Perché ho letto L'ultimo treno per Istanbul di Ayse Kulin?
- A gennaio Il book club dei viaggiatori proponeva una serie di letture a tema "treni". Ho i miei tempi, come certi treni, ma arrivo anche io :)
- Sono anni che Claudia de il giro del mondo attraverso i libri mi parla di Istanbul in ogni salsa e questo libro mi è parsa una buona occasione per leggere un'autrice turca.
Selva è una ragazza turca, figlia di un uomo moderno e laico, che qualche anno prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale si è innamorata di un ragazzo turco ma ebreo.
Il padre di Selva si rifiuta di accettare la relazione ed i due emigrano a Marsiglia.
Essere ebrei nella Repubblica di Vichy è tremendamente complicato ed i due si trovano a dover scappare ancora: la loro unica possibilità di salvezza è il console turco.
Nel frattempo in Turchia è rimasta la sorella maggiore di Selva, che invece si è sposata con un diplomatico proprio come volevano i genitori...
L'ultimo treno per Istanbul: le copertine
In turco il romanzo si intitola "Senza respiro" ed è un titolo che davvero rende lo stato d'animo con cui si legge questo libro: un costante stato di ansia per chi capire se e come riusciranno a scappare ad i rastrellamenti Selva e suo marito.
Copertina simile nella versione rumena, ma con Istanbul nella sagoma. La storia della diplomazia turca è poco nota ma è stata davvero importantissima e fatta di uomini coraggiosi che hanno corso incredibili rischi per salvare uomini e donne turche e non solo.
Questa non è una storia vera ma si ispira a molte storie poco note ma che hanno salvato tante vite.
Questo non è un romanzo storico in senso stretto, ma è una bella storia con molti riferimenti storici.
E' molto scorrevole, con un buon ritmo e con una capacità di coinvolgere davvero molto importante.
In Italia è stato pubblicato da Newton Compton che pubblica molti romanzi rosa ed ammetto che avevo qualche pregiudizio su questa casa editrice. Qui si parla di un amore contrastato, una specie di versione turca di Giulietta e Romeo ma con l'aggiunta del nazismo.
Il motivo per cui la copertina polacca non mi piace è che sembra un Harmony:
Mentre nella copertina serba sembra che si vada in vacanza, non su un treno che è l'ultima (e l'unica) speranza per tanti ebrei di salvarsi da un destino già segnato.
La copertina cinese invece mi piace tanto perché la ragazza in copertina porta i capelli come li portava mia nonna in una foto scattata in quegli anni, si vede Istanbul e c'è il treno che è l'oggetto del desiderio di tutto questo libro.
Autrice: Ayse Kulin
Anno prima pubblicazione: 2002
Pagine: 330
Dove: tra la Turchia e la Francia
A chi può piacere: a chi ama le storie molto intense, a chi non cerca una storia vera ma ama le storie romantiche con una forte ambientazione storica.
Un'altra recensione: Questo romanzo è consigliato anche da Crazy for romance, che se ne intende di storie d'amore e simili.
Cartolina che mi ha portato Claudia da Istanbul anni fa |
Altre tre belle letture a tema "treni":
- Patagonia ciuf ciuf --> un libro di avventura che ci porterà in Patagonia insieme a due banditi.
- I soldati delle parole --> partendo da un attentato avvenuto in Olanda a metà anni '70 su un treno, l'autore di questo saggio si intterroga se con i terroristi si deve trattare e come.
- Qualcosa per cui vivere --> un libro di una tenerezza incredibile in cui il protagonista è ossessionato dal colelzionismo dei modellini dei trenini elettrici.
un "Balik Ekmek" non lo mangero' piu, buono perche avevo fame..Ma Istanbul merita anche leggere questo libro.
RispondiEliminaIl mio abbraccio Federica
Buon fine settimana
Maurizio
Sempre curiosa di libri Federica!
RispondiEliminaLetto a inizio anno. Non male devo dire, ma l'ho trovato un po' lento nella prima parte. Recupera poi nel finale. Misteri dei libri. Impossibile essere oggettivi nel giudizio.
RispondiEliminaSembra interessante.
RispondiEliminaSereno giorno.