Ho scelto di leggere Anime baltiche quando ho deciso che avrei passato le ferie estive tra Lettonia ed Estonia, su consiglio di Claudia del giro del mondo attraverso i libri.
Non so dirvi se questo libro mi sarebbe interessato così tanto se lo avessi aperto in un altro momento della mia vita, ma posso assicurare che dopo certe descrizioni sarei voluta partire la sera stessa.
Non so dirvi se questo libro mi sarebbe interessato così tanto se lo avessi aperto in un altro momento della mia vita, ma posso assicurare che dopo certe descrizioni sarei voluta partire la sera stessa.
Anime baltiche non è un libro di storia, non è un romanzo, non è neppure una guida di viaggio. Anime baltiche di Jan Brokken è un puzzle che mette in luce le vite di grandi artisti, musicisti, registi, scrittrici, e uomini e donne normali, nati cresciuti in quelle che noi chiamiamo indistintamente, e un po' superficialmente, le tre Repubbliche baltiche.
Estonia, Lettonia e Lituania effettivamente sono tre staterelli grandi come uno sputo, che hanno come vicino un gigante ingombrante -da tutti i punti di visti- come la Russia.
Estonia, Lettonia e Lituania effettivamente sono tre staterelli grandi come uno sputo, che hanno come vicino un gigante ingombrante -da tutti i punti di visti- come la Russia.
In realtà sono tre stati con una loro storia, una loro lingua e delle loro tradizioni: questa indipendenza è costata loro non poca fatica e non poco sangue.
Jan Brokken, che è uno scrittore ed un giornalista olandese, traccia in modo molto discorsivo e scorrevole i ritratti di questi personaggi e nel frattempo ripercorre la storia moderna e contemporanea di questi paesi. È superfluo dire quanto sia importante avere almeno un'infarinatura di quella che è la storia di un paese quando si decide di andare a visitarlo. Leggere i paragrafi di storia sulle guide di viaggio è di una noia di mortale per me, mentre un libro come questo è un'ottima alternativa.
Sono rimasta molto affascinata da una storia che non conoscevo e di cui non avevo mai sentito parlare: la grande catena umana lunga 600 km con cui estoni e lettoni e lituani chiesero in modo pacifico di ottenere l'indipendenza il 23/08/1989.
Ovviamente tra questi dodici capitoli ce ne sono alcuni che mi hanno affascinato di più rispetto ad altri. Mi è venuta una voglia incredibile di visitare Kaliningrad, che fino a qualche settimana fa nemmeno sapevo che esistesse, che si trova in quell'enclave di Russia compresa tra Lituania e Polonia: mentre le tre Repubbliche baltiche sono ormai facilmente raggiungibili dai nostri aeroporti, per andare in questa città è ancora necessario richiedere un visto.
Tra i 3 paesi quello forse viene descritto in modo meno coinvolgente è l'Estonia, mentre Lituania e Lettonia sono una vera calamita per l'attenzione. Non vedo l'ora di essere a Riga per vedere di persona che cosa ha creato il maestro del Liberty lettone Ejzenštejn!
Tra i 3 paesi quello forse viene descritto in modo meno coinvolgente è l'Estonia, mentre Lituania e Lettonia sono una vera calamita per l'attenzione. Non vedo l'ora di essere a Riga per vedere di persona che cosa ha creato il maestro del Liberty lettone Ejzenštejn!
Preso! Lo leggerò a breve! E dello stesso autore ho preso anche "Bagliori a San Pietroburgo"!
RispondiEliminaFederica ma dove trovi questi libri...sei una fucina di idee librarie
RispondiEliminaComplimenti
Un abbraccio forte
Maurizio
@novella: occhio che poi c'è pericolo che ti venga voglia di prenotare un volo!
RispondiElimina@Maurizio: frequento i blog giusti 😁
Anche a me è sempre piaciuto visitare posti che ho conosciuto nei libri...
RispondiEliminaCi aspettano altri resoconti inediti e ironici dei tuoi splendidi viaggi.
RispondiEliminaBeh, io invece del libro guardavo lo sfondo dietro... Ho un immenso bisogno di montagna!
RispondiEliminaLibro bellissimo. Non so se a me piacque tanto perchè mi fece ricordare qualche anima baltica del passato... Comunque, il rischio di prenotare un volo subito dopo la lettura si corre e come!!
RispondiEliminaOttima idea di lettura !
RispondiEliminaVedi..quando manchi si sente..
RispondiEliminaE già
Il mio abbraccio sempre forte
Maurizio
Mi hai fatto venire una gran voglia di leggerlo (e di partire)!!
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