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08 febbraio 2012

Cose che nessuno sa

Il primo libro di Alessandro D'Avenia, Bianca come il latte rossa come il sangue, mi era piaciuto tantissimo, tanto da eleggerlo miglior libro letto nel 2011.

Poi come dice Caparezza "il secondo album (e anche libro) è sempre il più difficile" e questo libro è tutto un altro paio di maniche. Alla fine gli ho dato 4 stelline ma solo per la seconda aprte più movimentata perchè la prima l'ho trovata decisamente lenta.

Il libro non è assolutamente consigliato a chi, come Elisa, nel primo libro ha trovato troppo ingombrante il Sognatore: qui c'è un altro prof ancora più presente e pure a me ha dato un po' fastidio questo mettersi sempre in luce.

Lo stile del prof 2.0 a me piace molto: ricco di metafore non scontate, ricercato, attento alle sfumature, ma scorrevole. Ma c'è un ma: mi piaceva quando questo era utilizzato nelle riflessioni sul diario di Leo, mi sembra strano che due ragazzi come Giulio e Margherita invece lo usino per parlare tra di loro.

Nonostante tutto è un bel libro, con un gran bel messaggio: la bellezza nasce dalla sofferenza.

Quando  un predatore entra nella conchiglia nel tentativo di divorarne il contenuto e non ci riesce, lascia dentro una parte di sè che ferisce e irrita la carne del mollusco, e l'ostrica si richiude e deve fare i conti con quel nemico: con l'estraneo. Allora il mollusco comincia a rilasciare attorno all'intruso strati di se stesso, come fossero lacrime: la madreperla. Ciò che all'inizio serviva a liberare e difendere  la conchiglia da quel che la irritava e distruggeva diventa ornamento, goiello prezioso e inimitabile. Così è la bellezza:  nasconde delle storie, spesso dolorose. Ma solo le storie rendono  le cose interessanti...

12 commenti:

  1. Non ho letto nessuno dei due...non so perché...però voglio darglielo un tentativo a d'avenia...magari inizio dal primo...e cmq la storia del secondo album è verissima...

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  2. Anche a me era piaciuto molto di più "Bianca come il latte rossa come il sangue", comunque è carino anche questo, forse avrei variato un po' la figura del prof, che stavolta è ancora più protagonista.
    Comunque anch'io ho scritto un post su Cose che nessuno sa, se hai voglia leggi che cosa ne penso, ti lascio il link http://scarabocchidipensieri.blogspot.com/2011/12/cose-che-nessuno-sa-alessandro-davenia.html
    Ciaoooo!

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  3. Uhm, forse l'unica nota stonata che avevo notato nell'altro era quest'autolodarsi. E se qui è anche peggio.. Però mi incuriosisce ugualmente!

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  4. Condivido perfettamente chissa perchè...
    Un abbraccio
    Maurizio

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  5. Va beh io e te Fede con il prof siamo di parte...però anch'io come te ho preferito il primo libro. L'intro di Bianca secondo me è straordinaria, è, come dice lo stesso prof nel suo secondo lavoro, un predatore che inesorabile ti cattura. Nel secondo invece, ho trovato un pò più di lentezza...certo il suo stile è sempre superbo...ma, non sono perchè Bianca è Bianca.

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  6. Non ho letto i libri..Ma ti lascio un sorriso per un dolce giorno..
    Gio'

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  7. Non gli ho letti! Grazie per essere passata da me, ti seguirò! Buona giornata -Nora*-

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  8. a me non aveva fatto impazzire nemmeno Bianca Come il Latte, ma se questo è un pochino diverso forse potrebbe entusiasmarmi di più...

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  9. Ciao Fede...chissà perchè ma questi libri non mi dicono molto...cioè bho..non mi ispirano piu di tanto..ma vedremo... :)ad ogni modo le tue recensioni sono sempre fatte bene!
    Cmq vorrei chiederti di passare da me, per farti leggere un post molto delicato, che riguarda noi donne.sto cercando di farlo leggere a più ragazze possibili...e ti chiedo se saresti cosi gentili da lasciare una tua idea...grazie :D
    pps l'etichetta del post è: infibulazione
    Tanks! hi girls!!!

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  10. ho letto il primo e sono rimasta contenta...anche se l'ho trovato prettamente per adolescenti. questo lo vorrei leggere!

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ciliegine