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16 gennaio 2017

Paterson

Paterson è un autista di pullman/poeta.
Ha una vita monotona:
- si sveglia sempre abbracciato alla moglie,
- fa la stessa colazione e lo stesso percorso per arrivare al lavoro,
- scrive poesie prima di iniziare il turno,
- chiede al suo capo come sta e poi ascolta le sue lamentele,
- guida per la cittadina,
- ascolta le nuove idee della moglie, un'artista che vuole sempre fare cose nuove... ma poi qualsiasi cosa faccia lo fa sempre nella stessa maniera ossessiva con geometrie bianche e nere (dalle decorazioni dei dolci al comprare una nuova chitarra "colorata").
- porta a spasso il cane dispettoso,
- si ferma sempre allo stesso pub.
Per sette giorni su sette sempre identico e anche la domenica la sua giornata non cambia poi di molto.

Due ore di film sulla pesantezza della vita non potevano di certo avere il ritmo della samba al Carnevale di Rio e riconosco che il regista ce l'ha messa tutta per smorzare la noia con piccole gag che regalano qualche sorriso.

Sette volte la stessa scena, quella della sveglia, sempre uguale con solo la scritta che cambia: Monday, Tuesday... Vi dico solo che quando dopo Sunday ho visto ricomparire Monday ho creduto di morire. Poi per mia fortuna era uno scherzetto del regista!

Se siete particolarmente filosofici il film vi piacerà molto e ne riconoscerete la poesia.
Se siete un po' spicci come me (e le signore che ho trovato nel bagno del cinema finita la proiezione) farete fatica a smettere di sbadigliare!

4 commenti:

  1. A me il trailer ispirava, ma due commenti al film ho letto e due commenti lo hanno "trattato male"... (tanto non vado più al cinema! son diventata di un pigro!)

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  2. Io direi che faccio parte della tua stessa categoria...

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  3. non ho visto il trailer, lo danno in un cinema del centro, ma non mi ispira minimamente, e non andrò a vederlo dopo questa tua recensione

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  4. Mi sapeva di pesante dal trailer, grazie per la conferma.

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ciliegine