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27 aprile 2017

Orfani bianchi

Orfani Bianchi è l'ultimo libro di Antonio Manzini, di cui ammetto di non aver mai letto nulla.
Nonostante la recensione della Lettrice rampante fosse abbastanza critica ho deciso di leggerlo ugualmente.

Il rapporto tra le badanti e i loro bambini che restano a casa è un tema con cui mi sono confrontata parecchie volte, sia per questioni personali che come tema di studio.
Durante uno stage avevo anche preso parte ad un progetto di alfabetizzazione informatica di alcune mamme badanti, che a fine anno avrebbe permesso loro di vedere tramite skype lo spettacolo teatrale della scuola in Romania frequentata dai loro figli, gli orfani bianchi per l'appunto.
Difficilmente scorderò la tenerezza del gesto di una signora che per l'occasione si era vestita di tutto punto e qualche minuto prima del collegamento quasi tremando per l'emozione aveva estratto dalla borsa un pettinino per darsi l'ultima sistemata.

Forse leggendo le vicende di Mirta, emigrata dalla Moldavia dove ha lasciato un ragazzetto ai genitori, ho fatto tanta fatica perché il volto di Mirta diventava di volta quello di donne che conosco e ho conosciuto. In alcuni momenti non riuscivo a leggerne più di qualche pagina per volta perché mi prendeva una grandissima angoscia.

Quindi Orfani bianchi ha due grandissimi pregi: parla di un tema molto attuale e lo fa in una maniera molto coinvolgente.

I difetti sono però altrettanto grandi e sono gli stessi individuati dalla Lettrice rampante (magari la prossima volta che sconsigli un libro Elisa ti darò retta!)!
Il primo è di descrivere i personaggi secondari con pochissime sfumature: le famiglie per cui lavora Mirta sono tutte sempre poco attente ai suoi bisogni e a quelle del loro anziano parente. Non so se è spesso così, ma son sicura al 100% che non sia sempre così. Affidare un proprio parente anziano ad un'estranea spesso è l'ultima possibilità possibile per permettergli di vivere in casa sua e non lo si fa alla leggera.
Il secondo è che il finale è davvero troppo frettoloso: nel giro di poche pagine tutto precipita, come intuibile dalla piega che aveva preso la situazione. Restano un sacco di questioni aperte e davvero poca speranza per un mondo fatto in questa maniera.

A me non ha entusiasmato, ma ha fatto comunque riflettere.
Può essere che in futuro mi metta a cercare altri romanzi a tema simile, ma per ora necessito di qualcosa di più leggero!

4 commenti:

  1. Spunto di riflessone.
    Buon fine settimana Federica
    Un abbraccio forte
    Maurizio

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  2. Io mi segno tutto, come sempre!
    Ma che bel giardino, Fede!!!
    :D

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  3. L'ho preso in ebook, prima o poi lo affronterò. Non in tutti i periodi riesco a leggere roba angosciante...

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  4. Ciao! Ho ricevuto questo libro in regalo proprio qualche giorno fa. Ne ho sempre sentito parlare in maniera entusiasta ma sono proprio le perplessità che già avevo letto nel pensiero di Elisa ed ora nel tuo che mi rendono ancora più curiosa! :)

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ciliegine