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29 febbraio 2020

Formaggio olandese

Perché ho letto Formaggio olandese di Willem Elsschot?
Sono appena tornata dall'Olanda ed il motivo per cui ho ordinato questo libricino in libreria (con il prezzo ancora in lire) è proprio questo: sono stata a Gouda, paesello vicino a Rotterdam famoso per il suo formaggio.
Cercavo un libro ambientato in Olanda per conoscere meglio questo paese, dopo la lettura del saggio I soldati delle parole, e, anche se è il libro di Elsschot è ambientato ad Anversa e il formaggio in questione non è il Gouda, sono molto soddisfatta.


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Formaggio olandese: la trama
Frans Laarmans è un tranquillo impiegato di una società navale a cui viene proposto di diventare il rappresentante ufficiale in Belgio e nel Granducato di Lussemburgo di una ditta di formaggi olandesi.
Fin da subito si capisce che l'impresa sarà fallimentare perché Frans, invece di dedicarsi anima e corpo a vendere il formaggio, si impegna con tutto se stesso per costruirsi un ufficio, frequentare i posti giusti per un imprenditore. Frans odia il formaggio perché puzza e, mentre lui si impegna a pensarci il minimo indispensabile, il suo grasso Edam giace invenduto nelle cantine di un magazzino.

Formaggio olandese: Kaas di Willem Elsscot
Kaas è stato pubblicato nel 1933 per la prima volta ed è considerato un classico della letteratura neerlandese (cioè di lingua olandese). Potrete ben immaginare che di copertine ne siano uscite a bizzeffe.
Da quello che ho trovato su internet, la maggior parte sceglie come colori il giallo e il rosso: il colore del formaggio e e quello della "pellicola" che ricopre il formaggio Edam.
La copertina di Iperborea del 1992 è poco calzante, ma ho apprezzato molto l'idea di tradurre il titolo non solo con "formaggio" ma specificare che si tratta di "formaggio olandese".


Kaas è l'unica parola di olandese che so

versione inglese con tanti Edam rossi in copertina

Tsis vuol dire formaggio in FRISONE OCCIDENTALE
In alcune copertine, come in spagnolo, compare un topo
In assoluto la mia preferita è questa edizione francese:


Formaggio olandese: recensione
Ho letto da qualche parte che Frans Laarmans è lo Zeno Cosini neerlandese.
Non mi ricordo più bene La coscienza di Zeno, che ho letto al liceo, ma ricordo che mi era piaciuto molto. Ricordo di aver studiato che Zeno era un inetto, un inadeguato alla vita.
E quel poveretto di Laarmans è proprio come lui: un inetto, uno a cui vorresti prima urlare nell'orecchio "Noooo non farlo" e dopo qualche pagina "Svegliati!!!!!".

Laarmans è uno di noi e in tutti noi ogni tanto si presenta un Laarmans: quante volte ci siamo buttati in avventure in cui era palese che saremmo stati pesci fuor d'acqua?
Quante volte ci siamo fissati su aspetti superflui invece di affrontare di petto le questioni?
Il nostro ex-impiegatuccio/neo-imprenditore evita di mettersi a vendere il formaggio, ma vuole arredarsi un signor ufficio perché è convinto che senza non verrà mai preso sul serio...e intanto il formaggio resta invenduto!
E quante maschere indossiamo per sembrare adeguati in ambienti in cui evidentemente non lo siamo?

Formaggio olandese ha solo 128 pagine: lo si legge in un pomeriggio senza stancarsi perché ha un ritmo incalzante.
Non è uno di quei romanzi imperdibili, ma se amate i formaggi  e volete leggere qualcosa di diverso questo libricino fa per voi.

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Il formaggio coprotagonista del libro è l'Edam, mentre io sono stata a Rotterdam a mangiare Gouda!



Autore: Willem Elsschot
Anno prima pubblicazione: 1933
Pagine: 128
Dove: Anversa, ma si parla del formaggio Edam che è un formaggio tipico del nord dei Paesi Bassi.
A chi può piacere: a chi ama i formaggi!
Un'altra recensione: Luca inizia la sua recensione citando una delle mie massime preferite "La bocca non è stanca se non ha il gusto di vacca (ovvero di formaggio)". Condivido in pieno la sua recensione.

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