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18 febbraio 2018

La forma dell'acqua

La forma dell'acqua ha vinto il Leone d'oro a Venezia.
E' così bello da meritare un premio così prestigioso? Mah! E' carino, stranissimo, ma non è così originale o coinvolgente da essere un film indimenticabile.

Siamo in piena Guerra Fredda in un laboratorio di Baltimora, dove lavora Elisa come donna delle pulizie.
Elisa è muta e ha come amico e vicino di casa un signore omosessuale con la fissa per i parrucchini e ha come amica e collega una signora afroamericana che cerca di far valere il suo ruolo all'interno del matrimonio.
In questo mondo di "diversi" ci mancava il "mostro": ovvero una creatura che è stata catturata nel Rio delle Amazzoni e che gli americani vogliono studiare e temono che i russi vogliano fregargliela.
Elisa mentre fa pulizia impara a conoscere la cosa che vive nell'acqua e siccome la cosa è dotata di cuore (e di pisello) nasce un grande amore.
Elisa non potrà permettere che gli facciano del male e in modo rocambolesco lo farà scappare con l'aiuto dei suoi amici.

Troppo sangue, troppo sesso, troppo strano per essere davvero bello.

Cose da ricordare: chi sembra un mostro non sempre lo è, chi non lo sembra invece può esserlo.

2 commenti:

  1. Hai perfettamente ragione...
    Un bacio
    Maurizio

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  2. Ma sai che dopo aver visto il film ho scoperto che Del Toro era il regista di Crimson Peek (film orrendo)? Ad averlo saputo prima forse non sarei andata...Comunque Statemo a vedere se e quanti Oscar si porterà a casa.

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ciliegine