30 luglio 2015

Come morì il chilote Otey e il Torre del Paine

Chiloè è un'isola enorme ed è l'isola da cui proviene l'eroico protagonista del terzo racconto di Francisco Coloane: Come morì il chilote Otey. Di Chiloè non vi parlerò in questa serie di post perché è talmente particolare che merita una serie di post appositi! La storia prende spunto da un fatto storico davvero accaduto: gli scioperi guidati dal sindacalista Facòn Grande nel 1921 contro l'esercito argentino durante la costruzione delle ferrovie.
Nel racconto si cita uno dei luoghi più belli che abbia visto in viaggio: il Torre del Paine, in Cile.
Non lo avevo inizialmente messo nel mio pseudo-piano di viaggio perché è un'escursione molto impegnativa, ma una serie di fortunati incontri mi ha convinto ad imbarcarmi in questa avventura.
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Il lungo ma soprattutto ripido cammino che conduce fino alle Torri del Paine
Il Torre del Paine è un parco meta (o forse dovrei dire tempio) per gli amanti dell'escursionismo: è infatti possibile fare un giro, detto della W, di circa una settimana. Io ho fatto un cammino di 8 ore, tra salita e discesa, circondata da gente vestita in maniera supertecnica e zaini con dentro ogni ben di dio per accampare: davo un po' nell'occhio perché avevo sì gli scarponi, ma ero in jeans e con un mini-zainetto di plasticaccia!
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Cile, io ti amo
Più volte durante la salita ho pensato che il mio povero cuore non avrebbe retto alla fatica e ci sarei rimasta, ma anche che la vita della travel blogger era una gran faticaccia :)
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E qui non siamo nemmeno a metà
L'ultimo tratto poi è praticamente un'arrampicata in mezzo alle rocce... e io lì ho creduto che per davvero io in cima non ci sarei mai arrivata: sicuro che mi sarei presa una storta e precipitavo nel vuoto. Forse questo clima di terrore psicologico che accompagna le mie escursioni potrebbe influire un po' sul fatto che la montagna non sia il mio habitat preferito!!
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E poi arrivi su, distrutta, e ti trovi davanti a una simile grandezza che capisci che ne è valsa la pena... anche se a scendere ti aspettano altre 4 ore di duro cammino!!
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Le Torri del Paine
L'unico difetto? L'affollamento! I sentieri sono affollati come una via dello shopping la vigilia di Natale: è uno dei parchi più visitati del Cile e c'è un'ampia discussione se davvero è sostenibile un numero di turisti così alto ogni anno!
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Ghiacciai verso il Paine

3 commenti:

Silvia - Banana e cioccolato ha detto...

Beh dai è stata faticosa ma ne è valsa la pena! Peccato solo per i tanti turisti, anche se dalle foto non si direbbe (dì la verità, li hai cancellati con Photoshop!)

Ail Finn ha detto...

Che bello... E che voglia di montagna mi hai fatto venire! Complimenti, in ogni caso, soprattutto per l'ultimo pezzo. Alla fine sei stata ripagata, ma immagino benissimo la disperazione (il panico??) nel trovarsi di fronte ad un'arrampicata quando non si è abituati alla montagna... Ora che hai fatto questo, però, non vorrai rinunciare a vedere tutto ciò che di bello abbiamo qui a certe altezze, vero?? :D

vagabondele ha detto...

Sarà anche stato impegnativo e un fuori programma, ma il panorama che ti ha regalato è a dir poco meraviglioso! complimenti!