Ho letto Resto qui perché:
- ha una bella copertina, di quelle che rimandano subito a tante foto viste su instagram.
- ho una spacciatrice di consigli libreschi di fiducia: Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri
- l'ho trovato in biblioteca! Le biblioteche, piccole o grandi, sono un patrimonio che abbiamo nel nostro paese e possono essere una grande fonte di ispirazione (oltre che di risparmio per noi lettori/lettrici).
Fonte: Il giro del mondo attraverso i libri |
La storia di Erich e Trina e della loro famiglia non è una storia vera.
La storia della costruzione del Lago di Resia, di quel campanile che spunta dalle acque, invece lo è.
Una famiglia ed una comunità del Sud Tirolo che devono affrontare prima l'arrivo dei fascisti, poi la Guerra ed infine una società che vuole annegare il loro paese.
RESTO QUI recensione
Ci sono libri che non aspirano ad essere libri di storia, ma sono più efficaci di un manuale: ti appassionano, ti coinvolgono, ti insegnano tanto senza che tu te ne accorga.
Questo è il pregio migliore di questo bel romanzo di Marco Balzano.
La storia del Sud Tirolo è una storia complicata: non immaginavo quanto fosse complicata la storia dell'italianizzazione forzata di questi paesi.
Trina è una ragazza giovane che studia da maestra e parla tedesco, ma con l'avvento dei fascisti in valle deve imparare l'italiano che diverrà l'unica lingua ufficiale da insegnare nelle scuole e per il tedesco ci sarà posto solo nelle scuole clandestine.
La storia di un paese ferito ed occupato diventa quella di Trina, che sposa un contadino e, non potendo fare la maestra, diventa lei stessa una contadina quando suo marito parte per la guerra.
Quando Erich torna sconvolto da cosa ha visto, decide di disertare e scappare sulle montagne: Trina a questo punto decide di scappare con lui.
Su tutta la storia aleggiano sempre due grandi catastrofi: quella di una figlia che è scomparsa e quella di un paese che scomparirà se si costruirà la diga.
Resto qui è strutturato così bene da intrecciare magistralmente i due filoni narrativi in modo snello e veloce, senza sbavature ma mai frettoloso.
Marco Balzano è un insegnante milanese e ha conosciuto la storia di Curon come tanti altri turisti grazie ai pannelli che, vicino al Lago, raccontano la storia di quel campanile: ha deciso di documentarsi, approfondire, capire e poi ha scritto un libro meraviglioso. Non perdetevelo!
Autore: Marco Balzano
Anno prima pubblicazione: 2018
Pagine: 179
Dove: Lago di Resia
Se stai cercando altri libri ambientati in Trentino Alto Adige ti consiglio, seppur di tutt'altro genere, La confraternita della rosa nera
A chi può piacere: per chi ha in previsione di andare a visitare il Lago di Resia credo sia una lettura imprescindibile, chi cerca un romanzo storico ma non pesante, chi ama la Storia d'Italia costituita da tante piccole storie
Un'altra recensione: La lettrice geniale consiglia questo libro definendolo un romanzo indispensabile. Concordo con lei!
Non so, conosco a chi potrebbe piacere e magari lo regalerò, e chissà, magari mi appassiono.
RispondiEliminaNon è propriamente il mio genere, ma apprezzo l'essersi documentato da parte dell'autore, ci avrà messo passione.
Moz-
Un libro più bello dell'altro..complimenti Federica
RispondiEliminaMaurizio
Federica quando hai tempo potresti scrivere qualcosa a proposito delle biblioteche, sono una realtà culturale troppo negletta!
RispondiElimina@sara: grazie per il suggerimento... c'è qualche aspetto particolare di cui vorresti che parlassi? Mi hai dato una buona idea
RispondiEliminaEssendo (stata) un'assidua frequentatrice dell'alto Adige sapevo già un po' la storia del loro sentirsi più tedeschi che italiani. Invece quella di Curon l'ho appresa solo da un a decina di anni poco più e, guardando il lago, fa veramente impressione pensare a quanto terreno hanno cancellato.
RispondiEliminain effetti aveva incuriosito anche me vedendolo in libreria: a questo punto però devo assolutamente leggerlo!!!
RispondiEliminaMe lo segno, ne ho sentito parlare molto bene e tu sei la conferma finale :)
RispondiEliminaSarà pure un libro necessario, io però l'ho restituito in biblioteca senza neppure averlo aperto. Per colpa mia e non di Balzano. Evidentemente, non era il momento giusto.
RispondiEliminaRiproverò.