Stamattina non mi ero ancora alzata, avevo solo un occhio aperto ma già avevo il cellulare in mano, come sempre.
Ero ancora nel letto e già avevo imparato una cosa davvero importante: ho letto la notizia che è stato ritrovato il 114° nipote delle nonne di Plaza de Mayo. Si tratta di Guido Carlotto, il nipote di Estela, la presidentessa de Las abuelas de Plaza de Mayo.
Vi ricordate che poco tempo fa avevo letto una sua biografia, un libro che mi era piaciuto tantissimo?
Il libro terminava con le parole che Estela desiderava dire a suo nipote quando lo avrebbe incontrato.
Mi ero commossa leggendole. Avevo pensato con ammirazione a quanta tenacia aveva quella donna, che a 83 anni e dopo 36 anni ancora aveva la speranza di ritrovarlo. Avevo pensato a lei con tenerezza, pensando, in fondo in fondo, che non lo avrebbe mai potuto riabbracciare se ancora non lo aveva trovato.
Stamattina, quando ero ancora nel letto, avevo già ricevuto una grande lezione: chi smette di sperare e lottare è perduto. Per gli altri c'è sempre una possibilità. E oggi ci ho messo un po' più di impegno nelle cose che ho fatto.
E'bello che ci siano ragazza come te, che hai ideali tuoi e non ti vergogni di manifestare i tuoi sentimenti.
RispondiEliminaGiusto, bisogna metterci un po'più impegno in quello che si fa, lo prendo come un consiglio!
Sara
Ha commosso anche me questa storia.
RispondiEliminaQuando ho sentito la news al tg ti ho pensata :D
RispondiEliminaVero, mai smettere di sperare, e lettore di fianco alla speranza!
RispondiEliminaUna bella storia.
Moz-
Mi piace quello che hai scritto, tanto!
RispondiEliminaNon smettere mai di credere, mai perdere la speranza, sembrano fasi scontate ma senza di quelle ci si perde facilmente, basta guardare nelle proprie vite quotidiane, io cerco lavoro da 5 anni, ma ogni giorno porto curriculum in giro, prima o poi la mia fatica verrà ripagata no?
RispondiEliminaFederica, quanto mi sono commossa per Guido ed Estrella! Che meravigliosa notizia! C'è un articolo oggi su La Stampa... la compro e se vuoi te la mando in pdf!
RispondiEliminaDevo ancora leggerlo il libro, piangerò come una fontana perché è una storia magnifica!
Che storia ! Ma li in Argentina come va?
RispondiEliminamagari se scrivessi curricula invece di curriculum usato come plurale lo troveresti un lavoro...
RispondiElimina@tamy: gentilissima e simpaticissima signorina, grazie per avermi fatto notare la svista... indubbiamente credo sia quello il mio problema nella ricerca di un lavoro.
RispondiEliminaHo visto la notizia ieri alla tv e non ho potuto fare a meno di pensare a te e al tuo post! Grazie Fede per avermi fatto conoscere Estela!
RispondiEliminaparole sante e storia molto bella...
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