Marta & Sam per il progetto #unannoconlastoria a luglio hanno proposto come tema "L'america delle guerre indiane".
Io cercavo un libro che parlasse degli Indiani d'America e mi sono imbattuta in una biografia scritta da Vittorio Zucconi.
Come molti studenti italiani (credo!) al liceo avevo letto Stranieri come noi di questo giornalista e scrittore: sono passati 20 anni e non me lo ricordo più nei contenuti, ma mi ricordo che mi era piaciuto tantissimo.
Gli spiriti non dimenticano: la trama
Vittorio Zucconi ricostruisce (ed in parte romanza) la vita di Cavallo Pazzo, degli indiani Lakota e di come sono nati gli Stati Uniti d'America.
In South Dakota esiste un memoriale di Cavallo Pazzo |
La recensione: Gli spiriti non dimenticano
Non so se mi sono innamorata di più della storia fiera di Tashunka Uitko, il vero nome di Cavallo Pazzo, o della penna di Vittorio Zucconi.
Forse non è nemmeno utile cercare di capirlo e basta dire che questo libro mi ha entusiasmato, nonostante io non abbia mai avuto nessun tipo di interesse per le storie di indiani e cowboy...
Banalmente il mio "nativo americano" preferito fino a qualche settimana fa era Jacob di Twilight [ndr. Team Lupi sempre!!!]
Vittorio Zucconi mi ha subito conquistato (e creato grandi aspettative) nell'introduzione dicendo che voleva scrivere dell'uomo Cavallo Pazzo e non ripercorrere l'immagine stereotipata degli indiani selvaggi-brutti-cattivi né tanto meno quella degli indiani volemosebene-tuttanatura-pacifici-pacifisti.
Il racconto di Cavallo Pazzo che ne esce effettivamente è ricco di sfumature, tra la sua timidezza in amore, il suo essere schivo ma anche un abile stratega, orgoglioso e tenace.
Mi è interessata molto tutta la parte focalizzata sugli usi e costumi degli Sioux legati ai diversi momenti della vita di una persona e di un popolo: nascite, matrimoni, divorzi, guerra, caccia e morte avevano riti differenti e che sono stati ben ricostruiti.
Persino le parti legate alle battaglie ed alle tattiche militari mi hanno appassionato e sarei stata pronta a scommettere che invece le avrei trovate un po' noiosette: questa lettura mi ha letteralmente conquistata.
Ovviamente mi ha generato, oltre una grande curiosità per questo mondo a me sconosciuto, una grande rabbia sia per il modo scorretto e criminale con cui i bianchi hanno costantemente violato gli accordi firmati con gli indiani (questa lettura vi farà venire la gastrite!) sia perché è davvero evidente come queste guerre fossero guerre dove a morire erano sempre i poveri, che fossero pellerossa o immigrati allo sbaraglio.
I miei aperitivi letterari estivi |
La copertina del libro che ho trovato in biblioteca dovrebbe essere quella della prima edizione ed è proprio bruttina: c'è un Falco che è l'animale che rappresenta Cavallo Pazzo che, a differenza degli altri guerrieri che indossavano copricapi grandi e sontuosi, portava un'unica penna di questo animale.
Avevo visto su internet delle riedizioni più recenti con una copertina decisamente più invitante.
A fine lettura però sono stata proprio contenta della mia con il falco: lo sapete che Cavallo Pazzo è l'unico capo indiano che non accettò mai di essere fotografato?
Autore: Vittorio Zucconi
Anno prima pubblicazione: 1996
Pagine: 369
Dove: Stati Uniti (principalmente tra il Sud Dakota e Wyoming)
A chi può piacere: a chi cerca una storia non stereotipata ed avvincente sul famigerato West. Non è necessario avere conoscenze pregresse perché Zucconi porta il lettore per mano pagina per pagina.
Un'altra recensione: anche Valentina di Un libro attraverso il passaparola lo ha apprezzato molto perché è una lettura emozionante e preziosa
Argomento affascinante e trattato da un grande giornalista che seguivo molto volentieri; il suo acume mi manca.
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