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30 luglio 2014

E sono di nuovo qua

Sono tornata qua, a Mendoza. Oggi. Con la prospettiva di rivedere parenti, amici, cane e gatto, pasta e pizza tra 7 mesi. Ecco, il mio umore non è proprio alle stelle.
Forse perché ho la stanchezza addosso di quelle 25 ore di viaggio e non posso andare a dormire se no poi il jet lag non mi passerà mai!


Mi consolo pensando a quanto verde ho visto sulle mie montagne in Italia: me ne son riempita gli occhi!
siepe-montagna

Ho mangiato tutte le cose che mi piacciono di più e pure quelle che non sapevo che mi potessero piacere: mai assaggiato prima la pastiera napoletana e me ne sono innamorata.
Ho abbracciato amiche che non vedevo da tanto.
Ho fatto il bagno al mare e molte docce sotto la pioggia.
laigueglia-fuochi-d'artificio

Ho ascoltato le voci delle persone a cui voglio più bene senza lo scatto metallico di viber.
Mi sono riposata e ricaricata.

Ora guardo fuori dalla mia finestra mendozina e vedo il sole: in fondo questo inverno argentino è quasi meglio dell'estate italiana.

24 luglio 2014

Dieta mediterranea

Quando son tornata in Italia, mi sembra una vita fa -ma son passate solo due settimane-, tutti mi dicevano "oddio Fede ma come sei dimagrita!". E io ripetevo a tutti la stessa cosa: "mangiare mangio, ma spesso a pranzo faccio solo uno spuntino rapido". Perché in Argentina non si mangia male e nemmeno strano, ma la "pulizia" della cucina del Centro dove lavoro non è invitante: quando vedi gli insetti che girano sulla cappa l'appetito passa rapidamente, ve lo assicuro. Dieta argentina signore, funziona meglio di quella Dukan (in comune hanno però la quantità di carne consumata).

Ora mancano pochi giorni al mio ritorno in Argentina e chi vedo per la prima volta non mi chiede più se sono dimagrita. Inizialmente pensavo fosse un caso, ma forse in queste vacanze italiane a tavola ho esagerato un pochetto!!! Qualche giorno fa ci mancava poco che una signora mi dicesse "oh ma in Argentina mangi bene eh"...

Pessima, pessima idea quella di andare al mare a fine delle ferie!!

19 luglio 2014

Disney Princess Book Tag

Ma voi riuscite ad immaginare la mia gioia quando sul blog The Bookshelf tanto tempo fa ho trovato un giochino che univa la mia passione per i libri e quella per il mondo della Disney?  Loro avevano fatto un super lavoro bellissimo con tutte le gift animate e io, non riuscendo a fare di meglio, mi sono sbizzarrita in altro modo...dando sfogo alla mia rincoglionitezza!

Bando alle ciance, devo mettermi subito al lavoro... e se giocherete anche voi, mi raccomando, fatemelo sapere!

Anna & Elsa - un libro che coinvolga rapporti di parentela fratelli/sorelle
La custode di mia sorella è la storia di una famiglia dove c'è una bambina malata e dove l'unica speranza per guarirla è mettere al mondo un'altra sorella geneticamente prescelta. Un libro che fa piangere come una fontana e mette di fronte a difficili interrogativi su cosa sia giusto e su cosa sia sbagliato.

Raperonzolo - un libro che ti ha fatto sentire emotiva

Anche Nessuno sa di noi mette di fronte a scelte laceranti, per la protagonista e per il lettore.



Merida - un libro con una guerriera donna
Le cronache del mondo emerso mi erano piaciute un sacco e avevo l'intenzione di leggere altri libri della Troisi, ma poi non l'ho mai fatto...






Tiana - un libro che affronta problemi reali
Estela Carlotto - una nonna de Plaza de Mayo è utilissimo per capire qualcosa di più della storia dell'Argentina e del suo presente.






Belle - un libro classico
Cime tempestose è veramente il mio classico del cuore!










Pocahontas - un libro con tema la natura, o scritto da un naturalista 
Andare a quel paese - guida del turista responsabile ha come tema il rispetto dei luoghi in cui si va in vacanza, anche -ma non solo- dal punto di vita dell'ambiente.







Jasmine - un libro con il desiderio di libertà
Mille splendidi soli è un romanzo toccante, di quelli che levano il sonno per quanta sofferenza e volontà di non arrendersi si respira in ogni riga.






Mulan - un libro con guerra o battaglie 

Il gusto proibito dello zenzero è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma offre lo spunto per conoscerne un punto di vista quasi sconosciuto: quello dei cittadini statunitensi di origine giapponese dopo l'attacco di Pearl Harbor.








Ariel - un libro che tratta di curiosità o di apprendimento
Chi ha spostato il mio formaggio? è un ottimo spunto di riflessione per imparare ad affrontare i cambiamenti con meno ansia: a me ha aiutato.







Cenerentola - un libro che tratta di lavoro manuale 

Le osservazioni, in cui la protagonista, Bessy, fa un lavoro umile... ma che grazie alla sua furbizia diventa molto avvincente.










La bella addormentata - un libro che coinvolga il sonno
La voce invisibile del vento è la storia di Julia che deve riuscire a ritrovare la strada di casa e uscire dal coma.








Biancaneve - un libro che tratti di uno dei sette peccati capitali 

Amabili resti è la storia dell'omicidio di una ragazzina.










Principesse bonus:

Megara - Un libro che tratti di mitologia greca
Bianca come il latte, rossa come il sangue propone una versione riaggiornata del mito di Platone che mi piace un sacco!






Alice - un libro senza senso o che tratti di mondi strani
A volte ritorno è il racconto irriverente di che cosa potrebbe succedere se Gesù tornasse sulla Terra dopo 2000 anni




Principesse animali:
Lady Marian - un libro con un canide
Io & Marley, un libro imperdibile per chi ama i cani

Nala - un libro con un felino
Attenti a comportarvi bene, se no potreste ritrovarvi gatti nella prossima vita... se non addirittura formiche! Non è una mia teoria, ma è quella de L'orribile karma della formica.




16 luglio 2014

Vita da precari [tra creatività e follia]

Vita da precari [tra creatività e follia] è una raccolta di racconti sul tema della precarietà.

Nonostante alcuni di questi racconti fossero davvero brillanti, il genere racconti non riesce mai ad entusiasmarmi.

Lo consiglio però a chi ama i racconti che generano ansia e paura. Peggio credo ci siano solo i Racconti del terrore di Edgard Allan Poe.

15 luglio 2014

Il richiamo del cuculo

Se Robert Galbraith fosse stato davvero Robert Galbraith, allora io Il richiamo del cuculo non lo avrei probabilmente mai letto.
Però è saltato fuori che era lo pseudonimo della Rowling e quindi doveva essere nelle mie mani, nonostante fosse un giallo. E i gialli non sono proprio il mio genere.

In questa settimana ho capito che cosa piace agli appassionati del genere: l'ansia, la curiosità, la raccolta meticolosa degli indizi, l'assaporare una propria soluzione.

Il richiamo del cuculo mi è piaciuto e son stata contenta di aver sospettato della persona giusta: fortuna della principiante o sintonia perfetta con la zia Row?
...intanto aspettiamo il 31 luglio e vediamo se ci sarà la tanto attesa super sorpresa!

14 luglio 2014

L'Argentina e l'arte di arrivare secondi

Bravi tedeschi. Brava amica I., che fra qualche mese partirai per la Germania: nel nostro personalissimo derby hai vinto tu. :(

Ammetto che non sono affranta dal dolore. Mi sarebbe scocciato essere in Italia quando invece là facevano festa grande. Avevo anche la speranza, per non dire la certezza, che il clima di festa tra un paio di settimane sarebbe stato comunque ancora ai massimi livelli.
Stiamo parlando di un popolo che già faceva festa prima che i mondiali iniziassero: il giorno prima della prima partita dell'Argentina abbiamo visto gente munita di vuvuzela biancocelesti che strombazzavano fermi al semaforo.
Un paese che il giorno dell'ultima partita dei gironi di qualificazione, in cui erano già qualificati, ha chiuso le scuole. Un paese che nel giorno della partita degli ottavi ha permesso ai suoi alunni dalla quarta elementare in poi di uscire da scuola non accompagnati dai genitori, in deroga per un giorno a quello che dice la legge.

Ho scoperto che una cosa che dispiace molto agli argentini è che i suoi migliori giocatori giochino all'estero. In realtà non è una cosa poi così strana, visto il livello di nazionalismo che hanno. in Argentina tutto (o quasi) è etichettato con la scritta "producto en Argentina". Anche la vodka.

Ho scoperto che usano la parola "patria" con molta facilità. Crescono con il rito dell'alzabandiera e abbassabandiera, la canzone alla bandiera, il giorno della bandiera, il giorno della coccarda argentina, i colori bianco celesti ben stampati in testa.
Usano anche la parola "eroi" come niente fosse. Per noi gli eroi sono quelli che vincono. Per loro, a quanto vedevo su facebook già dal primo pomeriggio, son quelli che comunque giocano.

Ammetto che le mie amicizie argentine su facebook son quasi tutte di signore e signorine, che non credo che mastichino calcio tutto l'anno, ma loro son contente di aver giocato fino alla fine. Stanno con la squadra fino alla fine. E, secondo me, qualcuna festa l'ha fatta lo stesso, che qui non si perde mai un'occasione.


Gli Argentini soffrono, soffrono sempre. Quando con la Svizzera hanno vinto per un soffio all'ultimo il telecronista, giustamente, diceva che non si poteva soffrire così. Quando erano in vantaggio contro il Belgio e avevano fatto un goal nei primi 10 minuti, il telecronista urlava che non si poteva soffrire così: erano in vantaggio e dovevano mantenere il risultato per altri 80 infiniti minuti. Insomma, agli argentini piace fare scena.

Una cosa che differenzia gli argentini dagli italiani è la superstizione. Noi per non dire quello che vorremmo capitasse siamo pronti a fare voli pindarici con i giochi di parole, loro all'inizio del secondo tempo contro il Belgio facevano già che dire "Dai che siamo già a San Paolo", dove si giocava la partita della semifinale.

...Per la serie "non ci credo, ma"... visto come sono andate le cose... forse forse... era meglio se tenevano la bocca chiusa!

10 luglio 2014

Corto viaggio sentimentale

Quando sono tornata in Italia la scorsa volta, per le elezioni, invece, non riuscivo a dormire sul volo.
In aeroporto a Buenos Aires avevo letto che La Cri era stata a Trieste e mi era venuta voglia di leggere Svevo: sul mio kobo avevo giusto salvato qualcosa di suo... "Corto viaggio sentimentale" mi sembrava il titolo azzeccato da leggere durante una trasferta.

Non fate come me, evitatelo. Non servirà a rendervi meno noioso il viaggio, non servirà per aiutarvi a rilassarvi. Vi farà venire il nervoso. O almeno questo è stato l'effetto che ha fatto a me. E mentre pigiavo le pagine lo schermo del kobo mi ripetevo "Cazzo, Fede dormi!" alternato a "Deficiente di un Aghios (il protagonista) dormi che a Trieste ci arrivi più tranquillo!". E' stato un viaggio interminabile il mio, e pure quello di Aghios.

Fortunatamente  ad un certo punto la signora, non più giovanissima, seduta accanto a me si è svegliata e incuriosita mi ha chiesto informazioni su quello strano computer. E poi mi ha raccontato la storia del suo viaggio: stava andando a Bolzano a trovare suo fratello di 91 anni che erano più di 60 anni che non vedeva. Era così emozionata che quasi mi sono emozionata pure io. E il viaggio, nell'ascoltare la sua storia, è finito in un batter baleno.

08 luglio 2014

Scalate

A Mendoza non ci sono edifici alti. Mi ero scordata di dirvelo.

Credo che sia perché è una zona molto sismica e quindi tutti preferiscono stare con i piedi a terra, se possibile.

Le case alte (che nel 90% dei casi son poi solo due piani) sono o di quelli ricchi ricchi che hanno la villa o quelle delle peggio-villas (villas è il corrispondente argentino della favelas argentina). Sono quei quartieri dove c'è poco spazio, densità di popolazione super e famiglie che si allargano a macchia d'olio e allora ci si prova a costruire un piano più in alto.

Nella foto c'è una veduta della città di Mendoza, dove le montagne sembrano molto più vicine di quello che sono e la città sembra molto più moderna di quel che che è.
Fonte: web
Ma perché ve ne parlo ora che sono in Italia? Perché non potevo dirvelo poi, quando sarò di nuovo giù?

Me lo hanno ricordato i miei polpacci, che non si ricordavano più che qui in Italia vivo in mansarda.


07 luglio 2014

Donna in volo

In meno di quattro mesi ho preso la bellezza di 11 aerei, di cui 4 intercontinentali. Più di tutti gli aerei presi negli altri 28 anni della mia vita.

Mi muovo con più calma ora. Tipo che tra Buenos Aires e Roma ho fatto la pipì per ben due volte. E la seconda volta non ho nemmeno pensato che avrei fatto la fine di Bernard di Lost, che anche lui si era alzato giusto per andare al bagno.

Non seguo più con l'ansia a mille le istruzioni delle hostess su come indossare le maschere o il giubbotto salvagente. E' vero che sarei una pivella [cit] in caso di incidente aereo, ma avendo visto Lost mi sento già un po' avvantaggiata: mai passare davanti alle eliche se uno non vuole finire risucchiato!

Mi alzo durante il volo, in quelle 14 ore che mi ci vogliono per attraversare l'Atlantico. Una volta. Un paio di minuti, non di più. Convincendomi che basti perché la mia circolazione sanguinea non si  blocchi.

Grazie al cielo dormo anche parecchio e i voli non li trovo infiniti.

Si potrebbe dire che non ho quasi più paura. Se non fosse che penso solo e sempre a Lost per i due giorni prima della partenza, che mando messaggi sdolcinati ad amici e parenti e indosso sempre le stesse cose. Come portafortuna? No, perché così nel caso dovessero recuperarmi almeno sarebbe più facile riconoscermi.

Insomma, ora sono a casa per 3 settimane. E sono felice!

04 luglio 2014

Comodini

L'ho visto su una bancarella dell'usato e non ho saputo resistere.

Un comodino senza Harry Potter non era degno di essere il mio comodino.

Ora questa camera, con un pizzico di magia, profuma di casa.

...O di Hogwarts!