C'è chi fa letture propedeutiche al proprio viaggio, io invece mi ritrovo a farle a posteriori: leggo pagine che nascondono tra le parole i colori, i profumi e le puzze del mio viaggio in Terra del Fuoco e in Patagonia.
E mentre segno le mie citazioni sui luoghi che ho visitato, o che mi sono persa, sull'app di Cityteller, mi brillano gli occhi a pensare che davvero ho potuto realizzare il sogno di visitare quei posti.
Quindi questo blog si attrezza per combattere la calura estiva e per tutto luglio e agosto a partire da domenica troverete ogni 5 giorni un post, non troppo lungo, con un ricordo patagonico.
Questa bella canzone, Patagonia, è stata scritta da un cantautore spagnolo dopo il viaggio di nozze con la sue mogliettina di Buenos Aires e racconta tanto di quello che ho visto e vissuto pure io: ghiacciai, vulcani, pinguini, leoni marini e cieli azzurri infiniti.
E poi dice una cosa bellissima:
ovvero, "perdersi non sarebbe male, pensammoPerderse no sería tan malo, pensamosPero volver y contarlo será maravilloso
ma tornare e raccontarlo sarà meraviglioso".
Faranno parte di questa serie di post:
Il bambino blu di Marinella Peyracchia
L'uomo dalla voce tonante di Stefano Malatesta
Terra del fuoco di Francisco Coloane
Terra del fuoco e il Trenino della Fin del Mundo
Sul cavallo dell'aurora e il Milodon e altri animali patagonici
Come morì il chilote Otey e il Torre del Paine
Cinque marinai e una cassa da morto verde e il cimitero di Punta Arenas
In rotta per Puerto Edén e l'arcipelago di Chiloè
Terra d'oblio e il vento patagonico
La parte sommersa dell'iceberg e l'isola di Navarino
La bottiglia di aguardiente e la torba
Il costruttore del faro e il faro della fine del mondo