Perché ho letto Là dove finisce la terra di Alain e Desirée Frappier?
Amo il Cile, tantissimo.
Ultimamente mi piacciono tanto anche le graphic novel e questo libro mi permette di unire le due passioni.
Il sottotitolo di questo libro promette di portarmi in un periodo della storia cilena che conosco poco: quello antecedente l'11 settembre.
Questo graphic novel di Désirée e Alain Frappier è un viaggio nella memoria, la memoria del Paese che abbiamo avuto, conosciuto, amato e che - trattenendone il ricordo, con tutto il suo intenso desiderio di giustizia - un giorno recupereremo: quel giorno torneremo ad essere cittadini liberi del Paese dove finisce la Terra.
E' con queste parole che Luis Sepùlveda conclude la sua prefazione a Là dove finisce la terra.
Il libro è molto curato, ma non pensiate che fumetto = storia semplificata.
Questo non un bignami della storia cilena prima di Allende, è solo un modo diverso (grafico per l'appunto) per raccontare la storia politica del paese.
Io conosco abbastanza bene gli eventi legati al colpo di stato dell'11/9/1973 ed il periodo buio della dittatura di Pinochet, ma non sapevo molto di questo periodo che effettivamente ha influenzato l'elezione e la caduta di Allende.
Ho fatto molta fatica a stare dietro a tutti i fatti raccontati, le sigle dei partiti, le varie elezioni: lo consiglio solo a chi ha già un'infarinatura di quel periodo storico. Senza si può sicuramente apprezzare la vicenda personale di Pedro, giovane attivista, ma si perderà l'essenza del libro.
Autrice: Désirée Frappier
Disegnatore: Alain Frappier
Anno prima pubblicazione: 2017
Pagine: 246
Dove: in Cile, principalmente a Santiago
A chi può piacere: a chi ha una buona conoscenza della storia cilena
Sempre un passo avanti brava Federica
RispondiEliminaSempre un passo avanti brava Federica
RispondiEliminaComprato giusto giusto ieri, su consiglio di Babalatalpa. Ora ho la doppia conferma di aver fatto un buon acquisto.
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