Son certa che mentre ne facevo uno vero, di quelli con la carta e i fiocchetti, di quelli che mi vengono ancora e sempre storti e che per fortuna sono pochissimi, ho incontrato Ursula. E il risultato è che ora sono come Ariel: niente ciuffo rosso per carità ma niente voce, se non dei piccoli e lievi sussurri da trans.
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13 dicembre 2011
La voce del silenzio
Non è il lavoro della vita, però mi piace: mi piace parlare con le persone anche se solo per qualche minuto e mi piace alzarmi al mattino, prendere il treno e avere qualcosa da fare. Solo non mi piace vestirmi tutta di nero, che sfinerà anche e sarà elegante ma a me fa 'na tristezza. E non mi piace fare i pacchetti, ma è un dettaglio
Son certa che mentre ne facevo uno vero, di quelli con la carta e i fiocchetti, di quelli che mi vengono ancora e sempre storti e che per fortuna sono pochissimi, ho incontrato Ursula. E il risultato è che ora sono come Ariel: niente ciuffo rosso per carità ma niente voce, se non dei piccoli e lievi sussurri da trans.
Ma non devo lamentarmi: oggi che non riuscivo a spiaccicare più di 10 parole di fila senza tossire ho fatto più soldi di tutti gli altri giorni... probabilmente facevo un po' pena!
Son certa che mentre ne facevo uno vero, di quelli con la carta e i fiocchetti, di quelli che mi vengono ancora e sempre storti e che per fortuna sono pochissimi, ho incontrato Ursula. E il risultato è che ora sono come Ariel: niente ciuffo rosso per carità ma niente voce, se non dei piccoli e lievi sussurri da trans.
:) evviva la capacità di ammalarsi quando è meno opportuno! Succede anche a me!
RispondiEliminaEffettivamente tutto nero è un po da becchino...
RispondiEliminaSono giunto alla conclusione che se a uno piace lavorare è perché non ha nulla da fare a casa! Io non vedo l'ora di tornarmene a casa già alla mattina alle 7...
Grissino
mi piace come paragone :P
RispondiEliminacoraggio!!!
RispondiEliminaAhahhaah! Bello il paragone con la Sirenetta...su su, coraggio, la voce ritornerà...take care of yourself e continua a sorridere che mi pare tu stia facendo cmq un ottimo lavoro con i pacchetti...:-)
RispondiEliminaAvrei bisogno di impacchettare qualcosa anche io, posso sfruttarti?? :)
RispondiEliminaio e la mia gola (e la mia voce da trans) ti siamo vicine!;)
RispondiElimina@grissino: io di cose da fare a casa ne ho anche ma mi piace anche avere qualcosa da fare al di fuori, volontariato o lavoro che sia.
RispondiElimina@grissino
RispondiEliminaAnche io vorrei dire che, per come la penso io, se a uno piace lavorare ci sono almeno altre due possibilità, differenti dalla tua ipotesi:
1) A certe persone piace lavorare perchè fanno un lavoro che a loro piace. Semplice, lineare, ideale oserei dire. Non è un miraggio, lavori e persone del genere esistono davvero, ne conosco parecchie. Arrivano a fine giornata senza stanchezza, col sorriso sulle labbra ed hanno un alto rendimento. Beate loro!
2) A certe persone piace lavorare perchè a loro piace guadagnare soldi da spendere due secondi dopo averli intascati. Desiderio di indipendenza, desiderio materiale ("voglio quell'oggetto!"). Il "piace lavorare" è meno genuino del caso 1), ma pur sempre valido. Un mezzo per raggiungere il fine tanto agognato.
Magari esistono altre categorie ancora, chissà!
Ma perché ti butti giù sempre così. Forse sei la più brava impacchetratice del mondo (beh, limitiamoci all'Italia).
RispondiElimina(lol).
Per fare un buon pacchetto cominci col calcolare la lunghezza del nastro (2 volte la lunghezza del pacco e due la larghezza + un buon metro per il nodo a farfalla. Giri il nastro attorno al pacchetto, ma tennendolo un po' scostato su un lato ed una volta fatto un nodo per bloccare il tutto fai la tua farfalla che riblocchi con un'altro nodo. A questo punto o lasci i due occhielli, oppure li tagli in due. Poi prendi una forbice e con l'interno della stessa tirando sulle cime del nastro arrotoli gli stessi a spirale. Se li hai in dotazione ci attacchi poi dei volani o dei ponpon. Spero di averti dato un po' di fiducia. Ciao e buonanotte.
PS - Io preferisco la canzone del granchio "In fondo al mar".
Se puoi, vieni da me il 19/12 - Post speciale.
Il nero è il mio colore preferito ma non tutte lo apprezzano, soprattutto se indossato sempre.
RispondiEliminaBacio
Hai ragione.. il nero mette tristezza e attira le energie negative! ma è davvero obbligatorio?
RispondiEliminaNon ricordo se hai un principe nella tua vita.. verrebbe comodo... per rompere l'incantesimo!!
:-D
I miei auguri di una pronta guarigione.
RispondiEliminaAnche io faccio parte di questa cerchia..
RispondiEliminaUn sorriso
Gio'
http://remenberphoto.blogspot.com/
l'anno scorso io e Kevin ci siamo dati l cambio con l'influenza e praticamente le feste sono state di conseguenza anche loro un bel po' malaticcie... nonostante il natale la sensibilità generale non aumenta di molto... anzi
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