Perché ho letto Qualcosa per cui vivere di Richard Ropper?
Mentre spulciavo tra le novità della
Biblioteca online, mi sono imbattuta in un romanzo di cui non avevo visto né foto su
instagram né recensioni sui blog: Qualcosa per cui vivere.
Il titolo non mi diceva granché ma questa copertina "invernale" in piena
estate mi ha incuriosita e ho letto la trama: parla di un ragazzo che vive a
Londra, per lavoro cerca i familiari delle persone che muoiono da sole in casa
e che all'apparenza non hanno nessuno.
Avevo ancora mezzo dubbio sullo scaricarlo o meno, ma da qualche parte ho
letto che sarebbe piaciuto a chi aveva amato
Eleanor Oliphant.
Ho letto un libro bellissimo, sappiatelo.... anche se per motivi a me oscuri
sembra che nessuno lo pubblicizzi, nemmeno
Einaudi stessa.
Andrew lavora in un ufficio municipale di Londra dove si cercano gli eventuali
contatti delle persone che muoiono sole nei loro appartamenti, che nessuno
cerca e della cui scomparsa spesso se ne rendono conto i vicini allertati dal
cattivo odore.
Secondo i suoi colleghi, Andrew a casa ha una bella famigliola che lo attende:
moglie e due splendidi bambini... ma questi sono frutto delle bugie di Andrew.
Tutto procede sotto controllo, finché in ufficio non arriva una nuova collega
carina ed interessante...
Recensione: Qualcosa per cui vivere ... o
Come non morire soli
Il romanzo di esordio di Richard Roper è stato pubblicato con due titoli
diversi nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
Something to live for è il titolo scelto dall'editore inglese, da cui
la traduzione fedele scelta da Einaudi.
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Putnam Books
(@putnambooks) in data:
In realtà l'autore aveva pensato un altro titolo, che l'editore inglese però non
aveva apprezzato, ma era piaciuto un sacco a quello americano:
How not to die alone. Questo titolo, che piace un sacco anche a me perché
mi sembra molto più originale rispetto a quel banale
Qualcosa per cui vivere, lo troviamo anche nelle edizioni spagnola, russa
e di Taiwan (o almeno così parrebbe da google translate) e nell'edizione
americana, ma solo quella con la copertina rigida. Nel momento in cui il libro è
stato pubblicato non c'era stata ancora nessuna pandemia, ma l'autore e
l'editore americano hanno concordato che quel titolo risulta adesso troppo forte e
hanno deciso che l'edizione tascabile invece avrà il titolo inglese.
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E-book Garden
(@ebook_garden) in data:
La palma d'oro della copertina e del titolo ad minchiam questa volta la diamo
ai tedeschi che si sono inventati un titolo Il meglio deve ancora venire
e hanno sbattuto in copertina una tizia, che nulla dice del libro.
Nelle copertine belle e appropriate troviamo gli elementi che danno tono a
questa storia che è di una tenerezza incredibile:
le rotaie: Andrew ha una passione enorme per i trenini elettrici. I
suoi unici amici sono quelli di un forum per gente con questo pallino e
loro, gli amici mai visti prima, avranno un ruolo fondamentale
nell'aiutarlo. E' vero che internet è un mondo potenzialmente pieno di
insidie, ma è anche vero che si possono trovare persone molto gradevoli,
se non veri amici.
Sulla copertina norvegese vediamo infatti un lui imprigionato tra le
rotaie...
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Maarja-Liis
(@maarjaliis.landra) in data:
le papere: sulla recensione apparsa sul The New York Times scrivono
che Ropper mette in luce la vita anteriore di Andrew non per rivelare che è
una papera strana, ma che anatre strane siamo tutti noi. Sulle papere non
dirò altro per non svelare nulla, ma è proprio un'immagine tenera.
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Sarah Thomas
(@babbageandsweetcorn) in data:
ma non rende la stessa tenerezza delle due edizioni di Taiwan. Tra l'altro ho
scoperto una cosa buffa: la casa editrice ha stampato una versione "normale"
con la copertina blu ed una speciale che si trova solo nelle librerie del
gruppo
Eslite.
Un post condiviso da Richard Roper (@richardroper) in data:
la musica: in poche copertine si intravede un richiamo alla musica. Per esempio in questa copertina portoghese, come in quella americana gialla, c'è un grammofono. Il nostro Andrew ama alla follia Ella Fitzgerald, ma c'è una sua canzone che non può ascoltare e se inavvertitamente la sente da qualche parte gli viene quasi una crisi di panico. La triste e sola vita di Andrew infatti è stata generata da un dramma, ma per scoprirlo bisogna leggere il libro!
Dove: Londra, Alnwick e le isole Farne (Nord est dell'Inghilterra)
A chi può piacere: sicuramente a chi ha amato Eleanor Oliphant sta benissimo; a chi ha voglia di leggere una storia di una tenerezza unica, a chi necessita di girare pagina, a chi si fa troppi castelli in testa, a chi ama le storie dove la musica ha un ruolo da protagonista.
Un'altra recensione: Dopo aver letto il romanzo (l'articolo rivela un po' troppo della trama), vi consiglio la recensione di Lorenzo Fazzini su Avvenire: è una belal riflessione sul tema della solitudine.
Le vie delle promozioni editoriali sono a volte imperscrutabili ma la soddisfazione di scoprire un bel libro, da sole, la reputo grandissima. Già messo nella lista dei libri da leggere, perché ci si fida molto di colei che ne scrive in questo blog.
Anch’io quoto How not to die alone, più originale. Mentre la mia copertina preferita è quella portoghese. Bellissima (sa un po’ delle vecchie copertine della Sur). Ho aggiunto il titolo sulla mia lista Mlol (è disponibile anche da me e, al momento, non è neppure in prestito, segno che l’hanno pubblicizzato pochissimo). Però, sai cosa ti dico? Spesso i titoli meno pubblicizzati sono quelli che più mi piacciono.
4 commenti:
Oddio la trama è molto ma molto particolare, però mi ha incuriosita. Credo che lo leggerò! Grazie per avermelo fatto scoprire! :)
Le vie delle promozioni editoriali sono a volte imperscrutabili ma la soddisfazione di scoprire un bel libro, da sole, la reputo grandissima.
Già messo nella lista dei libri da leggere, perché ci si fida molto di colei che ne scrive in questo blog.
Non male la trama.
Buona giornata.
Anch’io quoto How not to die alone, più originale.
Mentre la mia copertina preferita è quella portoghese. Bellissima (sa un po’ delle vecchie copertine della Sur).
Ho aggiunto il titolo sulla mia lista Mlol (è disponibile anche da me e, al momento, non è neppure in prestito, segno che l’hanno pubblicizzato pochissimo). Però, sai cosa ti dico? Spesso i titoli meno pubblicizzati sono quelli che più mi piacciono.
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