"E non sono riuscita a mangiare il curanto!" si lamenta, cercando di conquistare la sua complicità. "Ti assicuro che ti sei persa tante altre cose di Chiloè oltre al curanto..."[Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi]
Il curanto è un piatto strano e molto diverso dalla tradizione culinaria della gente del Cile: sembra assomigli molto a un piatto tipico della cucina polinesiana e questo, insieme ad altre "stranezze" fa pensare che la popolazione originaria dell'isola in realtà arrivasse da delle isolette polinesiane.
Curanto: un piatto di frutti di mare (che in questa foto non si vedono, carne e patate |
Per prima cosa è fondamentale sapere che il curanto non si cucina in cucina e nemmeno in una pentola: si fa un fosso in terra e lo si riempie di legna e pietre... quindi difficilmente lo potrete fare a casa vostra.
Quando le pietre saranno bollenti allora "il forno" sarà abbastanza caldo per poter aggiungere a strati i frutti di mare, la carne e le patate.
I rami intorno al fosso sono di arrayanes, una pianta tipica della Patagonia, e servono per mantenere il calore. |
Si aggiungono ancora uno strato di milcao e di chapalele, che sono delle specie di focaccine di patate.
Ancora uno strato di foglie e sopra si mette un grosso nylon, credo per velocizzare la cottura.
In 45 minuti è pronto: si tolgono le foglie, si prendono i vari strati e si mangia!
Che cosa fare durante quei 45 minuti?
Beh io ne ho approfittato per godere del paesaggio e mangiare una delle cose che più mi manca della cucina cilena (ma che si trovavano con facilità anche nella zona di Mendoza in Argentina): le sopaipilla. Il nome vuol dire letteralmente "inzuppa e prendila" e sono delle frittelle unte fatte con la zucca nell'impasto, sia nella versione dolce che salata. Una squisitezza!
Sopaipilla che bontà! |
Secondo me sa solo di fumo: i frutti di mare sanno di fumo, la carne sa di fumo e le patate che ti portano in diverse varietà (d'altra parte sull'isola se ne conterebbero 250 varietà differenti) hanno tutte lo stesso gusto di fumo.
Vale la pena assistere al procedimento con cui si prepara il curanto, il risultato è imperdibile ma solo perché nessuno crederà che sei davvero stato a Chiloè se non hai mangiato il curanto!