Io, Daniel Blake è l'ultimo suo film, ha vinto la Palma d'oro a Cannes ed è piaciuto un sacco pure a me!
Daniel Blake è un signor nessuno, un cittadino inglese qualsiasi che incappa nelle maglie della burocrazia e non ha nessun strumento per venirne fuori oltre alla sua dignità.
Daniel Blake ha sempre lavorato duro ed onestamente come carpentiere, ma ha avuto un infarto e il suo medico dice che non può più lavorare ed avrebbe diritto ad un sussidio per l'indennità da malattia. L'operatrice della sanità però segue freddamente ed in modo inflessibile le procedure e lo costringe a seguire tutto l'iter per richiedere la disoccupazione.
Daniel Blake segue tutte le indicazioni che gli danno, anche quelle più assurde, senza riuscirne a venire a capo ma dimostrando tutta la sua bontà quando "adotta" una mamma single con i suoi due bimbi che è finita nello stesso girone infernale degli uffici per i sussidi inglesi.
Questo film è anche un film sulla solidarietà, sulla capacità di saper dividere un piatto di minestra, sulla disperazione di chi non viene mai ascoltato, ma è soprattutto un film sul diritto di avere dei diritti e sull'incredibile dignità di chi esige di essere semplicemente un Cittadino.
Non sono un cliente, né un consumatore, né un utente, non sono un lavativo, un parassita, un mendicante, non sono un numero di previdenza sociale, o un puntino sullo schermo.
Ho pagato il dovuto, mai di meno, orgoglioso di farlo, non chino mai la testa ma guardo il prossimo negli occhi e lo aiuto quando posso. Non accetto e non chiedo elemosina.
Io sono Daniel Blake, sono un uomo, non un cane e come tale esigo i miei diritti di essere trattato con rispetto. Sono un cittadino, niente di più e niente di meno.
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