24 settembre 2014

Cronica de una muerte anunciada

I giochini con i libri mi piacciono un sacco e non solo perché adoro perdere tempo. Servono per ripensare ai libri letti, a quelli che ti eri ripromesso di leggere e non l'hai mai fatto, a quelli di cui ti sei scordato la trama...
Qualche settimana fa Una fragola al giorno proponeva di consigliare il miglior libro letto di un premio Nobel: oh cacchio io non avevo mai letto il libro di un premio Nobel. Fino a quel momento non lo sapevo.

Ora sì, ora ho letto Marquez e, ahimè, non mi è piaciuto!

L'ho preso, l'ho lasciato, l'ho ricominciato, mi ci son sforzata...
Ho provato a leggerlo pure ingurgitando i miei taralli preferiti, che qui non son un bene scarso perché ne ho portati in valigia un quantitativo industriale, credo al limite di quello che possa essere considerata un'attività di import/export!

Alla fine non mi ha coinvolto e mi son obbligata a finirlo! Peccato...
Prima o poi però leggerò Cent'anni di solitudine: non mi lascio scoraggiare!

Tra l'altro ho una nuova droga passione che si chiama instagram... e ho deciso di fotografare i libri che leggo con quello che mangio... due delle mie attività preferite e che spesso pratico contemporaneamente! le trovate come #nonsileggeatavola , chi si unisce?

10 commenti:

Kylie ha detto...

100 anni di solitudine è bello, altri di Marquez non sono sempre riusciti al meglio.

Baci

Anonimo ha detto...

Brava, non lasciarti scoraggiare perchè cent'anni di solitudine merita assolutamente ;)

Unknown ha detto...

Mai letti, mea culpa! Instagram mi manca, meglio così però :) ho già troppi social! ahaha

MikiMoz ha detto...

Cent'anni è molto bello, secondo me ti piacerà.
Ottima l'idea su Instagram, magari prima o poi mi unisco... stay tuned! :)

Moz-

minerva ha detto...

Cent'anni di solitudine stramerita, soprattutto se ti è piaciuta "la casa degli spiriti", della Allende, anche se a me quest'ultimo è comunque piaciuto di più.
L'altro molto molto bello per me è l'amore ai tempi del colera, anche lui secondo me dovresti leggerlo, è una gran bella storia d'amore, pur non essendo, come dire, incalzante.
Baci

Antonella ha detto...

Mmmm secondo me questo romanzo è uno dei migliori di Marquez.. per cui c'è il rischio che non ti piaccia nemmeno 100 anni di solitudine...Io li ho adorati entrambi :D

G ha detto...

Ciao!
Mi affaccio timida per la prima volta, finalmente ti lascio anche io un commento!
Ad ogni modo, se posso dire la mia, quello che mi è piaciuto di più è "L'Autunno del Patriarca", ma come dicono anche gli altri una chance a "Cent'anni di solitudine" non si può negare :)

Ops, dimenticavo! Mi chiamo Gì e sei la benvenuta sul mio blog!
A presto!!!

Ail Finn ha detto...

Marquez è uno degli scrittori che amo di più in assoluto. Vorrei tanto poter rileggere Cent'anni di solitudine in lingua originale (l'ho già in casa, oltretutto, sepolto sotto torri e torri di libri in attesa del mio tempo).
Questo libro è uno dei pochi che non ho letto.
Ti segnalo (magari non te ne farai nulla, o forse già lo sai, ma nel caso ti interessasse e ancora non lo sapessi io te la butto lì) che recentemente è uscita una graphic novel proprio sulla vita di Marquez, dal titolo "Gabo. Memorias de una vida mágica". Internazionale qualche settimana (mese? oddio sto perdendo la percezione del tempo...) fa ne ha pubblicata una piccolissima parte e non mi è sembrata affatto male...

Silvia - Banana e cioccolato ha detto...

Io ci ho provato varie volte a leggere mentre mangio ma non ci riesco. Il problema principale per me è riuscire a tenere il libro aperto mentre taglio le pietanze. Non sono per niente multitasking!

Simo ha detto...

Fede, sono un'appassionata di Marquez, ma ti consiglio di leggere prima "L'amore ai tempi del colera".
"Cent'anni di solitudine" è un lavoro mastodontico e meraviglioso, ma implica a volte uno sforzo di concentrazione che non è adatto a qualsiasi fase della vita.... :) dipende da come sei predisposta :)

Ora sto leggendo "Dell'amore e di altri demoni", mi sta piacendo molto.

Per altri premi Nobel ti consiglio tantissimo "Il museo dell'innocenza" di Ohran Pamuk.