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19 novembre 2016

Io, Daniel Blake

Son convinta che se uno riesce a vedere un qualsiasi film di Ken Loach, regista famoso ma che fa film che non finiscono nel circuito delle grandi multisale, e poi  per caso si imbatte in un suo secondo film poi non se ne perderà più nessuno! A me è successo così e ora basta dirmi che un film è di Ken Loach per convincermi a vederlo.

Io, Daniel Blake è l'ultimo suo film, ha vinto la Palma d'oro a Cannes ed è  piaciuto un sacco pure a me!

Daniel Blake è un signor nessuno, un cittadino inglese qualsiasi che incappa nelle maglie della burocrazia e non ha nessun strumento per venirne fuori oltre alla sua dignità.

Daniel Blake ha sempre lavorato duro ed onestamente come carpentiere, ma ha avuto un infarto e il suo medico dice che non può più lavorare ed avrebbe diritto ad un sussidio per l'indennità da malattia. L'operatrice della sanità però segue freddamente ed in modo inflessibile le procedure e lo costringe a seguire tutto l'iter per richiedere la disoccupazione.
Daniel Blake segue tutte le indicazioni che gli danno, anche quelle più assurde, senza riuscirne a venire a capo ma dimostrando tutta la sua bontà quando "adotta" una mamma single con i suoi due bimbi che è finita nello stesso girone infernale degli uffici per i sussidi inglesi.

Questo film è anche un film sulla solidarietà, sulla capacità di saper dividere un piatto di minestra, sulla disperazione di chi non viene mai ascoltato, ma è soprattutto un film sul diritto di avere dei diritti e sull'incredibile dignità di chi esige di essere semplicemente un Cittadino.


Non sono un clientené un consumatorené un utentenon sono un lavativoun parassitaun mendicantenon sono un numero di previdenza socialeo un puntino sullo schermo
Ho pagato il dovuto, mai di meno, orgoglioso di farlo, non chino mai la testa ma guardo il prossimo negli occhi e lo aiuto quando posso. Non accetto e non chiedo elemosina. 
Io sono Daniel Blake, sono un uomo, non un cane e come tale esigo i miei diritti di essere trattato con rispetto. Sono un cittadino, niente di più e niente di meno.



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10 novembre 2016

Brooklyn

Eilis va in America.
Lascia il suo paesello dell'Irlanda degli anni '50, riempie un baule dei suoi vestitini, saluta la mamma e la sorella maggiore e prende un transatlantico per andare a Brooklyn, un posto di cui non sa nulla a parte che è pieno di irlandesi.
Eilis non sta scappando da una situazione di povertà materiale, sta sfuggendo da un posto che non le offre nessuna opportunità per il suo futuro.

Arrivare in un paese nuovo da sola non è facile ed Eilis si ammala di nostalgia, finché non riesce a ricordarsi che ha lasciato tutto il suo mondo per inseguire un sogno ed inizia una scuola serale per diventare contabile.
E le cose all'improvviso iniziano a girare per il verso giusto: nella vita di Eilis arriva Tony, un idraulico italiano con una famiglia buffa e pittoresca.
Tony non è il principe azzurro che salva la principessa: Tony è un ragazzo dolcissimo, gentile, innamorato ma Eilis è quel tipo di ragazza, all'apparenza fragile, che ha dentro di sé le forze per salvarsi da sola.

Quando tutto sembra filare per il verso giusto l'adorata sorella di Eilis muore all'improvviso ed Eilis torna a casa a far visita a sua madre: riuscirà a separarsi un'altra volta dalla sua Irlanda per tornare negli Stati Uniti?

Brooklyn mi è piaciuto tantissimo non solo per la bravura e l'eleganza del cast, ma perché è un film coinvolgente: si ride alle battute della padrona del pensionato dove risiede Eilis, si piange quando Eilis si trova in difficoltà e si rimane tesi fino alla fine nell'attesa di una scelta che non è mai scontata.

Da vedere!!!!


05 novembre 2016

La vedova Van Gogh

La vedova Van Gogh è finito nella mia libreria perché l'autore, Camilo Sanchez, è argentino, anche se sapevo che qui di argentino non ci avrei trovato nulla.


I personaggi di questa storia sono 3:
- Vincent Van Gogh, il famoso pittore che muore all'inizio del libro. Si spara un colpo di rivoltella  (in realtà si spara male!) e muore dopo un giorno di agonia. Vincent Van Gogh lascia in eredità un mucchio di opere che però nessuno apprezza.
Fonte Verdeazzurro
- Theo, il fratello di Van Gogh. Theo solamente viene nominato nei libri di storia dell'arte perché Vincent dopo una discussione molto vivace con lui si era tagliato un orecchio. In questo libro scopriamo un uomo fragile che non riesce a riprendersi dalla morte del fratello e si lascia morire nel giro di un anno, nonostante abbia una moglie ed un bambino piccolissimo.

- E poi c'è Johanna, che prima di Camilo Sànchez non se la filava praticamente mai nessuno. Johanna è lamoglie/vedova di Theo Van Gogh ed è a lei che si deve il grande successo di Vincent! Nonostante lei non lo avesse mai praticamente conosciuto, riesce a capire la sua arte e il suo valore, Johanna è una giovane mamma vedova che fa parte di una famiglia altolocata olandese e potrebbe vivere mantenuta dalla sua famiglia, ma Johanna è una donna moderna e il suo futuro, e quello del suo bambino, vuole costruirselo da sola. E' così che si trasforma in una piccola imprenditrice e curatrice di mostre.

Storia davvero interessante con protagonista una donna forte e tenace, interessante lo stile che mixa le lettere dei fratelli Van Gogh con il diario di Johanna.
Ha solo una pecca: io l'ho trovato emotivamente poco coinvolgente e non son riuscita ad appassionarmi!