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29 maggio 2015

Liebster Award

Grazie a Enzo e Chiara  e Narrabondo per avermi nominata per il Liebster Award: il premio sarebbe da assegnare ai nuovi blog ma, nonostante i miei annetti da blogger, ci siamo conosciuti da poco!


Cosa si deve fare? Rispondere alle domande di chi ti ha passato il premio, semplicemente...
Io ne ho scelte 5 per ciascuno di loro....
Pronti, partenza, via!

Le domande di Enzo e Chiara.
Aereo o treno?
L'aereo è un mezzo estremamente inquinante e che non fa tenere i piedi per terra... motivo per cui preferisco i treni! Devo però dire che nonostante abbia un po' di paura dell'aereo, ci faccio delle grandissime dormite!
treno-terra-del-fuoco
Il Treno della Fine del Mondo in Terra del Fuco: soldi spesi davvero male.
Evitatelo

Situazione pericolosa in viaggio
Fortunatamente non mi ricordo di esser mai stata in pericolo, ma qualche disavventura l'ho avuta anche io.
Certamente non era stato piacevole trovare un tizio ubriaco in treno in Francia che, dopo averci regalato dei preservativi per il nostro viaggio, è stato braccato da ben 7 poliziotti: forse era un pericoloso criminale e io, sveglia come una cassa da morto, non me ne son resa conto!

Una città italiana da visitare (già visitata e da consigliare)
La mia Torino merita indubbiamente, ma la città più bella del mondo per me resta Roma.
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La Fontana di Trevi, uno dei luoghi di Roma che più amo
Mc Donald in viaggio?
Solo in casi estremi, ma proprio estremissimi.

Zaino o valigia?
Zaino gigantesco per andare ovunque...

Le domande di Narrabondo:
Ti piace il posto in cui vivi?
Vivo in un piccolo paesino in provincia di Torino e adoro guardare le montagne che lo circondano.
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Quinzeina, Torino

Qual è stato l'incontro più bello che hai fatto in viaggio?
Si chiama Alex, un quarantenne conosciuto durante una tappa del Cammino di Santiago. Abbiam parlato di tante cose: dalle motivazioni che ci avevano portato a metterci in viaggio alla questione del nucleare in Europa. In un giorno in cui pensavo che sarei sicuramente morta di fatica, camminare con lui mi ha fatto sentire meno il peso della fatica e arrivare alla meta con il sorriso.

Dove sarà il tuo prossimo viaggio?
Sarà in Italia e al mare, credo

Conosci la farmacia degli Incurabili di Napoli?
Non son mai stata a Napoli, ma vorrei tanto andarci... per mangiare una buona pizza!

Una meta poco considerata ed una sopravvalutata?
Io ho amato tanto Tarragona, vicino a Barcellona: la consiglio vivamente.
Invece, non consiglierei mai di andare a Mendoza in Argentina per più di due giorni... ma che resti fra noi! ;P
Murales-finestre
Un murales a Tarragona


Le mie 10 domande, un po' scopiazzate qua e là:
1. Il posto più bello che tu abbia visitato
2. Il libro più significativo per te
3. Il quadro che hai visto dal vivo che più ti ha colpito
4. Il cibo che ti manca di più quando sei lontano da casa
5. Un post, uno solo, a cui sei particolarmente legato
6. L'animale più strano che hai visto
7. Il posto più lontano in cui sei stato
8. Il paese che più vorresti visitare
9. La capitale più bella mai vista
10. Il mare più bello dove tu abbia mai nuotato

Ed ecco i 5 blog a cui passo il premio, ma che soprattutto vi consiglio di visitare:
Serena di Souvenir from a Black cat
G di Much ado about G.
Alenixedda di Da una stella cadente all'altra
Patalice di Te lo dice Patalice
MikiMoz di Moz O'Clock


27 maggio 2015

Il segreto dei suoi occhi

Se c'è una cosa che non faccio mai è leggere un libro dopo aver visto il film.
Dalla visione de Il segreto dei suoi occhi, che ha vinto l'Oscar come miglio film straniero nel 2010, son passati più di 4 anni, di certo non ne ho più un ricordo vivido... ma mi son comunque rovinata la lettura.

Ho deciso di leggerlo dopo che in Argentina avevo letto Ser feliz era esto (e tra l'altro inspiegabilmente questo post è un post che attira un sacco di contatti, tanto da essere il secondo più letto di sempre), e aver scoperto che del suo autore, Eduardo Sacheri, l'unico libro tradotto in italiano era per l'appunto Il segreto dei suoi occhi.

Siamo a Buenos Aires, fine anni '60, viene uccisa e stuprata una ragazza poco più che ventenne. Chaparro, giovane funzionario di una cancelleria della Capitale, si occupa e si appassiona al caso fino a trovare l'assassino. Ma la storia non termina qui e anche dopo la chiusura del caso questo omicidio resta nel suo cuore e si intreccia con la sua storia personale.
Sullo sfondo si intrecciano le vicende del periodo della dittatura, con i suoi abusi e sopprusi, i giochi di potere non chiari e soprattutto un gran caos. (vedi post sul centro di detenzione clandestina Esma).

E' stato bello leggere un libro dove ogni due per tre si prende un mate, è stato un po' come sentirsi a casa... cosa non si fa per lenire la nostalgia!

segreto-dei-suoi-occhi-libro


...capii che la brevità o il prolungarsi della vita di un essere umano dipende soprattutto dalla quantità di dolore che quella persona è costretta a sopportare. Il tempo passa più lento per chi soffre, e l'angoscia e la pena marchiano la pelle di segni irreversibili.


Ho elaborato la teoria secondo cui gli stupidi si conservano meglio fisicamente perché non sono consumati dall'ansia esistenziale di cui soffrono le persone più o meno lucide osservando lui.

25 maggio 2015

Gemma Bovery

Emma Bovary è la fedifraga per eccellenza, anche più della sua collega Anna Karenina, ma lei mi sta simpatica.

Gemma Bovery, il film, in realtà è un adattamento cinematografico non del libro di Flaubert, ma dell'omonima graphic novel (che bene cosa sia non lo so, ma lo intuisco... se dico fumetto ci si offende?).

Siamo in Francia, in un piccolo paesino di provincia, dove si è appena trasferita una coppia: lei si chiama Gemma Bovery e, guarda caso, il marito Charles. Per Martin, il panettiere con la passione per la letteratura, non è difficile fare il collegamento con la quasi omonima Emma Bovary! Quando poi si accorge che in comune Gemma ed Emma non hanno solo il nome ma condividono anche uno stile di vita molto passionale, l'apprensione di Martin (e il suo essere ficcanaso!) diventa incontenibile...

Del film mi è piaciuta l'interpretazione degli attori: Luchini fantastico e Gemma Artenton bellissima e bravissima. Mi è piaciuto il finale, decisamente ben studiato e divertente.

Devo però dire che anche se nel complesso il film è molto carino, l'ho trovato un po' troppo francese e in alcuni momenti ci avrei messo un po' più di ritmo.

Ma ora scusatemi, se volete saperne di più passate da Claudia e Silvia (eh sì questa settimana abbiamo ampliato la squadra!)... io devo andare a finire il libro di Flaubert, che chissà perché al liceo lo avevo abbandonato e ora mi piace un sacco! #TeamLeon

22 maggio 2015

Timbuktu

Timbuktu è un docufilm sull'avanzata dell'isis in Mali, Africa subsahariana.

Indigna, fa arrabbiare, viene voglia di girare lo sguardo da un'altra parte di fronte a immagini troppo forti e ci si commuove.
Di fronte all'assurdità di certe pretese degli integralisti si rimane quasi sbigottiti, ma ancora di più di fronte alla tenacia e alla dignità con cui la popolazione tenta di resistere. Resistere invano, purtroppo.
Ci sarebbe quasi da sorridere di fronte all'incoerenza di certi personaggi, militanti dell'isis, che vietano di giocare a pallone in città ma poi si perdono in chiacchiere se sia meglio Messi o Zidane.

Timbuktu era -incredibilmente- anche candidato all'Oscar,
Partendo dal presupposto che a me i film pesanti piacciono anche, bisogna ammettere che questo lo era davvero tanto. Vuoi per il tema, vuoi per la quasi assenza di ritmo (ma è un documentario!!) o per i sottotitoli (che io lo capisco che la lingua originale serve a dare veridicità, ma il sottotitolo ammazza!!! è risaputo)...
Film consigliato solo a persone fortemente motivate, ma molto fortemente....

E per saperne di più anche Claudia ha visto con me il film e l'ho ha recensito.

20 maggio 2015

La pioggia dei miei viaggi #sensomieiviaggi

E' con parecchia emozione che partecipo alla staffetta del Senso dei miei viaggi, un'iniziativa creata da Monica e che da un po' di tempo viene gestita di mese in mese da un blogger differente.

Siccome mi sembrava un compito impegnativo da affrontare da sola, ho pensato che fosse il caso di chiedere aiuto ad un vero esperto in materia!

Il tema di questo mese infatti è la pioggia,

Ora amiche e amici viaggiatori, quanti di voi almeno una volta nella vita non hanno pensato di avere la nuvoletta di Fantozzi sulla testa?
Dai, non vorrete mica farmi credere che sono l'unica che quando si muove trova spesso e volentieri dei diluvi!?!
Sono l'unica che si ritrova con le infradito nel mezzo di un temporale estivo?
Non è capitato anche a voi di sentirvi dire "che sfortuna signorina, qui non piove mai... sa, siamo in un deserto!" mentre siete fradice da testa a piedi?

Per partecipare al grande rito propiziatorio antipioggia dell'estate 2015, le regole sono queste:


  • I vostri contributi devono essere pubblicati entro il 5 giugno con l'hashtag #sensomieiviaggi
  • Ogni post può contenere al massimo 3 fotografie, scattate da voi e non prese da internet
  • Lasciate il link del vostro post nei commenti a questo post, affinché io possa rintracciare i vostri post.
  • Il 5 giugno pubblicherò il mio post e voi mi aiuterete, con i vostri commenti, a scegliere la foto giusta per il post finale
  • Il 10 giugno pubblicherò il post finale dove raccoglierò tutti i racconti di tutti quelli che avranno partecipato al senso dei miei viaggi di questo mese.
Partecipate numrosi, qui e sulla pagina facebook di una ciliegia tira l'altra, ma non mettetevi in mente di sfidare la mia quantità di pioggia presa durante i miei viaggi: non è da tutti ritrovarsi in una città durante un'alluvione!

buenos-aires-piove
Buenos Aires, la cattedrale
Novembre 2014, in teoria estate in pratica autunno




18 maggio 2015

Alessandro D'avenia al Salone del Libro

Ebbene no, nemmeno quest'anno il Salone del Libro mi è piaciuto.
Non ce la posso fare: io in mezzo a tutto quel bordello di libri invece di entrare in una fase di lib(r)ido compulsiva divento solo insofferente e nervosa. Troppa scelta mi manda in pappa il cervello e alla fine ho comprato un libro usato che già volevo e niente di nuovo.

Però son andata a sentire l'intervento di Alessandro D'Avenia, facendo una coda lunghissima e finendo in un posto lontanissimo dal palco, di nuovo.

prof-d'avenia-2015
Io mi aspettavo una chiacchierata sul suo ultimo libro Ciò che inferno non è ma lui ha subito chiarito che non avremmo parlato di quello. E io mi son sentita un po' spiazzata.
Mi son appuntata qualche pensiero, qualche spunto di riflessione. Tipo l'idea di trasformare il proprio destino in una destinazione, che ancora non ho capito bene che cosa voglia dire ma è un'idea che mi garba.

D'Avenia ha insistito molto sull'importanza di imparare ad abitare i nostri limiti come faceva Leopardi, riuscire ad abitare le paure anziché evitarle. E io in questo son abbastanza un geniaccio, nell'evitarle intendo.

Quest'anno dal Salone del Libro son tornata a casa con uno scarso bottino in borsa, ma con un desiderio in più: prima di compiere i fatidici 30 anni magari me  la leggo per intero l'Odissea, che magari ha qualcosa da dire pure a me che ogni tanto navigo un po' a vista...

15 maggio 2015

Il salone del libro di... Mendoza

L'evento culturale di punta di Mendoza è la Fiera del libro e dura una ventina di giorni ad ottobre.
Potete immaginare con quanta impazienza lo aspettassi e come fossi incavolata quando il giorno dell'inaugurazione, in cui l'ospite di punta era Edurado Sacheri (di cui avevo appena finito di leggere l'ultimo libro con grande soddisfazione), non potessi allontanarmi dal letto gabinetto!

Quando son riuscita ad andarci ho scoperto una cosa davvero interessante sugli argentini: gli argentini sono nazionalisti su tutto, tranne che sui libri. In Argentina troverete il Fernet Branca prodotto in Argentina, la vodka argentina e qualsiasi cosa tipica di un altro paese avrà scritto in piccolo sull’etichetta “producto en Argentina”, meno i libri. Ovviamente la mia idea era di comprare qualche libro di autore argentino, magari meno conosciuto rispetto i grandi nomi che si possono trovare anche nelle librerie italiane… ed invece no! 


Per prima cosa la grande Fiera del libro non era poi così grande (forse perché io sono abituata a quella di Torino?) e non era organizzata in base alle diverse case editrici come succede in Italia, ma ogni libreria della città aveva il suo piccolo stand. La conseguenza positiva è che si trovavano diverse offerte interessanti, la conseguenza negativa è che non c’era grande scelta di titoli e tutti più o meno proponevano gli stessi titoli: pochi pochissimi argentini, tantissimi libri di diverse edizioni dell’IsabelleAllende e di scrittori statunitensi e spagnoli, mentre tra gli italiani ho adocchiato un Pasolini, qualche Calvino e tantissimi Moccia o_0

Questo per dirvi che domani pomeriggio sarò al Salone del Libro di Torino e che ci sono buone possibilità che non resti delusa come l'ultima volta che ci son stata!

Se ci sarete anche voi e vi fa piacere, contattatemi e date uno sguardo ai consigli di Fragola per vivere al meglio il Salone!





13 maggio 2015

Quasi arzilli

Quando ho scoperto che Simona Morani aveva scritto un libro son stata molto felice, quasi esaltata: per me lei è la blogger poco costante ma con una gran capacità di coinvolgere di Pensieri online. Quando ho avuto finalmente tra le mani il suo (e-)libro però ho avvertito un certo timore: "e se ora fosse un libro brutto?".

Quasi arzilli è un libro davvero genuino: semplice, scorrevole e simpatico. Simona riesce a raccontare la vecchiaia e i suoi acciacchi con delicatezza e senza cascare nella banalità. Io, poi, son una di quelle che, seppur imbranata in macchina, non sopporto gli anziani che guidano: per la prima volta in vita mia mi son ritrovata a fare il tifo per il novantenne alla guida -spericolata- della sua ape!!

Se volete saperne di più su Quasi arzilli, che vi straconsiglio, leggete la recensione che ho scritto per RecensioniLibri, oppure proseguite la lettura con la simpatica intervista che mi ha gentilmente rilasciato Simona Morani.

Ciao Simona, tu sei riuscita a realizzare quello che per molte di noi blogger è un sogno nel cassetto: scrivere un libro!
Ci consigli una canzone da ascoltare come colonna sonora a questa piccola intervista?
Grazie mille a te per questa intervista. Come colonna sonora vi consiglio una qualsiasi canzone dell’album “Chocabeck” di Zucchero, album che amo molto perché raccoglie meravigliosamente lo spirito dell’Emilia, la zona in cui ho ambientato “Quasi arzilli”.

Com’è nata l’idea di Quasi arzilli?
L’idea è nata dai momenti vissuti con famigliari, amici e conoscenti della mia zona. All’inizio si trattava di alcune scene che mi erano rimaste particolarmente impresse e che pensavo meritassero di essere raccontate. Poi pian piano si è creata la struttura per un romanzo vero e proprio, anche se mantiene le caratteristiche di un racconto corale.

Tu parli della realtà reggiana, ma da diversi anni vivi all’estero. Hai notato della differenze su come vengono trattati gli anziani negli altri paesi in cui hai vissuto?
Nel poco tempo trascorso negli Stati Uniti tra il 2007 e il 2009 mi è parso che gli anziani in generale fossero più soli che da noi in Italia. Le persone sono abituate a lavorare molto lontano dalla famiglia di origine, i rapporti con il vicinato sono diversi e il sistema sanitario non è accessibile a tutti. In Germania invece c’è un sistema assistenziale forte e ben organizzato. Anche qui i figli si staccano presto dai genitori e dai nonni. Comunque l’idea “romantica” e rispettosa dei nonni c’è dappertutto anche se vissuta in modo diverso.

Quali consigli potresti dare a un giovane autore emergente?
Sono io stessa un’autrice emergente quindi non posso ancora permettermi di dare grandi consigli. Sicuramente consiglio di leggere tanto e qualsiasi cosa e poi di approfondire il genere per cui ci si sente più portati, qualsiasi esso sia. Non basta la passione per la scrittura, bisogna anche fare molto esercizio, provare stili diversi per riuscire a trovare una voce che più rappresenti noi stessi. Ad esempio, è inutile ostinarsi a scrivere una saga di vampiri perché va di moda oggi, se non è nelle nostre corde. Anche perché il mercato cambia in continuazione. Meglio essere sinceri con se stessi, lavorare su un’idea propria e renderla il più efficace possibile. Penso sia anche importante avere il coraggio di fare valutare il proprio manoscritto da persone del settore, esterne alla cerchia di famigliari e amici.

Come sei entrata in contatto con una casa editrice rinomata come la Giunti?
Durante un workshop di scrittura. Ero partita inizialmente per conoscere altre donne appassionate di scrittura come me e imparare tecniche nuove durante i seminari. Tra gli invitati alle conferenze c’era anche una editor di Giunti alla quale ho parlato del manoscritto che avevo appena concluso. La trama le è piaciuta e mi ha chiesto di inviarle il libro in lettura per email. Meno di un mese dopo mi ha contattata dicendo che le era piaciuto molto e che aveva intenzione di pubblicarlo. Uno dei giorni più belli della mia vita.

Qual è la cosa più buffa che ti è successa da quando hai pubblicato Quasi arzilli?
Una cosa buffa mi è capitata durante il firmacopie poco tempo fa a Reggio Emilia. Il firmacopie è un’invenzione americana esportata anche da noi in cui l’autore presenzia in una libreria con i propri libri in bella vista e attende che qualche temerario si avvicini e acquisti una copia fresca di autografo. Il problema è che i passanti, vedendomi lì con la penna in mano seduta su uno sgabello, mi scambiavano per una promoter, mi guardavano con sospetto e mi giravano alla larga… una sensazione imbarazzantissima. Dopo un’ora di sconsolata solitudine, ecco che un magnanimo signore si dirige dritto verso di me. Parliamo per un bel quarto d’ora, dentro di me già penso a qualcosa di simpatico da scrivergli sulla prima pagina come dedica personale quando lui mi gela con questa dichiarazione: “Molto bene, il suo libro mi sembra interessante. Andrò a vedere se lo trovo in biblioteca”. 

Prossimo obiettivo?
Terminare il secondo romanzo! Spero di farcela entro quest’estate.

Grazie Simona, sei stata gentilissima… e spero di incontrarti presto durante una delle presentazioni del tuo libro!
Grazie a te, sarebbe bellissimo conoscerci di persona!


11 maggio 2015

Gardaland

Una giornata a Gardaland perfetta?
Ecco alcuni consigli pratici per sopravvivere al più grande Parco divertimenti in Italia e divertirsi!

- Arrivare mezz'ora prima dell'apertura del parco: potrai vedere lo spettacolo di apertura. 


gardaland-welcome
Gardaland - spettacolo di apertura 2010

- Approfitta di sconti e promozioni combinate per pagare meno i biglietti: noi grazie a questi consigli abbiamo risparmiato circa 10 euro a testa (clicca QUI)



- Maggio è perfetto per andare a Gardaland! Ad agosto avevamo fatto ore di coda per ciascuna attrazione, mentre sabato era tutto più ragionevole. Inoltre non fa nemmeno troppo caldo e non si arriva spossati a fine giornata!


- Portatevi un panino da casa: eviterete di spendere tempo e denaro nei ristoranti del parco. Nel parco ci sono delle aree picnic, ma mangiare qualcosina mentre siete in coda vi permetterà di massimizzare i tempi.


- All'interno del parco ci son delle fontanelle con l'acqua potabile... ma portatevela da casa, mica vorrete fare la coda per quello?

- Prendetevi un marsupio: gli zaini non potranno salire con voi sulle varie attrazioni e lasciare gli oggetti di valore incustoditi non è molto furbo. Ci sono degli armadietti a pagamento in giro per il parco, ma noi vogliamo risparmiare giusto? Se avete gli occhiali ricordatevi il portaocchiali, mica vorrete sfidare la forza di gravità così?

- La cosa più importante è scegliere bene la compagnia, perché se anche qualcosa andasse storto nella tua organizzazione avrai sempre una buona spalla con cui riderci su... e io modestamente lo feci :)



09 maggio 2015

Still Alice

Ci son dei film che sono un puro atto di masochismo. Tra le mie più grandi paure i miei più grandi terrori c'è quello di perdere la memoria ed è, forse, per questo che ho deciso di tenere un blog dove mi annoto su per giù tutto, anche cose che meriterebbero di essere scordate. Ed è per puro masochismo, dicevo, che son andata a vedere Still Alice, film sull'Alzheimer,

Still Alice è la storia di come Alice, brillante cinquantenne in carriera, scopre di avere una forma ereditaria di Alzheimer precoce. Il film cerca di raccontare il dramma di questa donna che cerca quotidianamente di rimanere aggrappata alla donna che era, prima che questa scivoli via per lasciare spazio al suo fantasma.

L'attrice protagonista è una splendida e toccante Julianne Moore, che non per nulla ha vinto un Oscar per questa interpretazione.
Nel cast anche la Bella di Twilight, Kristen Stuart, con un ruolo importante: è la figlia ribelle. Forse il mio giudizio potrebbe essere influenzato da qualche pregiudizio, ma cacchio è proprio vero che è monoespressione!

Ho letto alcune critiche che accusano il film di essere troppo morbido, concentrandosi sulla prima parte della malattia e lasciando solo immaginare che cosa sia vivere in un corpo che è l'involucro di quello che siamo mentre la nostra mente è altrove senza possibilità di ritorno. Io penso che invece questa prima fase della malattia sia più facile da gestire dal punto di vista logistico per le famiglie perché il malato è ancora autonomo, ma sia una cosa tremenda per chi è colpito dal morbo di Alzheimer, Purtroppo, o per fortuna, uno non ha più la percezione di chi è, o chi è stato, e quindi non ci si rende conto del dramma in cui è precipitata la propria vita e la propria famiglia, mentre all'inizio dev'essere tremendo avere la consapevolezza di cosa sta succedendo e come si evolveranno le cose.

Un film assolutamente consigliato, a meno che non abbiate voglia di stare male.
Anche questo film l'ho visto con Claudia e anche questa settimana vi consiglio la sua recensione!

07 maggio 2015

Ritorno a Marigold Hotel

Un'amica di mia mamma definisce i film come Ritorno a Marigold Hotel come film per stirare. Cosa significa?
Carini, divertenti e simpatici e non necessitano di un grande impegno mentale.

Ritorno a Marigold Hotel, come suggerisce il titolo, è il seguito di un altro film,ma io e la mia mamma siamo andate al cinema solo perché sul manifesto abbiam visto il nostro Richard Gere: il film l'abbiamo capito lo stesso, anche se non avevamo visto il primo.

Se un tempo i pensionati piemontesi andavano a svernare in Liguria, qui si verifica una nuova tendenza: simpatici vecchietti inglesi ed americani che passano i loro ultimi anni in India. Sonny, giovane e simaptico albergatore indiano, ha progettato una specie di casa di riposo dove i suoi ospiti si godono l'atmosfera indiana. Ora Sonny vorrebbe ingrandirsi ma una serie di simpatici equivoci e scambi di persona rischia di far saltare il suo progetto.
E' quasi un'americanata, quindi dei problemi dell'India nemmeno l'ombra: tutto lustrini! Bollywood ci mette i colori, le danze; Hollywood piazza un ottimo cast e la frittata -interculturale- è belle che fatta!

Quando lo daranno in tv non perdetelo, perché c'è la profesoressa McGranitt, Maggie Smith, che è formidabile.


05 maggio 2015

Modigliani e la boheme di Parigi

Se vi dico che sono stata alla mostra Modigliani e la boheme di Parigi alla GAM di Torino, voi cosa vi aspettate?
Beh io mi aspettavo di uscire dopo aver visto un sacco di opere di Modigliani. E invece no.
La mostra che ha l'altisonante nome di Modigliani, di quel gnocco sciupafemmine di Modì ha ben poco.

Ci sono diversi bozzetti e disegnini, carini ma che non dicono molto.

Ci son due statue di Modigliani e parecchie del suo amico Brancusi. Per carità, è vero che Modigliani poi per problemi di salute ha dovuto lasciar perdere la scultura velocemente e che sto Brancusi mi ha lasciato piacevolmente sorpresa... ma cacchio, due teste di numero!

Poi c'è una sezione in cui si spiega come Modigliani non fosse un amante del cubismo ma ne fosse stato comunque influenzato. Ed un'altra sezione in cui invece si spiega come Modigliani non volesse aver nulla a che fare con l'astrattismo.

E poi basta. Esci con la sensazione di non aver visto molto, di esserti persa qualcosa: "E' tutto qui? Già c'è il bookshop?".
Esci un po' deluso, ma con la voglia di andare a Paris al Centre Pompidou a vederla per davvero qualche opera di Modigliani per bacco!


Perchè con un occhio guardi il mondo,
con l'altro guardi dentro di te...

Se volete scoprire qualcosa di più su Modigliani non perdetevi la superspiegazione de L'arte spiegata ai truzzi :)


E per rimanere sempre sul pezzo e aggiornati non scordatevi di ascoltare questa canzone uscita da poco sulla vita di Modì :)


03 maggio 2015

Maraviglioso Boccaccio

Questa immagine basterebbe da sola per spiegarvi com'è andata la serata con Maraviglioso Boccaccio.

Mal, muy mal!!

Ammetto che io del Decamerone ricordavo poco, molto poco.
Sapevo che Boccaccio era un tizio simpatico, che trovandosi nel mezzo del casino della peste, aveva deciso di rispondere con il sorriso a tutto il bordello che lo circondava. A quanto pare avevo scordato che c'erano anche delle novelle angoscianti, molto angoscianti.

I fratelli Taviani hanno selezionato 5 novelle tra l'angosciante e il divertente, come La badessa e le brache del prete dove una bravissima Paola Cortellesi è riuscita a dare un po' di ritmo a questo calvario film.

E' un film che di mAraviglioso ha solo il nome, se no è trAmendo e OrrAndo.

Scappate dalla visione di questo film a gambe levate e passate a leggere la recensione di Claudia, che ha condiviso con me questa serata noiosa da morire!