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02 luglio 2016

Il tempo di Blanca

Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

Volete portarvi un po' di angoscia allo stato puro sotto l'ombrellone?
Il tempo di Blanca di Marcela Serrano, autrice cilena di cui avevo letto tanto tempo fa I quaderni del pianto, è quello che fa per voi: Blanca viene colpita all'improvviso da afasia. Se come me non sapete che cos'è forse questa parola non vi terrorizzerà, ma l'idea di non poter più comunicare in nessuna maniera con il mondo esterno (né parlando né scrivendo) fa rabbrividire.

Blanca è una giovane donna cilena, la cui  famiglia sta economicamente bene ed è tutta schierata molto a destra. Blanca però è differente ed è sempre andata a cercare altre verità: non le basta fare la carità nella sua parrocchia per persone per bene, ma si spinge alla periferia di Santiago. Lì incontra la povertà, ma soprattutto Victoria, che cerca disperatamente il padre che è nel lungo elenco dei desaparecidos, e il Gringo, un uomo affascinante che è stato vittima di terribili torture nelle carceri di Pinochet. Blanca si trasforma così da una mogliettina irreprensibile nell'amante del Gringo, le cui cicatrici psicologiche fanno più fatica a rimarginarsi di quelle fisiche.

Blanca e il Cile stanno vivendo un periodo di transizione: si sta vivendo il processo di passaggio verso la democrazia, dove vengono a mancare le certezze di prima, e non si capisce che piega prenderanno le cose.
Il romanzo infatti si può leggere con una doppia chiave di lettura: la storia personale di Blanca, con le sue insicurezze e la voglia di trasgredire per trovare se stessa, e la storia politica del paese.

Troviamo infatti le battaglie delle famiglie dei desaparecidos cileni, la destra conservatrice, il maschilismo di cui è impregnata la società, l'incapacità delle vittime di Pinochet di tornare a vivere a pieno o farsi aiutare,  ma soprattutto l'incredulità di tutta quella popolazione che aveva fatto finta di nulla durante gli anni della dittatura.

Cosa ne penso?
Anche all'angoscia c'è un limite e questo libro con maestria lo supera. Ma quando è troppo è troppo! A me non è piaciuto: ho fatto fatica a finirlo e, seppur essendo interessata alla storia di Blanca e del Cile, mi ha annoiato.

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