Siamo a Teheran, fine anni '50 e quasi sembra di essere in Europa. Per chi non conosce il passato persiano del paese può sembrare strano vedere donne svelate, vestite all'occidentale, con un livello di istruzione elevato che se ne vanno a lavorare da sole e portano avanti una famiglia come fa Faranguisse, la moglie del protagonista.
Poi cos'è successo? ah boh, è arrivato un certo Khomeini e ha iniziato a cambiare le cose, ma in Iran il ricordo di quegli anni è ancora vivido e quindi ci sono delle grandissime contraddizioni e sull'orlo di un'eterna sfida: per esempio se il regime vieta alle donne di truccarsi per uscire di casa, allora le donne (più ricche ed emancipate ovviamente) provvedono a farsi fare un trucco permanente e vediamo cosa riescono a fare per struccarle oppure mi aveva colpito molto che in Iran ci siano le migliori strutture per cambiare sesso ma se sei omosessuale sei morto. Se vi interessa l'argomento vi consiglio il reportage Un'estate a Teheran.
Vedendo il film la primissima considerazione però è stata Ma sti film francesi li fanno tutti nella stessa maniera? Voce fuori campo che racconta la vicenda più o meno surreale del protagonista? Ribadisco: non sono un'esperta ma tra Amelie, Una cena tra amici e ora questo mi sembra davvero che sia il filo rosso che li lega. Se qualcuno tra voi se ne intende di più, vi prego mi illumini.
La trama: C'è un violinista a cui sembra che l'unica cosa che interessi sia il suo strumento e, quando questo si rompe, decide di lasciarsi morire perchè non trova nessun metodo per suicidarsi che lo soddisfi. Lo farà in otto lunghi giorni e questo è il problema del film, che per sette giorni risulta lento e inconcludente: avessero tagliato l'agonia di 'sto povero disgraziato e pure la nostra magari il risultato sarebbe stato più frizzante. Solo alla fine si capisce perchè nel trailer il film è definito "romantico, poetico, sul gusto dell'amore" e vi assicuro che ci si potrebbe anche commuovere se non si fossero utilizzate tutte le proprie forze per restare svegli.
Dal titolo pensavo che il post trattasse di una ricetta (che mi ispirava pure tra l'altro), poi ho capito che era un film, e mi son detta "Beh, dev'essere un film che fa ridere, con questo titolo", invece direi che da ridere c'è ben poco (e dalla trama non è che mi ispiri molto...). Però il libro che hai consigliato, quello sì che mi ispira.
RispondiEliminase mi ci portano e sono particolarmente di buon umore, forse..
RispondiEliminaHo letto il titolo e già mi stavo leccando i baffi.. :D
RispondiEliminaBeh da un pò ho in mente di vedere questo film...
RispondiEliminase vuoi legger eun punto di vista femminile sull'Iran leggi Leggere Lolita a Teheran...
Quindi, in definitiva ... ti senti di consigliarlo oppure no? Si capisce tutto alla prima visione o una seconda potrebbe regalare nuovi dettagli ?
RispondiElimina@cdp: sicuramente non lo consiglio, non è nemmeno un film da sconsigliare categoricamente. è un po'inconcludente
RispondiEliminaUn film un po' da depressione che in inverno per me non è proprio consigliabile.
RispondiEliminaBuona giornata!
è sul mio hd da un po....
RispondiEliminaMah. Film tristi, lontani da me!
RispondiEliminaconcordo con Strawberry su Lolita a Tehran!
RispondiEliminaFrancamente mi sa un pò di pesantuccio...(il film dico)
ti suggerisco il fumetto della Satrapi da cui è tratto che invece mi è piaciuto molto (anche se non ai livelli di Persepolis)
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