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22 gennaio 2020

La ferrovia sotterranea

Perché ho letto La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead?
Ultimamente si è fatto un gran parlare di una polemica sulla promozione dei libri su instagram con cappuccini e brioche.
Mi schiero: sì mi, piacciono. Scorrere questi profili è come andare a passeggio in un viale con negozi con vetrine curatissime. Compro tutto quello che vedo in vetrina? No. Se voglio comprare o leggere quel libro entro nella libreria, scorro la trama, cerco altri pareri su blog o da altri lettori.
Questo per dire che se ho deciso di leggere La ferrovia sotterranea non è di certo perché ho letto che è stato l'unico libro a vincere negli ultimi 20 anni sia il Pulitzer che il National Book Award!
L'ho letto perché, semplicemente, quando è uscito due anni fa per Sur, instagram era invaso da questa copertina, che mi è rimasta impressa e quando ne ho avuto l'occasione me lo sono procurata... e ci ho fatto anch'io la mia fotina col caffettino.


La ferrovia sotterranea: la trama
Cora è una schiava nera in una piantagione di cotone della Georgia, così come prima di lei lo sono state sua mamma e sua nonna.
Cora non sa cosa sia la libertà, ma sa che sua mamma l'ha abbandonata per fuggire dalla tenuta dei terribili fratelli Randall ed è l'unica schiava della piantagione che non è mai stata riacciuffata.
In compagnia di Caesar, un altro schiavo della piantagione, Cora inizia una disperata fuga verso la libertà nel nord degli Stati Uniti: per farlo si serviranno della cosiddetta ferrovia sotterranea.







🚂 🚂🚂🚂🚂 The Underground Railroad by Colson Whitehead 5/5 • Once I realized that Colson Whitehead utilized some literary license by including chunks of fantasy in his version of the Underground Railroad, my mind exploded with the possibilities. I knew that this was not going to be a normal run of the mill story. Not only was the Underground Railroad a real train underground but events affecting blacks took place a hundred years plus early. I call this “event travel” through time. • Three generations of slavery starting with Cora’s grandmother who crossed the Atlantic to a plantation in Georgia. This is a bit sketchy...perhaps thats the way it was. Few records were kept. Everything was pretty much word of mouth, especially amongst the slaves. Looking through Cora’s eyes was disturbing and heart wrenching. I had no frame of reference to guide me. I had no clue what life would have been like for me in Cora’s place. Perhaps, that is what the author wanted...to capture readers and take them on this terrifying journey along side Cora... stolen bodies working on stolen blood stained land. Be prepared. This is not a make believe fairytale where there’s a happily ever after. But it does end with hope, and perhaps that is what is needed. • • This was our book club selection. We have a small group ranging in age from mid 30s to mid 60s. The discussion was lively and poignant. #theundergroundrailroad #theundergroundrailroad #colsonwhitehead #stolenbodiesstolenland #bookclubbooks #historicalfiction #blackhistory #instagramphotography #seewhatiseephotography #throughalens #havecamerawillshoot #doyouseewhatisee👀 #bookphotography #beautifulbookcovers #myreviews #reviewsbyliluslibrary
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La ferrovia sotterranea: la recensione
Se deciderete di leggere La ferrovia sotterranea dovete sapere che non state prendendo in mano un romanzo storico, ma un romanzo ucronico.
Ammetto di aver cercato su wikipedia la definizione di ucronia solo dopo averlo finito: è un genere di fantascienza in cui si immagina come sarebbe andata la storia se fosse successo qualcosa di diverso.
Ne La ferrovia sotterranea si immagina che esista davvero e fisicamente una rete ferroviaria, con cunicoli, rotaie, stazioni e locomotive per aiutare gli schiavi dei paesi del Sud degli Stati Uniti ad andare verso il Nord.

Esisteva per davvero una metaforica "ferrovia sotterranea", intesa come una rete di contatti e persone che erano pronte a mettere a repentaglio la loro incolumità per aiutare questi poveri schiavi a fuggire verso una terra più giusta: era però nella realtà solo un modo di dire.



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“Tutti gli uomini sono creati uguali, a meno che non decidiamo che tu non sei un uomo”. ⠀ #LaFerroviaSotterranea era una rete segreta di aiuti, percorsi, rifugi e persone attiva in America durante la prima metà dell’800 per permettere la fuga degli #schiavi del sud verso il nord e il Canada. Partendo da questo, Colson Whitehead rende questa rete, questo concetto, una vera e propria ferrovia sotterranea dalle origini misteriose, con stazioni e capistazione che cercano di salvare gli schiavi delle piantagioni del sud. ⠀ Il viaggio che seguiamo è quello di Cora, giovane schiava di una piantagione della Georgia, dove il razzismo e la schiavitù vengono visti come una cosa normale, essenziale, di cui non potersi privare. Fin dall’inizio del romanzo sono chiare le incredibili violenze e ingiustizie che devono subire gli schiavi: viene negata loro ogni forma di umanità e la loro esistenza è totalmente trascurabile. Gli schiavi sono beni materiali di cui i padroni possono decidere a proprio piacimento. ⠀ Il romanzo di #ColsonWhitehead è un romanzo storico e di denuncia, ma anche un romanzo d’avventura, perché la fuga di Cora ci porta attraverso vari Stati e ci permette di osservare il continuo cambio di ambientazione, di paesaggi, di persone, di usanze: ogni stato mostra la propria natura ed essenza e in questo modo Whitehead rivela le varie facce di una stessa medaglia, le varie forme che può assumere la schiavitù. ⠀ Si tratta di un libro davvero potente, che vi consiglio di cuore. Ho adorato il modo di narrare dell’autore e ho trovato splendide le riflessioni sulla libertà, sulla storia degli schiavi e dell’America, sull’imperativo americano, sulla speranza, sul razzismo, sul coraggio e la crudeltà, sul futuro. ⠀ Whitehead cerca di rendere la storia di Cora il più universale possibile e in queste pagine, in cui lo spettro di una eredità che è difficile dimenticare si affaccia in ogni momento, la sofferenza e la disperazione sono sempre evidenti, anche quando apparentemente celate. Il dolore dovrebbero venire da sé. ⠀ Lo avete letto? Vi ispira? ⠀ #libri #leggere #lettura #book #bookstagram #libribelli #consiglidilettura #ioleggo #stoleggendo #Pulitzer @edizionisur
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Questo è un libro strano: sia per la scelta di raccontare la storia della schiavitù in questa chiave, sia per le scelte strutturali dell'opera dove passato e presente si mischiano spesso (e non sempre in modo armonico).
Allo stesso tempo è anche un libro molto coinvolgente perché mi sono ritrovata a leggerlo velocemente per capire se alla fine la nostra eroina ce l'avrebbe fatta a trovare un posto libero e, soprattutto, quanto le sarebbe costato.

E' uno di quei romanzi che non si può bocciare perché non è brutto, ma neanche mi sento di consigliare perché semplicemente non mi ha convinto.


Autore: Colson Whitehead
Anno prima pubblicazione: 2016
Pagine: 376
Dove: un lungo viaggio tra Georgia, Carolina del sud e del Nord e Tennessee
A chi può piacere: se amate il genere distopico l'ucronico dovrebbe essere abbastanza vicino, a chi cerca un modo più scorrevole e consapevolemente fantasioso per conoscere un periodo storico.
Un'altra recensione: anche Marialuisa di cronache letterarie condivide qualche dubbio sulla possibilità che questo libro diventi un grande classico della letteratura americana.

3 commenti:

  1. Però abbiamo imparato il termine ucronico!

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  2. Sono tra le persone che hanno seguito con grande interesse la faccenda di quanto tiri su Instagram un libro con cappuccio e cioccolatini e cosa ci spinga ad acquistare un libro.
    De La ferrovia sotterranea (molto fotografato, libro e autore), potrebbero postare foto dappertutto. Io non lo acquisterei ugualmente. Perché? Perché nonostante il Pulitzer e il National Book Award, le belle recensioni, la grande promozione fatta da Sur, non ne sono stata incuriosita. L’ho snobbato fin dall’uscita. E anche se il tema è sicuramente interessante e tu sei stata brava, come al solito, nel dire in 4 parole ciò che potrebbe suscitare l’interesse del lettore, resto della mia opinione. Poi, siccome i libri non scadono, magari tra qualche anno ci ripenserò. Chissà…

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