20 aprile 2015

Storie di migranti

E' da quando son piccola che sento raccontare la storia di un uomo che aveva lasciato tutto ed era andato in America. A volte la storia cambiava nei particolari, ma la parte centrale non cambiava mai:
aveva viaggiato nella stiva perché i soldi non li aveva per viaggiare sulla nave.
Un viaggio lungo che dalla frazione di un paesello in Piemonte lo aveva poi portato in una miniera in un paese di uno stato non identificato negli Stati Uniti.
Là ha lavorato tanto, ha fatto fortuna, è tornato in quel paesino.
Ha fatto una figlia, che ha avuto una figlia, che a sua volta ha avuto una figlia, e pure lei ha avuto una figlia, che sono io.

Se qualcosa in quel bastimento fosse andato storto, io oggi non sarei qua. E questo è solo uno dei tanti motivi per cui non posso rimanere indifferente alle tragedie del Mediterraneo.
Perché su quella nave poteva esserci stato il mio trisavolo. E questa storia noi italiani dobbiamo ricordare che ce l'abbiamo nel DNA.

8 commenti:

MikiMoz ha detto...

Tendiamo a dimenticarcelo sempre, perché non ci fa comodo...

Moz-

Unknown ha detto...

Purtroppo cazzo. E concedimelo, ma si potrebbe dire di peggio, c'è chi, e sono tanti, non vuole ricordare o proprio se ne frega del nostro esodo. E purtroppo spesso è anche gente che conosci,amici,conoscenti e quando entri nell'argomento non ne vogliono sentire proprio. Stanno sulla loro idea,impassibile, che questa qui,l'Italia..è casa loro!! Casa loro....!! ma dove siamo finiti...

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Purtroppo la memoria di molti è corta.
Saluti a presto.

Alenixedda ha detto...

La penso esattamente come te Fede, non riesco a capire come qualcuno riesca a guardarsi allo specchio dopo aver gioito per questa tragedia...
"Restiamo umani" [cit.]

Anonimo ha detto...

Purtroppo in tanti guardano solo al loro piccolo orto, non sono proprio capaci di guardare più in là e si nascondono dietro frasi fatte che per la loro disumanità mi danno la nausea.
Per fortuna esiste gente con la mente aperta e la capacità di ragionare al di là dei luoghi comuni.

Unknown ha detto...

Hai perfettamente ragione.
Non so se ce l'ho più con tutta l'indifferenza che c'è oppure con i vari Salvini che sfruttano la morte di persone per stupidi calcoli politici.
Hai letto "Vita" della Mazzucco? Racconta di un bambino italiano emigrato in America all'inizio del Novecento, che, se non ricordo male, era il nonno dell'autrice. O il bisnonno. Non ricordo con esattezza la parentela, ma la storia mi era piaciuta parecchio!

G ha detto...

Sai che il bisnonno di Tegolino fu detenuto ad Ellis Island e lavorò alla costruzione del ponte di Brooklyn?
Tendiamo troppo a dimenticare che prima di essere immigrati, afroamericani, rifugiati, siamo tutti esseri umani, e nessuna vita vale meno di un' altra...

Ail Finn ha detto...

Io ti capisco alla perfezione, perchè questa cosa l'ho nel sangue esattamente come te. Mi domando, però, quante altre persone l'abbiano nel sangue. Ho sentito parlare di tanti che sono partiti, ma pochissimi sono quelli tornati indietro. Mi domando anche quando un'esperienza del genere faciliti una certa apertura mentale, che a volte diamo un po' per scontata.