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03 settembre 2017

L'arte di collezionare mosche

Avete presente quelle persone di cui si dice “non farebbe male nemmeno ad una mosca”? Potrei sembrare io: vegetariana, ambientalista, all’apparenza carina e gentile ma in realtà campionessa mondiale di ciabattatrice di insetti e annegamento nel gabinetto.

Io ho schifo ed in alcuni casi paura degli insetti (sto minimizzando: io sono terrorizzata dagli insetti!). A volte mi chiedo come sono potuta sopravvivere in Argentina dove in casa trovavi scarafaggi grandi come un pollice di Gianni Morandi (senza contare antenne e schifosissime zampe posteriori).

Tutto questo per dirvi che “L’arte di collezionare mosche” non lo avrei mai letto se Sjoberg non fosse venuto a La grande Invasione a Ivrea e Claudia non me lo avesse prestato (QUI la sua recensione). Io all'incontro non sono poi andata, ma il libro l’ho letto lo stesso.

Un post condiviso da Federica (@federica_zucca) in data:

Un giovane entomologo svedese ci racconta come sia nata la sua passione/ossessione per le mosche: ad essere precisi a lui non interessano le mosche in generale, ma solo i sirfidi (che per noi comuni mortali ignoranti sono mosche, ma lui spiega bene che cosa le renderebbe speciali… almeno ai suoi occhi).

E poi racconta la storia di un certo Malaise, viaggiatore ed entomologo pure lui svedese nato a fine ‘800, che ha creato una trappola particolare per acchiappare un sacco di insetti e a cui lui è eternamente grato perché con questa tecnica riesce ad arricchire la sua collezione.

Sarò sincera: dell’argomento del libro (a metà tra un romanzo e un saggio) non me ne è fregato nulla, ma Sjoberg ha un modo di scrivere curioso che, soprattutto all'inizio, mi ha divertito un sacco. Con il passare dei capitoli poi è diventato un po’ più noioso, ma il libro non mi è dispiaciuto.
 Lo consiglio a chi ama la natura e non per forza gli insetti, i viaggi fuori dalle solite rotte (la Kamcatka esiste davvero, non solo nel risiko!) e vuole scoprire un’isoletta svedese!

 Se vuoi leggere qualcosa di svedese e divertente ti consiglio “L'assassino, il prete ed il portiere” di Jonas Jonasson, anche se il suo libro migliore è  "Il centenario che saltò  dalla finestra e scomparve" ma non è molto svedese.

3 commenti:

  1. Il centenario mi aspetta ancora da maggio... E temo che mi aspetterà fino ad ottobre!

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  2. Posso solo dire che non sei l'unica che odia gli insetti ;)

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  3. Il centenario è un bel libro!
    Io sono l'assasina professionista di insetti di famiglia. Li schifo tutti, ma non mi spavento. Il mio unico dubbio è stato questa estate, quando ho fatto la conoscenza di uno scorpione. E lì non sapevo bene come affrontare la "pungigliosa" questione XD

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ciliegine