per completezza devo però dire che son tutti molto gentili e disponibili e le ragazze che stanno facendo lo stage da qualche settimana sono molto soddisfatte. Questa settimana mi è stato spiegato che c'erano un sacco di lavori in scadenza e avevano poco tempo per seguirmi.. io spero in domani che notoriamente è un altro giorno... se no che due palle!!!
Pagine
28 febbraio 2010
Stage: settimana prima
24 febbraio 2010
Reclame
22 febbraio 2010
Centinaia di scale
Una cosa è sicura: lo stage (iniziato oggi) mi farà bene!
ps. siccome so che qualcuno me lo chiederà faccio che dirlo: sì l'ascensore c'è! ma è così piccolo e poi non mi pare tanto sicuro... preferisco fare le scale che salire su quel coso!!!
Del Sanremo 2010 e affini
17 febbraio 2010
Appena dopo la pioggia ...e poco prima del sole
Sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.
Silvia, ma con quante domande ci lasci?!? Ma Gigio e Gloria come vanno a finire? E Stella? e Tom?
Forse il bello è proprio nel potersi fare tante domande, cercare altre risposte per poi crearsi un altro post-finale!... però sappi che se scriverai un altro libro io lo comprerò subito!
16 febbraio 2010
San Remo
Voi non sapete cosa darei per avere quel vestito!!! per andare dove non lo so, ma quanto lo vorrei!!!!
15 febbraio 2010
Esorcista
Sempre in tema olimpionico mi è venuto in mente di cercare questo video che mi fa sganasciare dalle risate!!
Per di più in questi ultimi giorni un esorcista mi farebbe proprio comodo!!
qualche giorno fa G. [la bimba delle ripetizioni] alla domanda -Dove siete di epica? mi ha risposto -Dante... silenzio.. ah no Dante l'abbiamo fatto lo scorso anno... abbiamo fatto Petrarca e ora ne abbiamo iniziato un altro.. Bocelli mi pare!!!
Ma soprattuto un paio di settimane fa al doposcuola eravamo tre volontarie e tutti quanti i bambini compresi quelli che non vedevamo da una vita e quando è arrivato il Don a chiedere come andava e se avevamo bisogno di un aiuto mi è proprio uscito dal profondo del cuore -Ci mandi un esorcista per favore!! Lui si è messo a ridere... mica ha capito che io dicevo sul serio!!!!
14 febbraio 2010
when passion lived here
12 febbraio 2010
Scusa ma ti chiamo amore
10 febbraio 2010
Le parole che non ti ho detto
Le parole che non ti ho detto. un film che mi piace tanto. e mi fa piangere come una fontana, lo guardo già apposta per quello. E ora che ho smesso di singhiozzare posso anche andare a dormire.
09 febbraio 2010
Tu chiamali se vuoi...
- Appena arrivo alla fermata del treno mi ricordo che ho lasciato il libro di Silvia sul comodino... "ma porcavacca proprio oggi che devo passare mezza giornata tra tram e treni!!".
- Mi dico che è un peccato ma ne approfitterò per dormire un po', pazienza! Per la serie le ultime parole famose. sale un ragazzo che non so come si chiami ma so benissimo chi è: l'uomo logorroico, che vede seduti proprio pochi sedili davanti a me della gente che conosce. Seguono 50 minuti di monologo sui Metallica passando per Harry Pottr per concludere con le scene più cruente dei vari Alien.
- Prendo il tram e vado alla biblioteca della facoltà di economia che è un po' fuori mano rispetto ai miei soliti percorsi ma mi serve un libro che hanno lì. Sottolineo che è la prima volta che mi capita in 5 anni e anche il bibliotecario non sapeva bene cosa dire ma [taglio corto] il libro che sia da internet che dal loro database risulta disponibile non sanno dov'è. -Mi scusi tanto signorina ripassi fra qualche giorno che glielo cerchiamo! e va beh mezza mattina persa per nulla.
- Vado nell'ufficio del professore che deve firmarmi il foglio per lo stage e mi dice -arrivo subito eh! peccato che il ragazzo prima di me debba fargli vedere l'ultima stesura della sua tesi e stia dentro 25 minuti. e va beh!
- Finalmente entro e lui mi smonta. non è che sia scortese o maleducato, anzi è una persona molto gentile, ma proprio nel suo modo di fare porta energia negativa... aveva solo più da dirmi -Ma non ci vada signorina che non le servirà a nulla! e poi eravamo a posto.
- Prendo il treno letteralmente al pelo per Novara. e se state pensando che sia stata una fortuna rifletteteci bene: al povero Di Caprio col senno del poi avreste detto -Ehi che gran botta di culo! quando ha vinto il biglietto per il Titanic eh?!? [quanto sono melodrammatica!!]
- Arrivo a Novara senza aver niente da leggere e mi dirigo verso la facoltà di economia: ho visto che un libro che mi serve tantissimo per la tesi c'è solo lì in Piemonte e quando ho chiesto alla mia biblioteca a Torino mi hanno detto -Ma va! cosa stai a fare il prestito interbibliotecario con Novara! Ti costa meno e fai prima ad andare a prendertelo direttamente tu! [per la serie le ultime parole famose2]
- Trovo il libro al primo colpo e sfogliando le 680 e passa pagine mi brillano gli occhi: cavolo sembra scritto apposta per la mia tesi! chiedo come posso fare per far le fotocopie e i bibliotecari pazientemente mi spiegano tutto, compreso che la macchinetta per fare la tessera per la biblioteca e ricaricarla è al secondo piano. Sinceramente non mi pare una genialata mettere la fotocopiatrice nella biblioteca nel seminterrato e la macchinetta al secondo piano, quindi faccio che farmi un calcolo di quante fotocopie ho bisogno e ci metto dentro quasi 20 euro.
- Scendo trulla trulla e mi metto a far fotocopie, ne avrò fatto un centinaio di pagine e il bibliotecario mi si avvicina e, sempre con molta cortesia, mi ricorda che non posso fare più del 15% del libro. cioè non è che non lo sapessi ma a Torino mai nessuno ha guardato quanto fotocopiassi. Già mi viene da arrabbiarmi, non tanto con il bibliotecario che fa bene il suo lavoro ma con sto piccione: in 5 anni mai nessuno mi ha detto nulla e devono dirlmelo ora per un libro che c'è solo a Novara ed è esaurito per cui non posso neanche comprarlo (e per di più dopo aver caricato una tessera delle fotocopie che non userò mai più)?
- Già pensando che dovrò tornare apposta per riportarlo chiedo se lo posso prendere in prestito. smanetta che smanetta 'sto povero signore mi dice che no non posso perché la convenzione c'è solo con la facoltà di economia e non quella di scienze politiche, quindi mi consiglia... di fare richiesta del prestito interbibliotecario, che è tanto comodo!
- sono uscita dalla biblioteca che mi sarei messa a piangere dal nervoso e dall'incazzatura. incazzatura che non mi è sbollita e quando è stato ora di cambiare col treno stavo ancora pensando a come potevo fare e come non che mi son distratta e ho perso la coincidenza.
Morale della favola: sono uscita di casa alle 7,45 e sono tornata alle 6,35 senza aver concluso una mazza.
06 febbraio 2010
Due amici, tanto affetto
In un bosco, non tanto lontano dalla città di Londra, un bambino giocava con il suo cane Leone . I due amici passavano insieme gran parte della giornata. Un giorno, però, dopo pranzo, Giulian, il bambino, dovette recarsi in città così il cane fu legato a una lunga catena perchè non scappasse. Il cane rimase buono, buono per un po' ma poi, stufo di aspettare l'arrivo dell'amico, decise di liberarsi e andare ad esplorare la città. Non era mai stato nel bosco dai grandi alberi di cemento, tutti ne parlavano e la sua curiosità era cresciuta di giorno in giorno.
La città gli apparve subito molto interessante anche se non c'era alcun paragone con il "suo" bosco, quello pieno di alberi e fiori in cui era solito trascorrere le giornate in compagnia dell'amico Giulian. Mentre girovagava tra un quartiere e l'altro lasciando la traccia del suo passaggio in ogni angolo, si scontrò con un gatto. Il povero micio, aveva un'epressione davvero disperata: si era perso! Anche lui non era mai stato in una città ma i suoi padroncini lo avevano caricato in auto per poi abbandonarlo al primo angolo. Micio era rimasto ad attenderli per ore, impaurito dalla maestosità degli alberi di cemento, dai passi delle gente, dai rumori assordanti di quegli strani animali con le zampe rotonde e di gomma. Quando vide che nessuno tornava indietro a riprenderlo decise di avventurarsi nel grande bosco di cemento alla ricerca dei suoi padroncini, ma alla fine non sapeva più dove si trovava, nè qual era la strada per tornare all'angolo dov'era stato abbandonato. Leone, raccontò al nuovo amico che lui era arrivato da solo al bosco di cemento che gli umani chiamavano città, in quanto si era stufato di aspettare il suo padroncino Giulian legato a una catena. Micio, allora, decise di mostrare la città a Leone, in compagnia di un amico si sentiva meno impaurito. Leone aveva tanto sentito parlare della città dal suo padroncino, ne era rimasto incantato, ma subito si accorse che la città era piena di pericoli: gente che camminava a tutta velocità rischiando di calpestarli, se poi ci si avventurava sulle strade si poteva finire schiacciati dagli animali con le gomme, che tutti chiamavano macchine . Senza parlare del rumore : biiiiiiiiiiiitttttt, potpot, prrrrrrrrrrrrrrrrr...
Cammina, cammina arrivaro davanti a un centro commerciale, era maestoso con tante vetrine colorate e dentro ad ogni vetrina c'erano strane persone immobili, sempre sorridenti con abiti sgargianti. Guardarono meglio per vedere se tra quelle c'erano i loro padroncini, ma nulla! Così decisero di andare oltre. Accanto al centro commerciale c'erano tanti negozi, tutti con grossi vetrine ed in ognuno c'erano cose diverse: in uno quegli strani peli che gli umani si mettono addosso per coprire la pelle; in un altro tutta una serie di leccornie tanto che i due amici rimasero a lungo a fissarla. Infine si trovarno di fronte a una vetrina dentro alla quale c'erano delle enormi gabbie con rinchiusi cani e gatti proprio come loro. Erano tutti dei cuccioli, alcuni sonnecchiavano, altri si alzavano sulle zampe abbaiando un "ciao amico portami via" o miagolando un triste "vieni a prendermi non mi piace questa gabbia!" Leone e Micio si guardarono e capirono che quello non era un bel posto, tutte quelle gabbie in cui erano rinchiusi quegli animali li spaventarono talmente tanto che iniziarono a correre , a correre e a correre fino a quando, improvvisamente, si trovarono nel bosco, quello vero fatto di alberi veri, con le foglie verdi verdi, i fiori profumati, i funghetti e i sentieri di ghiaia fine, fine. Il bosco fatto di voci di animali e non di rumori assordanti. Leone riconobbe il suo bosco. Micio spiegò a Leone che non era mai stato in un bosco grande come quello e aveva paura. Il cane rassicurò subito l'amico dicendogli che invece lui lo conosceva bene e quindi lo avrebbe guidato fino alla casa di Giulian . In un batter d'occhio si trovarono nel cortile della casa, anche Giulian era appena tornato dalla città.. Leone gli si avviccinò scodinzolando, Micio si fece avanti timido. Appena Giulian vide Micio lo prese in braccio: aveva sempre desiderato avere un gatto. Micio finalmente era felice perchè aveva trovato una nuova casa, un nuovo padroncino e un nuovo amico. Da quel giorno Giulian, Micio e Leone diventarono amici inseparabili.
Se la favola vi è piaciuta potete votarla andando sul blog di NonnaAnna e lasciare semplicemente un commento lì!
04 febbraio 2010
Riso all'arancia e rosmarino
- Brodo vegetale g 750
- Riso g 300 (anche se io calcolo a pugni e non con la bilancia per il riso)
- Olio extravergine g. 100
- Cipolla
- Rosmarino
- Parmigiano reggiano
- 2 arance
PREPARAZIONE:
- Scaldare in un pentolino 70 g. di olio con un rametto di rosmarino, senza farlo friggere. Dopo averlo fatto raffreddare togliere il rosmarino.
- Preparare il soffritto con l'olio rimasto e la cipolla.
- Dopo aver fatto tostare un attimo il riso, proseguire la cottura con il brodo.
- A metà cottura aggiungere il succo delle 2 arance e grattugiarne la scorza di una (mi raccomando assicuratevi che siano arance non trattate!).
- Aggiungere il parmigiano e pappare!
Se siete curiosi di leggere altre ricette le trovate QUI.