06 dicembre 2019

Il filo infinito

Perché ho letto Il filo infinito di Paolo Rumiz?
Questa primavera tornando dal lavoro ho ascoltato alla radio questa intervista in cui Paolo Rumiz raccontava il suo ultimo libro ed il suo viaggio in giro per l'Europa.
L'idea mi ha letteralmente affascinata per quanto mi apparisse stralunata: girare l'Europa tra i monasteri benedettini per capire l'Europa di oggi, unire passato e futuro per capire il senso profondo del nostro continente che non è quello di ergere muri di difesa contro i barbari, ma l'accoglienza millenaria.


La trama: Il filo infinito 

Paolo Rumiz si ritrova a Norcia di fronte alla basilica crollata e alla statua di San Benedetto quasi per caso. Mesi dopo inizia un viaggio tra i monasteri benedettini di tutta Europa con l'obiettivo di capire come l'Europa sia sopravvissuta durante una VERA invasione barbarica, non le invasioni che ci raccontano in tv.
Dove sta andando l'Europa? Potrà ancora sopravvivere in pace per altro tempo? E i posteri ci chiederanno conto di quello che abbiamo fatto noi? La risposta ha quasi un millennio e mezzo.

La mappa del viaggio di Rumiz tra i monasteri benedettini

Il filo infinito: la recensione
Paolo Rumiz all'inizio ne sapeva di Benedetto da Norcia esattamente quanto me (...più o meno): ovvero non sapeva nemmeno in che secolo fosse vissuto.
La sua scelta è quella di scoprire sul campo chi sono i monaci benedettini oggi: cosa è significato e cosa significa oggi la regola dell' Ora et labora?

Rumiz parte, si mette fisicamente in viaggio e scopre monaci e monasteri che vivono in modo molto differente: in Francia per esempio fanno una vita molto più frugale di quelli bavaresi. In comune però hanno semplicemente la regola: pregare attraverso il canto e il silenzio ed il lavoro manuale.
Fra i frati incontrati da Rumiz ci sono persone che hanno lauree ed una preparazione culturale altissima, ma scelgono di onorare Dio e costruire la pace attraverso la coltivazione o la produzione di prodotti locali tipici. Non avevo idea di quanta birra ci fosse nella tradizione benedettina finché non ho letto il capitoletto sui belgi!

L'Europa antelitteram è probabilmente nata da uomini come loro che con un comun denominatore sono riusciti a costruirsi delle identità uniche e tessere tra di loro una fitta rete di legami.







Un post condiviso da Federica (@federica_zucca) in data:

Com'è questo libro?
Sicuramente interessante, ma altrettanto pesante.
Il libro è ben documentato e con questa lettura si scoprono un sacco di cose (non solo relative alle birre!), ci si pone tanti interrogativi, si viaggia con l'autore.
Di contro però lo stile è estremamente dettagliato, così denso di incontri che per leggere qualche pagina ci va molta pazienza e concentrazione.
Non è un libro per tutti, nonostante il suo contenuto sia davvero interessante: io l'ho trovato un po' noioso.


Autore: Paolo Rumiz
Anno prima pubblicazione: marzo 2019
Pagine: 174
Dove: Il viaggio inizia da Norcia e tocca diverse abbazie sparse in Europa
A chi può piacere: a chi ama i report di viaggi molto particolareggiati, a chi cerca di capire che cosa sia e potrà essere l'Europa.
Un'altra recensione: anziché presentarvi il parere di un altro blogger, ecco la presentazione con intervista all'autore.
Se vi sembra un libro troppo impegnativo ma vi interessa il tema su spotify è disponibile un intervento di quasi un'oretta che trovate QUI





4 commenti:

Sara ha detto...

A quanto pare potrebbe anche essere un testo adatto a un corso universitario di Storia Medioevale.

Carmine ha detto...

Grazie del consiglio e del post e delle riflessioni ne terrò in debito contro nelle mie prossime letture

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Grazie per i tuoi consigli di lettura.
Serena domenica.

Luigi ha detto...

molto interessante!!!
Un sorriso