Pagine

10 febbraio 2016

La sorella cattiva

La sorella cattiva è un bel libro, di quelli che ti conquistano fin dalla copertina: un gioco di ombre, che non si capisce quanto ci sia di giocoso e quanto di oscuro, con quel vezzo dello smalto rosso.
Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:
E' una di quelle letture che ti stupiscono e ti costringono a farti mille domande perché, come la protagonista Maria Cristina, anche questa storia ha mille sfumature.
Chi è che racconta la storia di Maria Cristina? Come fa a sapere tutte quelle cose?
Ma chi è 'sta Maria Cristina? E' davvero una ragazzina sprovveduta che appena ne ha avuto l'opportunità è scappata da un paesello sperduto nei boschi piovosi canadesi (e da una famiglia di pazzi) per fare la scrittrice a Santa Monica, dove invece c'è sempre il sole e ci sono tante opportunità?
Giuro che non lo sapevo che uno dei personaggi principali, l'amante di Maria Cristina, sarebbe stato uno scrittore argentino in esilio: questa Argentina mi perseguita - ma io mica me ne dispiaccio!

La storia si snoda sulle due città: da una parte a Laperouse, sperduto centro che quasi non si trova sulle mappe e dove le donne non si depilano le gambe, c'è la casa rosa culo dove vive con la sua famiglia: una serie di rapporti complicati con una madre fuori di testa, un padre depresso ed una sorella impazzita, anche per via di Maria Cristina.
A Santa Monica c'è invece l'opportunità di peccare, crescere, fare la scrittrice raccontando quasi tutta la sua verità.
E poi c'è il ritorno annunciato quanto improvviso a Laperouse, per andare a prendersi un nipotino di cui neanche conosceva l'esistenza.

La storia di Maria Cristina, la sorella cattiva, piacerà tantissimo a chi vuole leggere la storia di un viaggio verso la libertà e delle mille bugie che si celano -e ci celiamo- dietro questa parola.

Qui la mia recensione per il RecensioniLibri,

Ci sono sempre momenti in cui slacci le corde che avevi legate ai polsi, le corde lasciano segni e bruciature e li lasceranno a lungo, segni e bruciature, ma che piacere potersi guardare i polsi, farlo più volte al giorno e vedere solo il segno delle corde e non più le corde stesse.

4 commenti:

  1. Un'altra bella emozione...
    Dolce Notte Federica
    Maurizio

    RispondiElimina
  2. Sempre ottimi consigli di lettura.
    Serena giornata.

    RispondiElimina
  3. Tu sei bravissima a fare le recensioni, e'arcinoto!

    RispondiElimina
  4. ... e che bello poter vedere quei segni!

    I miei li curo con amore ...

    RispondiElimina

ciliegine