20 ottobre 2019

Fiore di fulmine

Perché ho letto Fiore di  fulmine di Vanessa Roggeri?
Anni fa ho letto un libro meraviglioso: Il cuore selvatico del ginepro.
Per anni mi sono detta che avrei dovuto leggere anche il secondo libro dell'autrice sarda e, con la celerità che mi contraddistingue, in soli 4 anni l'ho recuperato in biblioteca!


La trama di Fiore di fulmine
Fine '800 in Sardegna: una bambina, Nora, viene colpita da un fulmine e muore.
Durante il suo funerale si sente battere dalla bara e si scopre che la bambina è viva, ma l'incidente le cambierà la vita: sulla sua pelle le rimane un'enorme cicatrice e acquisisce la capacità di vedere i morti.
Viene allontanata dalla sua famiglia, mandata in orfanotrofio e si troverà a lavorare in un'enorme villa dove aleggia un cupo segreto...


Fiore di fulmine: la recensione
Ero partita con grandissime aspettative verso questo libro perché il libro di esordio di Vanessa Roggeri, Il cuore selvatico del ginepro, mi era piaciuto tantissimo.
Mi pareva ci fosse una certa continuità di temi con il primo romanzo e questo mi incuriosiva molto: la Sardegna dell'entroterra, la storia ambientata a fine '800, leggende e credenze popolari e soprattutto la protagonista doveva essere una bambina coraggiosa.

Questi elementi in effetti ci sono tutti e l'incipit del libro incuriosisce immediatamente: si racconta di una bambina che era già morta un'altra volta prima di morire per la seconda volta. Com'è possibile?
I primi capitoli del libro li ho letteralmente divorati perché volevo capire cosa fosse successo alla piccola Nora ed alla sua famiglia di minatori sardi.

Nel primo libro Iannetta, la protagonista, era una bambina che tutti credevano fosse una "coga", una strega mentre in questo Nora è accusata di essere una bidemortos, una che vede i morti: la Roggeri ha la capacità di riuscire a trasmettere queste leggende della Sardegna lontana dai percorsi turistici in modo semplice ed avvincente.

Ad un certo punto però, senza rivelare troppo, la trama con tutti questi morti che passeggiano qua e là diventa un po' scontata: ho rallentato il ritmo della lettura e non sono rimasta così entusiasta come ero partita.

Forse ha ragione Caparezza quando dice che il secondo libro album è sempre il più difficile!





Autrice: Vanessa Roggeri.
Anno prima pubblicazione: 2015
Pagine: 279
Dove: in Sardegna, tra Cagliari e le miniere di Monte Narba
A chi può piacere: a chi cerca letture con protagoniste coraggiose, chi ama le leggende locali e ama le storie dove il soprannaturale ha un ruolo importante
Un'altra recensione: a me non ha entusiasmato questa lettura ma non lo boccio totalmente.
Sul mangialibri ne parlano invecce come di una lettura eccessivamente piena di cliché: a voi è piaciuto?

3 commenti:

Sara ha detto...

Forse visto il successo, l'autrice avrà cercato di imitare se stessa.

MikiMoz ha detto...

Ammetto che la trama mi ha colpito, ma già farla morire due volte (e resuscitare, diciamo...) non carica un po' troppo il tutto?

Moz-

Federica ha detto...

@sara: leggerò fra qualche anno (conoscendo la mia celerità) anche il terzo libro che ha scritto per avere un'idea più completa

@moz: la prima volta ci stava ed era una morte presunta... la seconda è stata eccessiva!