30 giugno 2015

Progetto Patagonico

Ho partorito un progetto megalomane, un progetto patagonico.
C'è chi fa letture propedeutiche al proprio viaggio, io invece mi ritrovo a farle a posteriori: leggo pagine che nascondono tra le parole i colori, i profumi e le puzze del mio viaggio in Terra del Fuoco e in Patagonia.
E mentre segno le mie citazioni sui luoghi che ho visitato, o che mi sono persa, sull'app di Cityteller, mi brillano gli occhi a pensare che davvero ho potuto realizzare il sogno di visitare quei posti.
patagonia-cosa-leggere


Quindi questo blog si attrezza per combattere la calura estiva e per tutto luglio e agosto a partire da domenica troverete  ogni 5 giorni un post, non troppo lungo, con un ricordo patagonico.

Questa bella canzone, Patagonia, è stata scritta da un cantautore spagnolo dopo il viaggio di nozze con la sue mogliettina di Buenos Aires e racconta tanto di quello che ho visto e vissuto pure io: ghiacciai, vulcani, pinguini, leoni marini e cieli azzurri infiniti.
E poi dice una cosa bellissima:
Perderse no sería tan malo, pensamos 
Pero volver y contarlo será maravilloso 
ovvero, "perdersi non sarebbe male, pensammo
ma tornare e raccontarlo sarà meraviglioso".



Faranno parte di questa serie di post:
Il bambino blu di Marinella Peyracchia
L'uomo dalla voce tonante di Stefano Malatesta
Terra del fuoco di Francisco Coloane
Terra del fuoco e il Trenino della Fin del Mundo
Sul cavallo dell'aurora e il Milodon e altri animali patagonici
Come morì il chilote Otey e il Torre del Paine
Cinque marinai e una cassa da morto verde e il cimitero di Punta Arenas
In rotta per Puerto Edén e l'arcipelago di Chiloè
Terra d'oblio e il vento patagonico
La parte sommersa dell'iceberg e l'isola di Navarino
La bottiglia di aguardiente e la torba
Il costruttore del faro e il faro della fine del mondo

28 giugno 2015

Birdman

"Claudia, ma tu 'sto film l'hai capito?"
E così io e Claudia in macchina cerchiamo di mettere insieme in poco meno di 3 km le cose importanti di Birdman, film che ha fatto incetta di premi agli Oscar. [sul suo blog trovate la sua opinione]

Di cosa parla Birdman?
Del male di vivere, delle maschere che tutti i giorni indossiamo, di quando non riusciamo a volare, di come è difficile essere se stessi, bla bla bla...

C'è questo attore che tutti riconoscono nel ruolo che lo ha lanciato e allo stesso tempo gli ha tarpato le ali: Riggan Thompson per tutti è ancora Birdman. Riggan Thompson però vorrebbe lanciarsi in qualcosa di più impegnativo e decide di mettere in scena a Broadway lo spettacolo Di cosa parliamo quando parliamo dell'amore, ma avrà mille difficoltà e in tutte le anteprime ci saranno un sacco di problemi con la figlia ex tossicodipendente che gli fa da assistente, l'ex moglie, il migliore amico produttore e l'attore protagonista dal carattere insopportabile. Ce la farà ad arrivare alla prima del suo spettacolo ed evitare la stroncatura del Times?

Il film è davvero ben fatto: quasi interamente girato tra il teatro di Broadway dove si sta provando lo spettacolo e gli stretti corridoi dei camerini trasmette un senso di claustrofobia terrificante e la scelta perfetta delle musiche catapulta lo spettatore nelle ansie di Riggan.

Il film è geniale, per davvero. Ma io no e mi sa che non l'ho mica capito. Io in fatto di film preferisco volare un po' più basso mi sa!

25 giugno 2015

L'estate addosso

"L'estate addosso un anno è già passato" canta Jovanotti.
E' così per tutti, o quasi, ma non per me, che a Natale mangiavo albicocche e anguria a merenda in infradito. Questo 2015 per me prevede una doppia estate: australe e boreale.

Si dice anche che quel che fai a Capodanno lo fai tutto l'anno e io, per la mia prima volta, il 1° gennaio l'ho passato in spiaggia e al caldo, guardando le onde di Valparaiso...


Spero di divertirmi di più che a Capodanno, ora che sono in procinto per partire di nuovo.
Questa volta la meta è vicina e il tempo di permanenza breve: la prima metà di luglio lavorerò in Sardegna in una colonia...
Che il 2015 sia un anno di mare? Speriamo bene!

22 giugno 2015

benvenuTO Francesco

Cronaca di una domenica torinese molto speciale....

papa-francesco-piazza-vittorio

Di fronte all’uomo che grida: “Non ce la faccio più”, il Signore gli va incontro, offre la roccia del suo amore, a cui ognuno può aggrapparsi sicuro di non cadere. Quante volte noi sentiamo di non farcela più! Ma Lui è accanto a noi con la mano tesa e il cuore aperto.

19 giugno 2015

Jurassic World

Jurassic World è un'americanata.
E' ovvio che se uno va al cinema a vedere il quarto capitolo della saga di Jurassic Park, iniziata quando faceva solo le elementari, non si aspetta di passare due ore a riflettere sui mali del mondo.

La trama è facilmente intuibile: un parco a tema con una nuova spaventosa attrazione che sicuramente scapperà e si mangerà un po' di gente e un superfigo che conquisterà l'algida direttrice del parco.

Chris Patt, l'uomo che sussurrava ai velociraptor
Con Claudia, appassionata di dinosauri, e mia sorella lo abbiamo visto non in 3D, ma già così gli effetti speciali erano davvero maestosi e iperrealistici, Roba che mentre loro se la ridevano, io mi facevo sempre più piccola e terrorizzata sulla poltroncina rossa!

Due paroline invece le direi alla costumista di Bryce Dallas Howard, che è una gran gnoccolona, ma in alcune inquadrature sembrava persino un po' chiatta grazie a quella gonna tremenda (c'è una fashion blogger in questo corpo!!). Poi comunque la direttrice trova il modo di svestirsi e far notare a tutti che fisico scultoreo si ritrova. E non molla mai i suoi tacchetti, nemmeno per guidare un camion inseguito dai dinosauri: persino Enzo Miccio avrebbe concesso di togliere i tacchi in una situazione del genere!!

Jurassic World: assolutamente consigliato a tutti gli amanti del genere.... non perdetevelo e poi correte a cercare su facebook cose come questa e ridete a crepapelle!


16 giugno 2015

Non sposate le mie figlie!

Ah che bella cosa l'intercultura... a casa degli altri!
Questa è la storia di Non sposate le mie figlie!, film francese che racconta la vicenda di una famiglia che quando si riunisce a pranzo riunisce tutte le più grandi religioni del mondo.

Il povero signor Claude ha 4 figlie e le prime tre si son sposate con un ebreo, un musulmano e un asiatico: lui e la pia moglie son quelli che nelle foto dei matrimoni si riconoscono sempre perché hanno un'aria da funerale. Ora gli resta la figlia più piccola da sistemare e vogliono che sia un cattolico e un vero francese! Peccato che la piccola Laure abbia sì scelto un cattolico, ma africano! Non solo i genitori saranno contrari al matrimonio, ma neppure i nuovi suoceri vedono di buon occhio questa nuova unione e tanto meno gli altri generi.

Il film gioca sugli stereotipi che tutti abbiamo sulle persone di altre culture e su di noi e, caricandole. tenta di creare delle simpatiche macchiette.
Ma si poteva fare di molto meglio, il film fa sorridere ma non fa sbellicare come invece prometteva il trailer.

14 giugno 2015

La (non) casa del Che a Rosario

Quando son tornata, avevo deciso che vi avrei raccontato dei miei viaggi non in ordine cronologico o di tappe ma seguendo un filone: avevo scelto quello delle case.
Vi ho parlato della casa di Neruda di Isla Negra in Cile che è meravigliosa e di quella inquietante dei militari della Marina a Buenos Aires dove torturavano nei solai i dissidenti politici, poi mi son un po' persa.
Stamattina ho visto su facebook che oggi è il (presunto) compleanno di Che Guevara e mi son detta "Oggi è il giorno giusto per parlare della sua casa natia a Rosario".

Siccome oggi è anche il compleanno del mio amatissimo Guccini, vi consiglio di leggere questo post con questa colonna sonora...

Rosario è stata la prima tappa del mio viaggione ed è la terza città più grande dell'Argentina, ma io da un punto di vista turistico ve la sconsiglio vivamente. Un'amica conosciuta in un altro viaggio mi aveva invitato a starci due giorni, ma io dopo mezza giornata avrei voluto scappare con il primo pullman che in sole quattro ore mi avrebbe portato a Buenos Aires!

Rosario è una meta del turismo argentino perché è la culla della Bandiera e lo scorso anno penso di avervi detto più di una volta quanto sia forte il patriottismo in Argentina: il 20 giugno si festeggia il giorno della Bandiera. A Rosario è sepellito Manuel Belgrano che è il creatore della Bandiera, in un monumeto che ricorda un po' l'Altare della Patria ed è orrendo, ma qualche argentino me l'ha definito "emozionante".
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L'imponente monumento alla Bandiera in Argentina
Oltre a questo monumento, le attrazioni turistiche son legate al Fiume Paranà che taglia la città e che ha una spiaggia attrezzatissima e dove volendo (e con molto coraggio) si può fare il bagno.
Spiaggia La Florida, Rosario
Il Fiume Paranà è anche detto Rìo Marròn per il colore cristallino delle sue acque. Loro dicono che non è dovuto all'inquinamento ma al fatto che è un fiume molto irruento e porta con sé un sacco di terra. Probabile, ma io non ho avuto il coraggio di metterci nemmeno un piede nelle sue "chiare fresche e dolci acque"!
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Fiume Paranà, Rosario
Ma la casa di Che Guevara? Ernesto Guevara è nato a Rosario ma ci è vissuto pochissimo, credo nemmeno un anno. La casa non è visitabile, per il semplice motivo che non ci sarebbe nulla da vedere, ma c'è una minuscola targa che la indica. Talmente minuscola che io alla fine, nonostante avessi gironzolato avanti ed indietro sotto la pioggia per quella via parecchie volte, non son riuscita a trovarla. E prima che pensiate che io sia rincoglionita, anche altre persone in ostello mi han detto di aver avuto lo stesso problema...

A Rosario ci torneremo sicuramente, ma sappiate che è la città che ha dato i natali anche ad un altro mito dei nostri tempi: Lionel Messi, la pulce, è nato proprio in questa città!

Questo post fa parte del "ciclo" La case dei miei viaggi:

11 giugno 2015

Emma Bovary

Gentile signora Madame Bovary,
va beh facciamo che ti chiamo Emma e ti dò del tu, che tanto so tutti i fattaci tuoi, come un sacco di gente negli ultimi 159 anni.
Emma, cacchio te la sei cercata eh!
All'inizio mi stavi simpatica: eri piccola ed ingenua ed intrappolata in una vita che non sentivi tua.
Ed Emma cercava di capire che cosa si intendesse con le parole felicità, passione, ebbrezza che le erano sembrate così belle nei libri.
E ci avrei scommesso che ti facevi infinocchiare da quel don Giovanni di Rodolph, nonostante fosse chiaro da subito che razza di omuncolo fosse. Va beh Emma, hai ragione: viste da fuori le cose son sempre facili. E 159 anni dopo non posso dirtelo che "te lo avevo detto".
libri e rose


Leon poi era proprio l'uomo perfetto, ma gli hai rotto troppo le scatole: hai tirato troppo la corda e pure lui si è stufato.

C'è una cosa che però proprio non posso perdonarti: hai scialacquato tutto e per una taccagna personcina accorta come me questo è il peccato più grande.

Cara triste Emma, chi si accontenta non gode e lo abbiamo sempre saputo tutti che con quel brav'uomo di Charles non saresti potuta essere felice, ma hai provato sulla tua pelle che Chi troppo vuole nulla stringe. Ce lo ripeti da più di un secolo e mezzo ma mica lo abbiamo ancora capito...

Ah, la tua amica russa Anna Karenina, pure lei moglie fedelissima come te, era molto più noiosa di te ma sappi che almeno nella morte è stata più furba!

Ho anche avuto il piacere di conoscere una tua pronipote: la signorina Gemma Bovery! Tranquilla la genetica non è acqua...

10 giugno 2015

Le piogge dei nostri viaggi #sensomieiviaggi

Signore e signorine, se questa è l'unica pioggia che vorrete che vi disturbi nell'estate 2015 dovete prendere parte al grande rito collettivo anti-pioggia organizzato per il Senso dei miei viaggi...
Cosa dovete fare? Semplice! Ciuriosare tra le foto delle piogge che ci siamo beccate tutte noi e cliccando sulla foto finirete catapultati nei blog della proprietaria... poi incrociate le dita e sperate di non beccarle anche voi!
Volendo potete anche cantare a squarciagola con Geri Halliwell... e se non lo farete e vi troverete come Fantozzi poi non venite a lamentarvi da me XD


Infilate gli stivali, copritevi bene con la mantella, aprite gli ombrelli e....
siate "fashion" come  ci insegna Silvia sotto le cascate del Niagara
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Silvia sotto le cascate del Niagara

e divertitevi come la figlioletta di Ale!
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Ale ha la passione per i paesi del Nord, dove la pioggia è di casa
A volte la pioggia ti dà il tempo di prepararti e addirittura di fermarti a fare una foto, come ha potuto fare Chiara appositamente per questo senso dei miei viaggi,
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Chiara, Il borgo di San Leo e dei nuvoloni minacciosi in avvicinamento
mentre altre volte ti coglie all'improvviso e proprio quando stai gironzolando in bicicletta per San Francisco come è successo a Luna...
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Luna e una biciclettata che difficilmente scorderà
ma può anche capitare che a Chicago la pioggia d'inverno si trasformi all'imporovviso in una copiosa nevicata e tu debba tornartene a casa, vero Norma?
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Norma, la statua di Marilyn a Chicago

Ci son posti nel mondo dove è quasi impossibile non prendere un po' di pioggia:
passare per una Londra asciutta sarebbe quasi come non vivere il vero spirtito della città dice Audrey!
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Audrey, i tavolini di un bar londinese
o sul Lago d'Orta nel Piemonte orientale: Claudia ci è stata due volte e non ha mai visto il sole!
lago-d'orta-pioggia
Vista panoramica sull'isola di San Giulio di Claudia
e in Patagonia meridionale è assolutamente normale che piova almeno una volta al giorno, ma a me è capitato che la pioggia non se ne andasse più!
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Monumento al vento (e al suicidio) in Patagonia

Ci sono però dei posti dove proprio non te la aspetti:
solo grazie a Chiara ho scoperto che persino a Barcellona può piovere!
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Chiara a Barcellona si è dovuta rifugiare in un bar
e se la pioggia ti colpisce su un'isoletta ti ritroverai in gabbia in uno spazio minuscolo, proprio com'è successo anche ad Antonella ai Caraibi!
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Antonella, Uragano ai Caraibi

ma vince su tutti la povera Elena che è riuscita a beccare la pioggia nel deserto!
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L'Uluru come lo ha visto Elena lo hanno visto in pochi!
Il senso dei miei viaggi si prende una pausa per l'estate.
Chi volesse essere sempre aggiornato può iscriversi al gruppo su facebook oppure aspettate settembre e sui nostri blog scoprirete chi gestirà il prossimo senso dei miei viaggi....

07 giugno 2015

Turner

La conoscete la pagina facebook Se i social network fossero sempre esistiti?
Se Turner nella prima metà dell'800 avesse avuto facebook sicuramente avrebbe potuto pubblicare una cosetta come questa.
Se dico "pittore romantico", io penso ad un uomo sensibile gentile profondo: una bella persona, di quelle con cui  mi piacerebbe passare un pomeriggio.


Dopo aver visto il film Turner, ci penserò due volte a far un'equazione così semplice.
Turner era geniale, ma aveva un carattere di merda. Non trovo altri giri di parole per definire una persona davvero sgradevole come lui. Ed è stato tremendo passare 2 ore e mezza in sua compagnia.

L'unico merito di questo film è da riconoscere a Peter Minus ... ehm Timothy Spall, che lo scorso anno ha ricevuto la palma d'oro a Cannes come miglior attore.

Io ne consiglio la visione solo ed unicamente:

  • a chi è un vero appassionato dei pittori romantici inglesi e non soffre di narcolessia
  • a chi ama i paesaggi inglesi e non soffre di narcolessia
Per tutti gli altri, fate altro che è meglio... molto meglio!

Anche questo film 'ho visto con Claudia, che è stata più brava di me e non ha dormito nemmeno un secondo... a differenza della sottoscritta!



05 giugno 2015

La pioggia dei miei viaggi

Signori e signore, oggi è l'ultimo giorno per partecipare al senso dei miei viaggi. La rubrica è stata ideata da Monica ma da diversi mesi viene gestita come se fosse una staffetta e questo mese ho scelto io il tema: la pioggia. mia fedele compagna in molti viaggi.

Se volete partecipare dovete postare tre foto a tema entro oggi e, ovviamente, comunicarmelo.
Qui invece potrete aiutarmi a scegliere quale delle mie tre prenderà parte al grande rito propiziatorio anti-pioggia che avrà luogo il 10 giugno su questo blog :)

Nello zaino del pellegrino che si incammina verso Santiago de Compostela non deve mancare mai una mantella per la pioggia, perché quando dopo molti chilometri arriverà in Galizia, qualsiasi sia la stagione, verrà colto da pioggia e pioggerella. Avrei delle foto di me con la mantella, ma per la salvaguardia della mia dignità ci accontentiamo di questa foto scattata con un vecchio cellulare una sera in ostello...

Vedere le mongolfiere volare con tutti i loro colori dovrebbe essere bellissimo... guardando il colore del cielo, secondo voi com'è andata a finire?

Puerto Natales (Patagonia cilena), febbraio 2015
Credevo fossero un monumento, anzi un invito, al suicidio queste due statue. 
Poi ho visto su internet che hanno un nome più poetico: sono il monumento al vento, che in Patagonia non manca mai. Visto su internet con un altro sfondo meno fosco, sembra un altro posto (provare per credere). 
Proprio perché c'è sempre tanto vento. il tempo  in Patagonia è estremamente volubile, tanto che si dice che in Patagonia nell'arco di un giorno ci siano tutte e quattro le stagioni. Io da un bar di Puerto Natales quel giorno ho visto passare autunno ed inverno varie volte e solo quando ormai ero sul pullman verso la tappa successiva ho intravisto la primavera. Questa credo si chiami Nuvoletta di Fantozzi.... a qualsiasi latitudine!

03 giugno 2015

Il peso specifico dell'amore


Cara Francesca,
ti presento anche agli altri: tu sei la protagonista di Il peso specifico dell'amore di Federica Bosco.

So che qualcuno leggendo il nome della tua autrice storcerà il naso pensando "il solito libretto rosa" ed effettivamente gli elementi ci sarebbero tutti:
  • tu lavori nel mondo dell'editoria e hai la passione per la pasticceria.
  • hai un compagno noioso, abitudinario e sfiancante
  • e incontri il bello e maledetto che si mette a corteggiarti perché sei l'unica che non gliela dà (questa tecnica l'avevo letta già su Cioè ai suoi tempi!).
Cara Francesca, dicevamo, volevo dirti che in fondo mi stai pure simpatica e mi hai fatto proprio sorridere in più di un'occasione

Per carità, gli vuoi un bene dell'anima, e se avesse bisogno di un rene glielo daresti senza batter ciglio, ma ecco, è lì il problema: preferiresti dargli un rene che un'altra parte di te...
Francesca, non è facile esser solidali con te e tu, in fondo, lo sai. Perché all'amica che ha il fidanzato stronzo che la fa soffrire siamo sempre pronte ad offrire una spalla su cui piangere, ma a quella che si è stufata del fidanzato perfetto che le dice sempre di sì verrebbe voglia di scuoterla e dirle di farsi furba.
Sarà per quello che a me piacciono sempre i deficienti, anche se dichiaro di cercare un principe azzurro... ma di principi azzurri, in effetti, in giro non ce ne son più molti.
Però il vederti annaspare mentre tutto va a rotoli e si complica mi ha costretto a leggere veloce veloce la tua storia,

E quindi amiche che cercate un libro da leggere sotto l'ombrellone, secondo me Francesca sarebbe una buona compagna di viaggio: infilatela nella vostra valigia!