A lettura conclusa ho un grandissimo punto interrogativo su Chiara Gamberale, ora che ho letto due libri suoi mi tocca dire che uno è bruttissimo e l'altro bellissimo... sarà il caso di leggerne un terzo?!??
Le luci nelle case degli altri racconta la storia di una bimba che si chiama Mandorla perché quando è nata prematura era piccina piccina e a Maria, la sua mamma, le era sembrato il nome più calzante.
Maria muore in un incidente quando Mandorla ha solo 5 anni e viene ritrovata una lettera che lei le aveva scritto quando era appena nata in cui, tra le tante cose, le rivela di essere stata concepita nel lavatoio all'ultimo piano della palazzina di via Grotta Perfetta 315.
Chi sarà quindi il papà di Mandorla che per i primi 5 anni della sua vita non si è mai palesato?
I condomini del palazzo che volevano molto bene a Maria decidono di adottare tutti quanti insieme la piccola Mandorla e crescerla come fossero un'unica grande famiglia: se non si saprà mai chi è il papà della bimba nessuna famiglia rischia di scoppiare in seguito ad un eventuale test del DNA.
Mandorla viene adottata legalmente da una signora zitella ma poi ogni tot anni cambia casa e passa al piano superiore, sempre circondata dall'affetto di tutto il condominio ma anche da un grande dubbio che la perseguita: chi è tra tutti quei signori il suo papà?
Noi lettori seguiamo la storia di Mandorla fino al momento in cui sta per compiere i fatidici 18 anni ma soprattutto fino alla notte che trascorrere in galera perché ha fatto una cavolata, ma che noi non sappiamo quale sia fino alla fine.
Nel libro si intrecciano due filoni narrativi: quella di Mandorla che cresce e diventa grande e quelle di tutti gli inquilini del palazzo. Sono tutte famiglie differenti, con i loro grandissimi pregi e grandissimi difetti. Mandorla, che non ha una casa sua, è una seminomade che cambia piano del condominio e, con la semplicità con cui vede le cose una bambina, illumina le loro storie.
Le luci nelle case degli altri è un romanzo magico, quasi una fiaba, di quelli che ti coinvolgono completamente nelle vicende, che ti danno l'impressione di conoscere ciascuno dei personaggi.
Piacerà sicuramente a chi ama i romanzi introspettivi e a chi cerca un libro da leggere tutto d'un fiato!
Non è assolutamente un libro rosa, ma è uno di quei libri in cui il cuore di chi legge inizia a battere forte forte. E' assicurato che anche voi vi ritroverete a volere un gran bene a Mandorla!
Le tue scelte sono assolute Federica. O buoni o niente.
RispondiEliminaMaurizio
io son stata più fortunata di te, con la Gamberale. Ho letto questo, e anche "4 etti d'amore, grazie" e "per dieci minuti" e mi sono piaciuti tutti e tre, anche se forse "le luci nelle case degli altri" è il mio preferito
RispondiEliminaMa lo sai che mi hai fatto venire voglia di leggerlo?
RispondiEliminaDunque a me succede una cosa strana con la Gamberale. Ho letto soltanto "Quattro etti d'amore grazie" e non esagero se ti dico che non mi ricordo niente, ma proprio niente di quello che ho letto. Né la trama, né un personaggio, niente. Zero, non mi ricordavo nemmeno di averlo letto (forse un paio di anni fa), poi me lo ha fatto scoprire una lista che tengo sempre dei libri letti anno per anno. Però è grave sta cosa. Così inquietante che non ho avuto più voglia di leggere niente di suo. Questa che racconti però deve essere una storia carina interessante. Forse mi deciderò a darle una seconda possibilità..
RispondiEliminaUn idea regalo per Natale.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Secondo me questo è il libro migliore della Gamberale, il mio amore per lei è nato con Color Lucciola, poetico e davvero particolare, mentre i suoi nuovi romanzi ancora non li ho letti e non posso giudicarli. Per dieci minuti invece l'ho letto ma non mi ha entusiasmato quanto gli altri!
RispondiEliminaDi suo ho letto solo "Per dieci minuti". Mi hai incuriosita, se mi riesco lo recupererò
RispondiEliminaSto leggendo molto in questo periodo, ti penso!
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