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31 dicembre 2018

MMXVIII bignami

Quando un anno fa mi sono seduta per fare il punto del 2017 ero felice come una Pasqua e pensavo che se il 2018 fosse proseguito così non avrei avuto di che lamentarmi.
Certo non potevo immaginarmi che sarebbe andato tutto in modo molto molto diverso da come me lo ero figurato:
- il principe Harry non solo si è sposato con Megan ma ora ci fa pure un figlio
marry-me-harry
Quando ad aprile sono stata a Liverpool ho resistito alla tentazione di comprare souvenir come questi!
- Mai e poi mai avrei pensato che potesse nascere un governo gialloverde, nemmeno nei miei peggiori incubi

- Per molti mesi ho pensato come cavolo fosse possibile che solo qualche settimana/mese prima mi sentissi la più felice del mondo ed invece in quel momento non riuscissi a smettere di piangere.
Poi improvvisamente ho iniziato a pensare che mi sembrava fosse passato una vita da quando tanti mesi prima pensavo al 2017 con gli occhi che brillavano. D'altra parte un anno fa il bel Tommaso Paradiso non mi aveva ancora avvisato di quanto sia puttana la felicità. [--- > Thegiornalisti eletti ufficialmente miglior gruppo 2018 nella mia personale classifica delle cose da salvare dell'anno]

Mi piacerebbe dire che nonostante tutto questo 2018 non è andato poi così male: in questo momento continuo a pensarlo come un anno grigio, deludente e che mi ha lasciato molto amareggiata.
So però che quando fra qualche anno ripenserò a questo 2018 non mi torneranno in mente le lacrime versate a fiumi. Mi torneranno in mente tutte le persone pazienti che hanno reso questo 2018 meno brutto, a tratti divertente:
  • le amiche che si sono sorbite i pianti con singhiozzi e hanno provato a farmi sorridere con pizze/tè/caffè/torte/birre/aperiformaggi/amari;
  • chi mi ha mandato tanti messaggi, chi si è sorbito telefonate fiume, chi ha asciugato lacrime deliranti dicendomi di piangerle tutte e chi a un certo punto mi ha preso ad insulti perché ci vogliono pure quelli che ti rimettono in carreggiata, chi non ha fatto domande;
  • i colleghi che mai avrei pensato che sarebbero stati disposti ad ascoltare i miei deliri sentimentali, ad abbracciarmi quando piangevo alla fotocopiatrice/computer oppure fissavo il vuoto.
  • persino la tizia che in ostello a Liverpool mi ha fatto una domanda banale e quando sono scoppiata a piangere mi ha abbracciato dicendomi che prima o poi sarebbe andato tutto bene (o per lo meno credo che abbia detto quello metà in inglese e metà in spagnolo).

Ho sempre pensato che chi semina bene prima o poi raccoglie e un giorno mi ricorderò del 2018 come l'anno in cui ho raccolto.
2019, ascoltami bene: per favore sii un anno gentile!




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Gennaio:

Febbraio:
"Sarà che hai preso tutto e l'hai buttato via
qualsiasi cosa fu, qualunque cosa sia!"

Marzo:
Una serata in centro a Torino ed il chupito viola&nutella!
Per ricominciare ci vuole forza: io la forza non ce l'avevo e ce l'ha messa chi avevo vicino! sono una ragazza molto fortunata!

Aprile:
Dopo un anno e mezzo ho ripreso il mio zaino e sono partita da sola per un fine settimana lungo a Liverpool & Manchester. 
Da già che bisognava ricominciare con le vecchie abitudine ho fatto tutto quello che piace a me: lo zaino, il car sharing, l'ostello spartano, le non-cene, i programmi colorati e le chiacchiere nelle cucine degli ostelli.
Non ero mai stata in Inghilterra perché  mi faceva un po' paura: effettivamente il mio inglese è un po' arrugginito... quindi ho scelto di andare a Liverpool dove hanno un accento fortissimo e si dice che pure gli inglesi facciano fatica a capirli. Mi sono sentita scusata per non capire una mazza!

Maggio:
L'ultimo compleanno di una persona che non c'è più...

Giugno:
Il ricordo di un prato fiorito, le montagne...ed il picnic nel Parco del Gran Paradiso!


Luglio:
Non ero entusiasta all'idea di tornare a lavorare in colonia in montagna per il secondo anno di fila: avrei preferito andare al mare o cambiare almeno paese. poi mi sono ricordata delle panchine vicine ai laghetti, dei prati... e soprattutto delle colazioni al bar di Forni di Sopra (UD)! E sono partita molto più positiva!
Stare su per 5 settimane non è facile... ma ha i suoi lati positivi.



Agosto:
Finalmente tempo di ferie. Quest'anno ho deciso di spingermi a nord e sono stata a visitare con calma Lettonia ed Estonia: se pensate che siano mete estive insolite, non avete idea di quanti turisti italiani ci fossero!
Tallinn-estate
Tallinn
Settembre:
Quando si ritorna da ferie e lavori estivi ci sono sempre tante cose da raccontarsi.
Di questo settembre ricorderò una serata sulle autopista e le risate fino alla lacrime: saranno stati decenni che non ci facevo un giro e mi sono divertita tantissimo.

Ottobre:
Un fine settimana con le amiche a Bologna: ottima compagnia, buon cibo e tante cose belle da vedere. Porterò con me le risate, quelle allegre di chi ha le ali sotto i piedi e la pancia piena di tortelli.

Novembre:
Ho finalmente cambiato lavoro.
Mai avrei pensato di essere contenta facendo la bidella!
Ho messo nei cassetti magliette eleganti, scarpe con (un po') di tacco, giacchette e soprattutto la partita iva. Ho ritirato fuori pantaloni della tuta, felpe, scarpe da ginnastica e ciabatte: ci sono dei giorni in cui mi sembra di essermi reimpossessata di me stessa e mi sento sollevata.
Io odio pulire, ma l'idea di poter ambire al cosiddetto "posto fisso" mi fa prendere tutto con molta più positività!

Dicembre:
Le risate. Quelle con gli amici, quelle con la famiglia, quelle con i bambini dell'asilo quando arriva Babbo Natale.


Buon anno a tutti e tutte!

24 dicembre 2018

La casa dei Krull

La casa dei Krull potrebbe essere stato scritto oggi e questo è davvero molto allarmante.
Invece, George Simenon l'ha scritto nel 1938. Ripeto nel 1 9 3 8. Facile capire perché questo romanzo mi abbia inquietato e, probabilmente, questo è il motivo per cui Adelphi lo scorso anno ha deciso di ripubblicarlo.



In una città francese vive una famiglia tedesca, seppur naturalizzata francese: i Krull.
I Krull, padre-madre-due figlie-un figlio, gestiscono un emporio ai margini del paese vicino al porto e sono palesemente una famiglia strana.
Oltre ad essere strani però sono anche stranieri: nonostante facciano di tutto (o forse perché fanno di tutto) per sembrare francesi, restano sempre e per tutti i tedeschi.
In casa loro giunge un cugino tedesco, una canaglia, che vive in modo completamente diverso da loro e scompiglierà i fragili quanto consolidati equilibri dei Krull francesi.


Contemporaneamente viene ritrovato in un canale il cadavere di una ragazzina, che prima di essere strangolata era stata violentata. La gente accusa dell'omicidio il figlio dei Krull ed il comportamento del cugino appena arrivato non fa che aumentare pericolosamente le attenzioni sulla famiglia.
Chi ha ucciso la piccola Sidonie? E' davvero importante saperlo o basta avere un capro espiatorio?



Se Simenon lo scrivesse oggi probabilmente non cambierebbe una virgola del suo romanzo, cambierebbe solo le nazionalità dei protagonisti.
Un libro da leggere assolutamente: non è un capolavoro di per sé, ma a volte è utile rinfrescarsi la memoria. E se necessario mettersi paura... ma tanto noi impariamo dalla storia, vero?

20 dicembre 2018

Hotel Silence

La bibliotecaria mi aveva detto che il libro che avevo scelto era davvero molto tenero e delicato. Hotel Silence è qualcosa di più secondo me: è una pomata per l'anima.

Ci sono milioni di motivi per cui uno può decidere di intraprendere un viaggio, ma la motivazione di Jonas è davvero molto originale: vuole suicidarsi in un paese lontano per evitare alla figlia le incombenze relative al ritrovamento del cadavere del proprio padre.
Jonas è un uomo islandese di quarantanove anni e le tre donne più importanti della sua vita si chiamano stranamente tutte e tre Godrun: la mamma in ospizio con una demenza senile incalzante, un'ex moglie che non riesce a dimenticare ed una figlia che da qualche anno ha.scoperto che non è per davvero figlia sua.

Jonas è un tipo meticoloso: così come conta i giorni, mesi, anni da cui la moglie lo ha lasciato, così organizza nei dettagli la sua dipartita. E' quel tipo di persona che non vuole essere di peso a nessuno e preferisce organizzarsi da solo perché il suo appartamento non debba essere svuotato dalla Godrun più giovane.
E poi sceglie quello che sembra il posto più pericoloso sulla faccia della Terra e prenota un hotel per una settimana: il tempo che prevede di "durare" prima di incappare in una mina antiuomo, in una sparatoria o qualsiasi altro tipo di incidente che lo faccia rientrare in Islanda in una cassa da morto.
All'hotel Silence Jonas vede con i suoi occhi che cos'è la crudeltà e trova il suo posto al mondo: lui che non è stato capace di aggiustare se stesso in 8 anni 4 mesi e X giorni diventa l'aggiustatutto del paesino distrutto dalla guerra.


Il libro si divide semplicemente in due capitoli: carne e cicatrici, che poi non è altro che il modo in cui si articola il dolore. Quel tipo di dolore che ti lacera il cuore. Una persona che ho ammirato tanto diceva che non ci sono dolori/paure/sofferenze più grandi di altre, semplicemente ognuno ha la sua.
Jonas soffre fino al punto di non amare più la sua vita e le sue carni bruciano.
Solo la decisione di partire, di cambiare vita, di trasformarsi ed inconsciamente di rinascere un'altra persona lo potrà salvare dalla morte certa, anche se lui questo non lo sa.

Regalatevi (o regalate) Hotel Silence non quando state male, non nel momento della sofferenza acuta. Non credo che mesi fa lo avrei apprezzato così (o forse sì, chi lo sa).
Leggetelo con calma quando le carni iniziano a cicatrizzarsi, perché il dolore lascia sempre un segno.
A noi la scelta se decorare quelle cicatrici con un fiore o nasconderle ancora.
libro-albero-di-natale

[Non so se questa recensione riesce a trasmettere l'emozione che mi ha regalato questo libro... ma fidatevi che è stupendo!]



16 dicembre 2018

5 libri da regalare

Prima di regalare un libro, per quanto banale possa sembrare, è necessario chiedersi se al destinatario del nostro regalo piaccia leggere!
Se la risposta è no, allora siete sulla buona strada per toppare il regalo che farete!
Se la risposta è sì, allora spero che questo post possa farvi venire qualche bella idea.... e se non vi bastassero questi 5 titoli scelti tra le letture dicembre 2017/novembre 2018 potete sempre curiosare tra i consigli dello scorso anno ... tanto i libri mica scadono!

Se cliccherete sul titolo verrete reindirizzati direttamente ad il post in cui l'ho recensito.

Fonte: I dolori della giovane libraia


Eleanor Oliphant sta benissimo di Gail Honeyman
[pagine 352; € 17,90; Garzanti]
Li chiamano "up lit", i libri in grado di tirare su il morale del lettore.
Secondo me quella di Eleanor è una storia che coinvolge e trasmette tanta forza.
E' il regalo giusto per l'amica che è giù di morale.
Occhio però perché è stato un caso editoriale di cui hanno parlato tutti: se la persona a cui vorreste donarlo è una lettrice-forte probabilmente lo avrà già letto o avrà delle buone motivazioni per non volerlo fare. E' un bel regalo per chi ama leggere ma non legge moltissimo.




🍁Sedetevi e guardate il vostro nuovo libro: la copertina vi ha incuriosito, una casetta fatta di fiammiferi bruciacchiati. Semplice, colpisce, una semplice immagine che rimane impressa nella mente. Eleanor Oliphant. Sì, anche lei rimarrà nelle vostre viscere. Vi ricorderete di lei per i suoi famosi week end passati a bere vodka sul divano, per dormire meglio. Si sveglierà, andrà a lavoro, vi farà capire quanto odia le persone impertinenti e le abitudini strane, i pettegolezzi, le inutilità, l’ipocrisia e la sporcizia. Eleanor in ogni caso, sta bene e starà bene. Prosegui al link in bio🍂 •••••••• [Aspettiamo le vostre impressioni su questo libro così odiato ed amato🍂] •••••••• #book #books #bookaholic #booktherapy #pages #bookblog #bookblogger #bloggerstyle #morning #photography #photographer #eleanoroliphantstabenissimo #garzanti #news #eleanoroliphant #gailhoneyman
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I fratelli Kristmas di Giacomo Papi
[pagine 240; € 17,50; Einaudi]
Un lungo e moderno racconto di Natale.
Il dono giusto per una persona con un forte senso ironico e che crede ancora in valori come l'equità e la solidarietà!

Non lasciare la mia mano di Michel Bussi
[pagine 368; € 16; edizioni e/o]
Questo consiglio è un po' da Grinch, ma io questo giallo di Bussi lo regalerei ad un collega che trovi un po' pesante: è così bello e coinvolgente che per un po' non romperà le scatole a voi!
Non lasciare la mia mano è uscito nel 2013 ma ci sono anche titoli di Bussi più recenti tra cui scegliere.
Io ho letto anche Mai dimenticare e pure quello mi era piaciuto parecchio!

Zlatan - un viaggio dove comincia il mito di Paolo Castaldi
[pagine 128, € 16, Feltrinelli Editore]
A quell'amico/collega che è impallinato con il calcio: fregatelo!
Fingete di regalargli un libro che parla di pallone, per di più un fumetto, e regalategli un libro che parla di periferie del mondo, di talento e di pregiudizi.




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Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie
[pagine 512; € 15; Einaudi]
Un libro meraviglioso ed imperdibile!
Adatto a quell'amica che ama la politica, si interessa di battaglie femministe, vuole scovare cosa c'è dietro la patina che ci viene raccontata sui giornali.
Non è un saggio sul razzismo negli Stati Uniti: ne ha tutti i contenuti, ma è scorrevole come un romanzo.




Devo ancora finirlo ma sento di potermi sbilanciare. Per #LibriniRegalini11, ovvero FEMMINE RAGGUARDEVOLI, propongo quella che probabilmente è già diventata una delle mie autrici donne preferite. Una scrittura piacevole, né troppo ricercata né banale, per raccontarci la storia di un'altra donna, Ifemelu, arrivata negli Stati Uniti dalla Nigeria. Prima di allora non aveva mai saputo di essere nera. E i suoi capelli afro non avevano bisogno di treccine per essere accettati. Uno sguardo cinico, ironico e penetrante ci svela le contraddizioni dell'Occidente, ma non pensate di avere davanti una storia sul razzismo. Americanah è prima di tutto una storia di formazione, di resistenza ai linguaggi e ai modelli dominanti, una ricerca della propria identità e di costruzione di sé. #LibriniRegalini #libribelli #copertinebelle #chimamandangoziadichie #americanah #libridaleggere #autricidonne
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Buon lavoro elfi!