Perché ho letto La strage degli imbecilli di Carl Aderhold?
La prima motivazione è che sono sempre più intollerante verso i virologi del lunedì/i novax/i no mask/quelli che sono convinti di fare la vita da eremiti ma tutti i giorni vedono uno & l'altro: insomma, non sopporto più la gente.
La seconda è che nonostante il titolo ammiccante e la copertina divertente nessuno lo aveva mai preso in prestito in biblioteca e volevo dargli un'opportunità.... pessima idea!
Un uomo parigino una sera estiva ammazza il gatto della sua vicina senza una reale motivazione.
Si rende conto che nel palazzo tutti sono diventati improvvisamente gentili con la vicina ed inizia ad uccidere animali domestici a destra e manca per rendere il mondo un posto migliore e più solidale.
Da lì un crescendo in cui va ad uccidere tutti quelli che rovinano il mondo, cioè quelli che considera degli imbecilli.
Avete presente un libro noioso ma non troppo noioso da essere abbandonato?
Quei libri che sembrano sempre sul punto di decollare, ti illudono che ora inizieranno a galoppare ed invece è sempre la stessa storia?
Ecco: La strage degli imbecilli.
Carl Aderhold costruisce la trama del romanzo come un semplicissimo climax: si parte dall'omicidio casuale di un animale fino a diventare un serial killer sempre più preciso e maniacale nella ricerca della definizione di imbecillità.
Il problema del libro è che non succede mai nulla che costringa ad una deviazione questo crescendo, che interrompa questo percorso e alla fine di capitolo in capitolo diventa soltanto l'elenco di un altro imbecille morto ammazzato.
Forse c'è una parte filosofica che non ho colto sul giudicare gli altri, sulla definizione di chi è un imbecille che si differenzia da chi è semplicemente un ottuso o un arrogante o un maleducato, ma per me questo libro è stato semplicemente un trattato sulla noia.
Autore: Carl Aderhold
Anno prima pubblicazione: 2009
Pagine: 323
Dove: Parigi
A chi può piacere: a me non è piaciuto per nulla e lo sconsiglio.
Un'altra recensione: A Monica di Gli amanti dei libri invece è piaciuto per l'ironia grottesca ed irriverente di questo libro... magari piacerà anche a voi!
Io già andrei in crisi per il gatto!
RispondiEliminaFederica volevo chiderti il colore dei fiori di San Giuseppe!
@sara: sono lilla... domani te li fotografo: non so quale sia il loro nome ufficiale
RispondiEliminaGrazie per questi consigli di lettura.
RispondiEliminaMi aveva incuriosito, il titolo.
RispondiEliminaBeh, libro noioso, ma chissà che non ci scappi un soggetto per un film. Chissà ;)