non mai quello giusto.
C'è della gente che vende cestini di lamponi fuori casa, in realtà li posa su un tavolino e lascia una cassetta dove mettere i soldi del prezzo del cestino indicatogli di fianco. è strana sta cosa.
Scendi che ti scendi per poco sbaglio pure strada che mi ero persa una freccia. e arrivo in paese.

E qui mi vergogno come poche volte. Gli altri mi aspettano seduti su un prato, cioè Fra e J perché Matte e Giammy giocano a pallone. vicino al campetto c'è un bar. sulle sedie del bar ci sono i signori spagnoli con una marea di loro amici. Sento solo una voce "es la italiana"... e uno scrosciare di applausi e brava! vi giuro, una vergogna... secondo me avevano scommesso quanto tempo ci avrei messo per arrivare giù, o magari se arrivavo giù o ci rimanevo prima... chi lo sa!

Entro nel bar per chiedere se c'è un pullman che ci può portare fino a Sarria, infatti per via dello scherzetto di SpanAir dobbiamo eliminare un giorno di cammino. Il pullman c'è solo la mattina dopo quindi tanto vale cercare un ostello. Quello comunale ormai è pieno e ci dirigiamo verso un altro, 7 € internet compreso. quello che mi ha portato dritta fino lì con l'occhio a cuoricino è stata la parola internet.
Prendiamo posto in uno stanzino con tanti letti a castello, posiamo la roba e andiamo a pranzo in uno dei tanti baretti e, come al solito, mangio panino di frittata.

Il pomeriggio trascorre tra una doccia e l'avventura della lavatrice e la scoperta della seccadora.

Mentre tento di lavarmi a mano le due cose che non ho messo nella lavatrice faccio conoscenza con la moglie di Mario Biondi, una romagnola simpatica come poche. da uccidere: la vedo lì che si lava le sue cose in un catino, si libera un lavandino, la guardo, vedo che non fa nessun cenno allora mi metto io a riempirmi la bacinella. e lei con la sua voce acida probabilmente pensando che non fossi italiana "c'ero poi io eh!" e io "scusa pensavo stessi ancora insaponando, non pensando dovessi sciacquare" e lei bofonchia qualcosa di acido come poco.

Scesi di sotto dove c'è il computer conosciamo Mario Biondi, che ci provava spudoratamente con quella lì che poi abbiamo per l'appunto soprannominato sua moglie.

J si mette al computer e io e fra ci mettiamo a giocare a dama cinese nel tavolone che c'è lì vicino per far passare il tempo e darci il cambio. arriva lui "ne avete ancora per tanto?" e noi gli diciamo che siamo appena arrivate e stiamo facendo coda perché oltre a qualche mail vogliamo approfittare del 190online per mandare qualche sms gratis.

Sto rompiballe si mette a giocare con noi e attacca "ma quanto ci metti?!" "ma a chi scrivi?" "ma quanti fidanzati hai?". alla fine ce ne andiamo con le palle a terra e ci dirigiamo verso la Chiesetta del paese per andare a Messa. Lì troviamo un prete stranissimo che ci dice che visto che siamo tutti mezzi rotti possiamo stare tranquillamente seduti tutta la Messa.


Segue una cena nello stesso bar del pranzo ma per me solo con un tazzone di latte y colacao.


ancora una breve passeggiata per il paese dove volevo fare una foto con il bidone per la raccolta differenziata dell'olio che da noi non ho mai visto, ma poi mi son scordata.


Facciamo ancora una lunghissima partita a dama cinese finché la nostra hospitaleira non ci dice, dopo vari tentativi, che è proprio ora che qualcuno vinca per andare a nanna che è tardi.



























5 commenti:

Grissino ha detto...

Ma che bella gente che si incontra. Prima la vecchina perfida che per vendicarsi dellla bassa offerta per le crepe, tenta di farvi venire il *** fulminante bevendo acqua con il letame a fianco. Poi la tizia acida. Ma alla faccio del pellegrinaggio!!! (soprattutto per la tizia intendo).

Dany ha detto...

Grande avventura Fede...è il genere di cose ke piaciono pure a me!un bacio Dany

pansy ha detto...

Ciao Avventuriera ;-) todo bien?
Baci

marge ha detto...

Sicuramente è stato un viaggio che ti ha lasciato un sacco di bei ricordi ma ho l'impressione che sia stato veramente faticoso!!!
O magari sbaglio?

Carmela Martello ha detto...

Dev'essere stato fantastico!!
A presto ;) CaRmY