Perché ho letto Il maratoneta di William Goldman?
Lo scorso anno questo libro edito da Marcos y marcos (casa editrice che amo) era su tutti i profili instagram librosi che seguo e tutti ne parlavano in modo entusiasta.
Me lo sono procurata senza neanche interessarmi troppo della storia perché semplicemente mi sono fidata di loro... e ho fatto benissimo!
Unico consiglio: l'introduzione al libro è un po' noiosetta, piuttosto leggetela alla fine e partite fin da subito belli carichi.
Il sabato mattina amo coccolarmi con colazioni lente al sole, tra i fiori, e con un buon libro |
Il maratoneta di William Goldman: la trama
Babe è uno studente di origine ebraica alla Columbia University con il sogno di correre una maratoneta.
Si innamora di una ragazza bellissima, troppo bella per lui.
Ma non è solo Elsa a non essere chi dice di essere: Babe si trova di mezzo ad un complotto internazionale in cui nessuno, a parte lui, è chi dice di essere.
Se siete un po' più grandi di me probabilmente conoscete il film che hanno tratto da questo libro: Il maratoneta con Dustin Hoffman.
Era il 1976 e quel film, come racconta nella prefazione l'autore del libro che è anche sceneggiatore del film, è entrato nella memoria collettiva per la scena del dentista torturatore.
[Questo libro mi è piaciuto tantissimo, ma se settimana prossima avete appuntamento dal dentista è meglio che rimandiate la lettura].
Io che sono nata 9 anni dopo l'uscita del film non avevo mai sentito parlare né del film e nemmeno dell'autore, finché Marcos y Marcos non lo ha riproposto.
La prima sensazione che ho provato leggendo questo libro è che si raccontassero delle storie che non centravano nulla l'una con l'altra e quindi inizialmente non riuscivo ad appassionarmi, anche se di capitolo in capitolo le storie si facevano sempre più intriganti.
Ovviamente come un puzzle tutti i pezzi combaciano a metà del libro e da lì la storia diventa al cardiopalma: avete presente quei libri che non si riescono proprio a posare?
Questo libro è stato scritto nel 1973 ed è impregnato di quel mondo fatto di spie e controspie che adesso ci sembra lontano e di quella paura del nazista ancora latitante che erano tipici del clima da Guerra Fredda: nessuno è mai che dice di essere. Proprio nessuno.
Se questo non potersi fidare di nessuno è davvero inquietante per il povero Babe, quello che oggi definiremmo un nerd, per il lettore invece è motivo per non
Il maratoneta di Goldman: le copertine
La copertina scelta da Marcos y Marcos per quest'ultima edizione è un bellissimo poster motivazionale australiano di metà anni '70.
Nell'edizione del '76, edizione Sonzogno, si dice "Babe sognava la gloria degli stadi: ma un giorno avrebbe corso contro la morte":
ed ecco un'altra edizione di qualche anno dopo, decisamente meno inquietante della precedente:
in francese lo trovate così, con il titolo in inglese:
in finlandese:
e persino in turco in cui il titolo è qualcosa tipo "corsa selvaggia"!
Ma la primissima edizione americana com'è?
Semplice e terribilmente inquietante!
Autore: William Goldam
Anno prima pubblicazione: 1974
Pagine: 319
Dove: New York
A chi può piacere: a chi ama i thriller, a chi ama i protagonisti "sfigati" e a chi cerca un libro magnetico, da cui non staccare il naso fino all'ultima riga: si legge di corsa per forza
Un'altra recensione: Davide Astegiano dice che è una favola che si riserva l'uso della violenza... e ha ragione!
Il film lo ricordo ma il libro sarà un'esplosione di della letteraria
RispondiEliminaIl mio abbraccio sempre forte Federica
Maurizio
Una ristampa coraggiosa!
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