Quando è stato pubblicato questo libro avevo 9 anni e quindi ero ben lontana dal pubblico a cui si rivolgeva Brizzi all'epoca.
Ne ho sempre sentito parlare come di un bestseller che ha segnato l'adolescenza di coloro che hanno qualche anno più di me. L'occasione si è proposta quando un ragazzo mi ha chiesto uno scambio con acciobook e l'ho visto nella sua libreria: alla tenera età di 34 anni ho letto anche io Jack Frusciante!
La trama di Jack Frusciante è uscito dal gruppo:
Bologna anni '90: Alex vive i drammi e le gioie impetuose di un adolescente.
Si innamora, spera nel grande amore, soffre, vive grandi amicizie e non sopporta i suoi genitori e la scuola.
Jack Frusciante è uscito dal gruppo: il parere di una 34enne
Cosa leggevo io da ragazza?
Ero un po' come oggi: leggevo ed apprezzavo di tutto. Ricordo di aver letto e riletto allo sfinimento Un uomo della Fallaci ed aver sognato con Babi e Step, leggendo Tre metri sopra il cielo.
Probabilmente avrei adorato anche il vecchio Alex, anzi ne sono certa.
Oggi è più complicato perché, per apprezzare gli scazzi verso il mondo intero di Alex e credere a quell'amore per la sua Aidi, richiede di tornare indietro di vent'anni e non è facile.
Bisogna ricordarsi di chi si era a 17 anni, di chi si voleva diventare e che cosa proprio non si sopportava. Egocentrica come il vecchio Alex non lo sono mai stata (spero), ma sicuramente rompiballe sì!
Mi sono chiesta se ai ragazzini oggi quel libro potrebbe piacere ancora.
I grandi temi dell'adolescenza sono sempre gli stessi: amore, vita, morte, futuro e tanta musica.
Chissà cosa ne penserebbero oggi leggendo un libro ambientato in un mondo dove non esistevano i cellulari, dove chi va in America non si può raggiungere con skype e dove si citano i Sex Pistols!
Alla me di oggi è piaciuta tanto la Bologna che padroneggia tra le sue pagine, con i suoi colli e la Feltrinelli sotto le torri.
Leggerlo subito dopo un fine settimana a Bologna è stata una scelta azzeccata.
(Avrei potuto cercare di azzeccare un fine settimana a Bologna con il sole, ma non si può avere tutto dalla vita!)
Autore: Enrico Brizzi
Anno prima pubblicazione: 1994
Pagine: 216
Dove: Bologna
A chi può piacere: a chi non ha letto il libro all'età "giusta" ma è disposto a fare lo sforzo di tornare ragazzino
Un'altra recensione: adoro le recensioni musicali di Read and Play e con un libro con così tanta musica all'interno credo non ci sia modo migliore di parlarne.
A quasi cinquant'anni farò lo sforzo di tornare ragazzino. Lo leggerò. :)
RispondiEliminane avevo 15 quando fu pubblicato e ti posso assicurare che fu un libro che tocco' molti di noi adolescenti, come Tutti giu' per terra o Destroy... o altri libri che uscirono in quel periodo...
RispondiEliminaIo l'ho preso in un mercatino dell'usato, ti dirò che c'è pure la dedica di Brizi.
RispondiEliminaComunque non l'ho ancora letto.
RispondiEliminaDevo trovare il tempo non so dove l'ho lasciato..
RispondiEliminabello ricordo
Maurizio
Io l'ho preso in un mercatino dell'usato, ti dirò che c'è pure la dedica di Brizzi.
RispondiEliminaAdoro i mercatini e i negozi di libri usati e fondi di magazzino, perché, oltre al prezzo sensibilmente più conveniente del nuovo, è possibile trovare queste chicche sfogliando le pagine ingiallite.
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L'ho letto da poco, da uomo di mezza età.
RispondiEliminaOnestamente non mi ha preso proprio.
L'ho trovato fastidioso nella scelta di una voce narrante che si rivolge al lettore e cerca di rendere "simpatico" il protagonista (a mio parere senza riuscirci: non puoi chiedere qualcosa che dovrebbe venire di suo).
I personaggi mi sono apparsi troppo piatti (e anche gli episodi, uno in particolare, del suicidio dell'amico, non lasciano traccia apparente).
Nel libro ci sono diversi rimandi ad Arancia Meccanica (già il nome del protagonista lo esplicita) a partire da uno stile e una scelta lessicale innovativi, ma anche in questo caso mi sembra una sperimentazione che lascia il tempo che trova, poco consistente.
Ho adorato questo libro, che assieme a Due di Due di Andrea de Carlo è stato senza dubbio uno di quelli che mi entrato maggiormente sottopelle. Avevo 15 o 16 anni.
RispondiEliminaE sì che leggevo i russi, spaziavo su Poe e condivo il tutto con qualche classico italiano.
Li consiglierei ad un ragazzino di oggi? Se fosse uno abituato a leggere sì, aggiungendoci pure Uto (sempre di de Carlo).
All'epoca mi è piaciuto parecvhio, anche perché scritto comunque bene, scorrevole e qualche immagine carina "è tutto inutile e triste come la birra senz'alcool"
RispondiEliminaE anche a m8a figlia qualche anno fa è piaciuto. Molto meno i sui libri succesdivi.
Ma questo carino davvero