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24 agosto 2015

La bottiglia di aguardiente e la torba

La fine del mondo è... torba, che ai miei occhi è praticamente fango.
E profumo di muschio.

Ora che siamo quasi alla fine di questo viaggio patagonico in compagnia di Francisco Coloane, che anche nel suo penultimo racconto parla di uomini che uccidono per rubare al prossimo, vi voglio mostrare quello che è il Parco Nazionale della Terra del Fuoco.
Io consiglio di raggiungerlo da UShuaia in pullman e non fare come me che ho scelto la soluzione comprendente il Tren de la Fin del Mundo.
E per farlo questa volta userò poche parole e tante immagini!
Un ultimo consiglio: all'interno del Parco c'è un punto ristoro: se non volete lasciare un rene portatevi qualcosa da casa!
Parco Nacional Terra del Fuego

Canale di Beagle

Alla fine della Ruta 3 che unisce Buenos Aires a Baia Lapataia, costeggiando tutta la costa dell'Atlantico
 Passeggiando per la Terra del Fuoco e della Patagonia vi capiterà di vedere alberi ricoperti da dei filamenti bianchi. Quella è la barba del vecchio o del nonno: ovvero un lichene che cresce sugli alberi dove l'aria è particolarmente ricca di ossigeno e quindi pulita.
Barba del nonno


5 commenti:

  1. Adoro le torbiere, sono parecchio diffuse nella mia zona e regalano dei paesaggi fantastici

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  2. Bella la Barba del Nonno, che nome poetico che gli hanno dato, come involontariamente ti ho scritto in fb mi ricorda moltissimo quella vista alle Canarie, solo che li sono stati meno simpatici e l'hanno chiamata la tela di Cassandra e per spaventare noi fanciulle la guida la definii anziché un lichene la tela di un grosso ragno!! Se ci penso ci rido ancora su!

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  3. Non pensavo esistessero paesaggi così belli :-)
    Diametralmente opposti alla mia amata campagna inglese, ma selvaggi e affascinanti! :-)

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  4. I punti di ristoro hanno prezzi degni di un ristorante con stelle Michelin,senza Cracco però...

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ciliegine