Il cuore
selvatico del ginepro lo ha buttato giù
dallo scaffale della biblioteca il bambino a cui facevo la baby sitter ancora
prima di sapere che avrei trascorso le mie vacanze avrei lavorato comeun mulo in Sardegna.
E’ un libro bellissimo, intenso, che permette di conoscere
una leggenda antica ma la cui credenza, come dichiara la stessa autrice
Vanessa Roggero, non è ancora totalmente
svanita.
Se aprirete questo libro ambientato a fine ‘800 in un
paesello dell’entroterra sardo scoprirete non solo che la “coga” è una strega,
ma cosa significa nascere e morire con questo marchio.
Cara Iannetta,
ti chiedo scusa da parte di tutti noi. Noi che non abbiamo
mai creduto che tu fossi per davvero una coga portatrice di sventure, ma forse
saremmo stati pronti ad accusarti di altro se ti avessimo incontrato, almeno
con lo sguardo.
Leggendo la storia della tua famiglia è impossibile non
rendersi conto come le parole abbiano un peso: ti hanno additato come coga
ancora prima che nascessi e alla fine ci hai creduto pure tu.
Mentre leggevo di te, lasciata crescere senza mai un gesto
di affetto e scansata da tutti, pensavo ad Estefi, una bambina di 7 anni
conosciuta durante il servizio civile. Anche Estefi ha tante sorelle come te ma
ha una mamma che a modo suo le vuole molto bene. Estefi ha palesi disturbi
dell’apprendimento, che con una mamma con più strumenti potrebbero essere
tranquillamente mitigati. Estefi un giorno aveva i pidocchi, le avevo chiesto
di farmi vedere cosa c’era su quella bella testolina e Estefi candidamente mi
aveva risposto “nulla”. Non era una bugia per non farsi spidocchiare, perché
altrettanto candidamente mi aveva spiegato che la sua testolina era vuota.
Glielo dice sempre la mamma.
Storie di Iannette che credono di essere streghe e e storie
di Estefi che già crede di meritarsi solo una vita da stupida. Storie di adulti
che non sanno che le parole pesano come macigni.
Le parole sbagliate sono pesantissime, le etichette non te le stacchi più di dosso e uccidono.
RispondiEliminaUn caro saluto.
Io non sono mai stata una fan dei romanzi ambientati nell'800 (lo so, la Austen potrebbe rivoltarsi nella tomba, a sentire un'anglista che dice una cosa del genere), però qui mi sembra ci sia una base di riflessione molto solida e attuale e sono proprio curiosa di aggiungerlo alla lista dei libri che prima o poi leggerò, quando finirò tesi ed esami! :-D Come sempre sai consigliare e incuriosire, Fede! :-)
RispondiEliminaOh Fede, come sono felice che questo romanzo ti sia piaciuto!! Io le sono molto affezionata e ho sofferto insieme a Ianetta per l'indifferenza con cui la emarginavano! E quella malefica di Pinella...grrrr!!!
RispondiEliminaHai ragione, le parole sono macigni, soprattutto quando a sentirle è un bambino privo delle difese che noi adulti abbiamo per proteggerci!!!
Un abbraccio a te e a loro!!
Non avevo notato questo libro in libreria, grazie per averlo condiviso!
RispondiEliminaNon sono grande fan di romanzi ma certo, sembra interessante!
RispondiEliminaMi fa pensare ad "Accabadora" di Michela Murgia, un'altra storia di tradizioni magiche ambientata in Sardegna.
RispondiElimina@silvia: conosco la Murgia solo di nome ma non ho mai letto nulla di suo... mi hai appena dato un buon motivo per approfondire la sua conoscenza! grazie :)
RispondiEliminaPovera piccola Estefi...
RispondiEliminaTi ringrazio per gli auguri.
RispondiEliminaSerena giornata.
Ma quanti libri riesci a leggere?!
RispondiElimina@ sara: devo postare le recensioni di tutti quelli letti quest'estate! 😊
EliminaFederica se una fucina di lettura.. Grazie per la gradita visita
RispondiEliminaIl mio abbraccio
a presto
Maurizio