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25 aprile 2019

Il censimento dei radical chic

Perché ho letto Il censimento dei radical chic di Giacomo Papi?
Mi sono innamorata di Giacomo Papi quando mi hanno regalato I fratelli Kristmas e anche La compagnia dell'acqua, che ho letto successivamente, era molto carino.
Il censimento dei radical chic non solo non mi ha deluso, ma mi ha confermato che Giacomo Papi è davvero geniale: ha scritto un romanzo illuminante.



La trama in breve:
Un uomo inerme viene ucciso dopo essere stato accusato in un talk show di essere un intellettuale.
In questo libro c'è anche un Primo Ministro che cavalca la paura dei suoi cittadini e che vuole semplificare la lingua, per cancellare i pensieri troppo complessi.
E c'è una domanda che fa da filo conduttore: chi sono gli intellettuali? e serve davvero la cultura?
Alla fine la risposta c'è, ma saranno molte di più le domande che vi farete voi.


[Premessa: non essendo in grado di scrivere una recensione a questo libro FANTASTICO, ho deciso di buttare giù una serie di pensieri che con il libro non hanno necessariamente un collegamento diretto!]

Ricordi della me stessa che fui:

Mi piacerebbe dire che sono diventata una persona che si interessa di politica (e di sinistra) per chissà quali nobili motivi, ma i miei nobili motivi a 16 anni avevano nome e cognome, il capello nero lungo e il sorriso -bellissimo- di chi inneggia alla rivoluzione, alla PalestinaLibera, al NoCapitalismo e qualcos'altro, tra cui forse più cartaigienica nei bagni del Liceo.
Nella mia ingenuità pensai che se mai il bel rivoluzionario mi avesse parlato non potevo sembrare deficiente e quindi iniziai a leggere qualsiasi cosa riguardasse la Palestina, i no global, il G8 di Genova, le multinazionali, Che Guevara e pure un pallosissimo libro sullo zapatismo in Chiapas.
Pensavo che informarsi servisse per far "innamorare" qualcuno.
Ovviamente lui non si accorse mai della mia esistenza ma è stato uno di quegli incontri che cambiano la vita.

Mentre leggevo Il censimento dei radical chic mi tornavano in mente momenti come questi, anche se Olivia, la figlia del povero professore ucciso, non è una liceale, ma è una donna matura che fa la pasticcera in Inghilterra.
Il senso di spaesamento che Olivia prova quando si trova con alcuni intellettuali che non hanno nulla in comune con lei e con le sue idee, mi faceva tornare quella sensazione di essere sempre troppo-di-sinistra in certi ambiti e sempre-troppo-poco in altri.

Durante questa lettura ho sorriso tanto perché, come è marchio di fabbrica nei romanzi di Papi, le pagine sono corredate di infinite note a piè di pagina: in questo romanzo sono a cura del Funzionario Redattore Ugo Nucci, che io amo.
Infatti questo fantomatico governo, con l'obiettivo di semplificare la lingua italiana, assume dei funzionari che hanno il compito di modificare i testi e cancellare tutte le parole difficili... ma come lo fa Frun nessuno mai!



Autore: Giacomo Papi,
Anno prima pubblicazione: 2019
Pagine: 144
Dove: Italia, purtroppo.
A chi può piacere: solo a chi ha un buon senso dell'umorismo, a chi cerca domande molto più che risposte, a chi non vive con le fette di salame con gli occhi quando guarda il telegiornale, a chi si sente solo in questa Italia folle.
Un'altra recensione: invece di consigliarvi un'altra recensione, questa volta vi consiglio di ascoltare il video con cui l'autore stesso presenta il suo libro

3 commenti:

  1. A però..
    Sempre in prima linea Federica
    Complimenti

    Maurizio

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  2. Domanda: ricorda un po' Benni? Sto leggendo un manuale, suo. Mi piace tantissimo ma ovviamente non è paragonabile ad un romanzo. Comunque sempre più convinta di doverlo prendere!

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ciliegine