Perché ho letto Isola di Siri Ranva Hjelm Jacobsen?
- Perché l'idea di leggere un libro ambientato alle Fær Øer mi stuzzicava parecchio
- Perché mi fido molto delle scelte che fa Iperborea quando propone un libro
- Perché la traduzione italiana ha una copertina meravigliosamente magnetica.
Una ragazzina danese, dopo la morte della nonna, torna alle Isole Fær Øer da dove molti anni prima erano emigrati i suoi nonni materni.
La ricerca dell'identità tipica delle terze generazioni di immigrati si coniuga con la storia dei suoi nonni e la scoperta di paesaggi, tradizioni e leggende degli abitanti delle isole delle Fær Øer.
Fonte: Patrick Oleary |
Isola - Iperborea: la recensione
Isola, che in danese si dice semplicemente ø, parla di un argomento estremamente attuale: le migrazioni e la ricerca dell'identità delle terze generazioni.
Leggere storie di migrazioni oggi è una scelta politica perché ci ricorda che, a differenza di quanto si dice, non solo le migrazioni sono sempre esistite ma la differenza la fa il modo in cui sono state gestite.
Nonostante ci fossero tutti gli elementi per essere un libro davvero promettente, invece è risultata una di quelle letture senza lode e senza infamia. Avete presente quei libri che non si possono assolutamente definire brutti, ma che non sono riusciti a coinvolgerti?
Quei libri dove tanti aspetti e tanti rapporti potevano essere approfonditi?
Sono libri un po' scialbi, come scialbe sono le copertine francesi ed olandesi.
Autrice: Siri Ranva Hjelm Jacobsen
(a febbraio uscirà il suo secondo libro per Iperborea)
Anno prima pubblicazione: 2016
Pagine: 217
Dove: Isole Fær Øer ed in piccola parte in Danimarca
A chi può piacere: solo ed esclusivamente se siete impallinati con le letture nordiche
Un'altra recensione: Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri sottolinea lo stile poetico con cui è raccontata questa storia.
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