Siamo tutti di ottimo umore alla partenza, talmente contenti che inizia così una delle nostre attività mattutine preferite durante i primi km di cammino: cantare.Il nostro repertorio (e con nostro intendo mio di Fra e di J, perché Giammy e Matte criticano leggermente la nostra attività) copre un campo vastissimo: dalle canzoni di Chiesa, a quelle delle GMG e Loreto passando dai classici italiani per arrivare alle sigle dei cartoni. La critica dei nostri baldi giovani è dovuta al fatto che le nostre canzoni sono tutte un nananana quando (raramente :D) dimentichiamo le parole e prendiamo ritmi un po' troppo lenti...
Al primo paese, Burguete, ci fermiamo nel bar del paese a far colazione e qui facciamo un'altra scoperta di quelle che ci porteranno ad amar la Spagna ancora di più: il mitico ed ineguagliabile Colacao. Il colacao è una specie di Nesquik ma, non so spiegarvi il perchè, è mille volte meglio. Cosa carina: la signora del bar una volta ordinato ci dice di sederci fuori e non arriva mai... dopo scopriamo che aveva finito il barattolo del colacao e quindi era andata a comprarlo nel negozio di fronte.
Al primo paese, Burguete, ci fermiamo nel bar del paese a far colazione e qui facciamo un'altra scoperta di quelle che ci porteranno ad amar la Spagna ancora di più: il mitico ed ineguagliabile Colacao. Il colacao è una specie di Nesquik ma, non so spiegarvi il perchè, è mille volte meglio. Cosa carina: la signora del bar una volta ordinato ci dice di sederci fuori e non arriva mai... dopo scopriamo che aveva finito il barattolo del colacao e quindi era andata a comprarlo nel negozio di fronte.
Il cammino è abbastanza facile per il momento, a tratti lungo il bosco e a piccoli lungo la strada.
Incontriamo la Stele delle Vergine di Roncisvalle e, come vuole la tradizione, ci fermiamo per un Salve Regina.
Tra gli incontri della giornata senz'altro il più particolare è quello con Elettra e la sua mamma, che scopriamo che sono anche loro della provincia di Torino. La particolarità è che Elettra ha solo 7 anni ma dovreste vedere come camminava la bimbetta, detto in modo fine: mi dava merda alla grande. La mamma in un piccolo momento in cui abbiamo camminato insieme mi ha raccontato di aver ià aftto il cammino 2 volte, prima a piedi e poi in bici, e che ora voleva ripetere l'esperienza con la figlia che è abituata a camminare in montagna (e infatti la bimba saltellava come uno stambecco) ma che pensava che non ce l'avrebbe fatta a farlo tutto perchè la bimba dopo un po' si rompeva e, essendo solo loro due, non aveva tanti diversivi.
I miei baldi compagni mi aspettano dietro una curva, pronti per fare un bel pranzetto... qualche cracker sopravvissuto e mele e pesche comprate al paese più sotto. Per la prima volta nella mia vita mangio una pesca con la buccia: J e Sasha dicono che lo fanno anche a casa... ma secondo me non è una bella esperienza!!
Altra prima visione: togliendo la calza ecco apparire lei, la mia prima bolla. Nonostante il cerotto-antivesciche la discesa fino a Zubiri sarà una vera impresa.
Ma il pezzo più duro deve ancora arrivare. Se infatti la discesa l'ho fatta ciacolando con J da Zubiri fino a Larrasoana son sola soletta con un male ai piedi che non ci capisco più niente. La strada poi non aiuta perchè si costeggia un'immensa fabbrica di magnesio che sembra non finire mai.
E poi ecco apparire il paesello... e tu ingenuo pellegrino che vai pensando? eccomi arrivata che non ce la faccio proprio più! col piffero... quando leggo l'insegna del paese e vedo che non è Larrasoana mi vien da piangere, e non solo in senso metaforico. Ma io, ingenua pellegrina, mi dico "non farti figure di merda Chan, che il paesello sarà nelle vicinanze e se arrivi giù in lacrime che figura ti fai?!" quindi ricaccio indietro le lacrime ma il paesello non arriva mai, certo se lo avessi saputo che ci avrei messo ancora 3 ore magari un pianto me lo sarei fatta.
E poi ecco apparire il paesello... e tu ingenuo pellegrino che vai pensando? eccomi arrivata che non ce la faccio proprio più! col piffero... quando leggo l'insegna del paese e vedo che non è Larrasoana mi vien da piangere, e non solo in senso metaforico. Ma io, ingenua pellegrina, mi dico "non farti figure di merda Chan, che il paesello sarà nelle vicinanze e se arrivi giù in lacrime che figura ti fai?!" quindi ricaccio indietro le lacrime ma il paesello non arriva mai, certo se lo avessi saputo che ci avrei messo ancora 3 ore magari un pianto me lo sarei fatta.
Il fatto è che avevo un male ai piedi che mi non mi lasciava pensare a nient'altro. Però questa giornata oltre che per aver contato fino a 750 in un momento di follia in cui non riuscivo più a mettere insieme due pensieri di fila la ricorderò perchè lì ho avuto la conferma che solo tu non sei mai. Tutto sta nel saperlo vedere.
Infatti vedendo da lontano un tetto mi è proprio venuto dal profondo del cuoreil pensiero "Grazie signore di non avermi abbandonato!" ma mentre mi avvicino all'edificio lungo il sehtiero cosa sento? un bel muuuuuuuuuuu... e checazzo è?! è una stalla! :DVa beh Fra al telefono mi conferma che ormai al ponte di Larrasoana manca più poco e quindi distrutta entro in paese alle 8 di sera!!E naturalmente cosa mi capita? mi va della terra negli occhi così dopo aver tenacemente rimangiato tutte le mie lacrime per tutto il pome come entro in paese? con gli occhi che piangono.. evviva!E dove dormiamo? noi 6 soli in una palestra perchè tutto il resto è occupato...Qui Fra racconta la sua piccola disavventura: i pantaloni blu a scacchi dei cinesi a contatto con il sudore hanno perso colore... e ora ha il culo blu, a scacchi naturamente!Solo dopo una bella doccia riusciamo a riattivarci e finalemnte ad andare a cena... per me doppia insalata mista e forse uno yogurt mentre Matte si mangia doppio secondo... E sasha che cosa ordina per rimaner leggero? una bella zuppa di aglio!! sti tedeschi...E al buio della nostra palestra Fra si trasforma in una superinfermiera e buca le vesciche a Giada a Matte a lei e a me no, perchè naturalemnte il cerotto si è attaccato così bene che non riesco più a staccarlo! Come dicono tutti i siti la buca lasciando dentro il filo ma ci accorgiamo che non abbiamo un accendino per sterilizzare l'ago! quindi ci vuotiamo su un po' di amuchina e ciao balle!
Per la cronaca: la foto è del giorno dopo nell'ostello di Pamplona ma mi serviva per rendere l'idea di come fosse rassicurante mia sorella nella veste di infermiera!
Mi sta venendo voglia di partire
RispondiEliminaCaspita mi sento stanca anche se sono seduta.
RispondiEliminachissá se si riesce a fare tutto il percorso senza farsi venire una vescica... bisognerebbe fare un sondaggio fra i pellegrini.
RispondiElimina@ trinity: noi prima o poi pensiamo di rifarlo... se vuoi unirti, prima o poi...
RispondiElimina@ grissino: te lo faccio già io il sondaggio... a giammy è venuto un minuscolo callo.. e basta! infatti lo chiamavamo cinderella!!