30 settembre 2015

Argentina, un paese da record

Vivere un anno in Argentina per me, oltre che una grande opportunità e una serie di prime volte, ha rappresentato un po' di record personali:

  • Ushuaia è il posto più lontano dove io sia mai stata
  • non ho mai abitato per così tanto lontano da casa
  • ho preso la bellezza di 22 aerei in meno di un anno.
  • ho fatto il viaggio più lungo che avessi mai fatto: 35 giorni di zaino in spalla!
Ma l'Argentina è un paese da record per davvero... ecco 5 posti da guiness dei primati che ho potuto visitare... e chissà quanti altri ce ne saranno!
ushuaia-cartello
  • La montagna più alta di tutto il continente americano è l'Aconcagua, nella regione della mia Mendoza.
escursione-da-mendoza-aconcagua

  • Le cascate più grandi del mondo sono quelle di Iguazù al confine tra Argentina e Brasile, e per me son la cosa più bella mai vista.
cataratas-cascate-iguazù

ghiacciaio-più-esteso-del-mondo









  • La strada più larga del mondo si trova a Buenos Aires, e ve ne parlo in un post ospite da Chicks and trips!
strada-più-larga-al-mondo

26 settembre 2015

La lettera d'amore

“è un libro che farà innamorare i delusi, riempirà di gioia chi oggi è innamorato e consolerà chi ha pene d’amore” scrive il giornalista Gianni Riotta.
Letture estive con segnalibri di fortuna
Per me La lettera d'amore di Cathleen Schine è un libro che ha mantenuto le sue promesse. Non me la sento di giudicarlo come un libro indimenticabile, di quelli che ti segnano nell’animo, ma è un libro che ha il sapore di una pesca: dolce, morbido, genuino e mai stucchevole. Per la prima volta in vita mia ho avuto la forte tentazione di liberare questo libro, abbandonarlo su una panchina, e sperare che qualcun altro che avesse bisogno di un po’ di balsamo per l’anima lo trovasse.

Di cosa parla La lettera d’amore? Di una lettera, all’inizio: una lettera che non si sa chi l'abbia scritta e non si sa nemmeno per chi sia, ma trasuda da ogni parola di verità, tenerezza e amore vero.
Non è immediato, ma poi ci si affeziona ad Helen, scorbutica libraia di un paesino della costa est degli States (decisamente meno glamour degli Hampton dove ancora sto ancora seguendo le noiosissime vendette di EmilyThorne), che trova questa lettera e vuole capire chi l’abbia scritta e se è lei il destinatario di quei pensieri. E noi con lei, che siamo peppie-dentro e sia mai che di fronte alla possibilità di farsi gli affari altrui ci tiriamo indietro.

La cosa strana di questo libro è che, alla fine quando ho scoperto di chi era la lettera, quasi non ero più curiosa di sapere chi fossero mittente e destinatario. Tanto ormai lo avevo capito che l’Amore è quella cosa che non segue le regole che ci imponiamo, è un sentimento poco convenzionale che si prova nella banalità di pensare all’altra persone durante un gesto quotidiano come “quando sbuccio un’arancia”.
Poi sono una gallina che predica bene e razzola male, ma questo è un altro paio di maniche.

Mi dicono che c’è anche una trasposizione cinematografica del film di fine anni ’90: io ancora non l’ho vista.

Se vi viene voglia di leggere questo libro vi consiglio di prendervi un attimo, magari con una tazza di tè tra le mani, ed ascoltare con attenzione Le lettere d’amore di Roberto Vecchioni. Magari anche più di una volta, lasciare decantare nel cuore le parole di questa canzone e poi, dopo qualche ora, dare il primo morso a questo libro.

23 settembre 2015

Le case di Pablo Neruda - Santiago del Cile

Visitare la casa di Neruda di Santiago del Cile non era nei miei piani ma, dopo aver visitato la casa del Poeta di Isla Negra, ero troppo curiosa e mi ci son fiondata in un caldissimo pomeriggio di gennaio (che in Cile è pienissima estate!).
Più di tutto quello che ho visto, mi rimarrà impressa la sensazione di felicità e la voglia di scoprire cose nuove, insomma, la gran soddisfazione provata quando son uscita da quella casa e mi sentivo sorridente e felice, leggera e con gli occhi che brillavano nonostante lo zaino sulle spalle e i 39° di Santiago.
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La Chascona, la casa di Pablo Neruda di Santiago
La casa di Santiago di Neruda si chiama "La chascona", che in lingua quechua significa "La spettinata". Questo è un omaggio alla sua terza ed ultima moglie Matilde Urrutia, che aveva un sacco di ricci, ed io, che son spettinata di natura, mi son sentita subito amata e a mio agio in quella casa. [Sì soffro di manie di grandezza]
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Ritratto di Neruda all'ingresso della Chascona

Questa casa inizialmente era il rifugio in cui il Poeta si incontrava con Matilde, quando ancora era sposato con Delia del Carrill, ed effettivamente si trova un po' appartata rispetto il centro-centro di Santiago.
Tra gli oggetti che più mi hanno colpito c'è un quadro  di Diego Rivera, il grande amore di Frida Kahlo, che rappresenta Matilde, donatele quando era ancora l'amante e nascosto tra i suoi ricci si può vedere il profilo di Neruda.
Ritratto di Matilde Urrutia di Diego Rivera
Visitando questa casa di Neruda si conoscerà il poeta maggiormente da un punto di vista pubblico, nonostante questa dimora fosse nata come un mezzo nascondiglio. Certo non mancano aspetti estrosi che ricordano la casa sull'oceano di Isla Negra, come l'angolo bar fatto con la porta di una nave alla deriva oppure il grande tavolo da pranzo in cui riceveva i suoi ospiti.
Interno della Casa di Neruda. Fonte Web
Neruda morì in questa casa il 23 settembre 1973, poche settimane dopo il golpe militare di Pinochet. Si dice che Neruda, già molto malato, si trovasse a Isla Negra quando gli venne comunicato cosa stesse capitando nella capitale e, in seguito alla notizia della morte del suo amico e presidente Salvador Allende, le sue condizioni di salute si aggravarono e venne trasportato a Santiago, dove poi morì. Nel salotto della Chascona la moglie organizzò la camera ardente  ed i suoi funerali, in cui con "voce tonante" fece un discorso commovente lo scrittore Francisco Coloane, fu la prima manifestazione di piazza contro il nuovo regime. Ora le spoglie di Pablo e Neruda riposano ad Isla Negra, come era desiderio del poeta, ma Pinochet inizialmente gli negò anche questa sua volontà.
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Murales fuori dalla casa di Neruda


Informazioni pratiche: 
Costo: 5000 pesos cileni (circa 6,50)
Audioguida in diverse lingue, ma non in italiano
La casa di Neruda si trova vicino nei pressi della fermata Baquedano della metro, ma poi bisogna camminare nel quartiere Bellavista per circa un quarto d'ora. 
Se avete poco tempo e dovete scegliere quale casa visitare io consiglio quella di Isla Negra, anche se è la più scomoda da raggiungere. Tenete presente che però io non ho visitato quella di Valparaiso. 

http://unaciliegiatiralaltra.blogspot.it/2015/03/le-case-di-pablo-neruda-isla-negra.html
Neruda e la moglie son sepolti di fronte all'Oceano ad Isla Negra

Questo post fa parte del "ciclo" La case dei miei viaggi:


19 settembre 2015

Cile, tra terremoti tsunami e eruzioni

Può essere che il fascino del Cile dipenda tanto anche dal suo essere instabile?
Più volte vi ho parlato dell'ansia che genera vedere ovunque su tutta la costa i cartelli che indicano la via da seguire per il pericolo di tsunami: sono stati disposti dopo il terremoto del 2010 che aveva fatto più di 500 morti, molti dei quali vittime non del sisma dello tsunami correlato.
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Cartelli come questi son presenti lungo tutta la costa cilena
Ma non vi crediate che quando si va all'interno ci sia più tranquillità! Mai sentito parlare dei vulcani cileni?
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Il semaforo di allerta vulcanica di Pucòn
Che tu dici, ma com'è che è verde e il vulcano Villarica fuma? e loro ti rispondono che è tutto normale!
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Il Vulcano Villarica che fuma
E dopo una settimana vedi su internet 'ste foto qui!
Fonte e altre foto dal web
In Cile i terremoti son di casa ed è proprio qui che si è verificato il terremoto più forte del mondo: 9.5° di magnitudo. Roba che, ho letto, avrebbe addirittura spostato lievemente l'asse terrestre.
L'epicentro si trovava nella regione del Bio bio, a circa 900 km a sud di Santiago.

Dicono che la città più colpita sia stata Valdivia, ma le ferite più grandi di questo terremoto le ho viste a Chiloè. Ad Ancud si raccolgono fondi ancora adesso per ricostruire la Chiesa: la Cattedrale nel 1960 son stati costretti a farla esplodere perché era pericolante.
Fonte: Memoria del siglo XX
Ma il peggio l'ho trovato a Cobquecura, un paesino di mare minuscolo a circa 200 km dall'epicentro. Sembrava di passeggiare in un paese ancora abbandonato. Io, che non avevo idea che ci fosse stato un terremoto di quella portata così vicino, ho chiesto ad un barista il monopolista del wifi del paese come fosse possibile. Prendetela con le pinze la sua spiegazione, ma mi ha detto che in seguito al sisma erano stati promessi un sacco di soldi per la ricostruzione con la conseguenza che in paese si girava con le ruspe per buttare giù tutto quello che uno voleva ristrutturare.
Ma i soldi non son mai completamente arrivati e son rimasti fregati.
Una casa a Cobquecura, Cile meridionale
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16 settembre 2015

Ho paura torero

Frivolezze: abbinare tazzine e copertine
Ho paura torero è un libro che incanta, seduce e non commuove: ti lascia lì con il nodo in gola e le lacrime che non riescono a scendere. Questo è il motivo per cui devo un grosso favore a Claudia per avermi regalato un libro così intenso! (QUI trovate la sua recensione e alcune mie foto che le ho prestato)
E' un libro bellissimo ma che non fa per tutti, ma se vi riconoscete in una di queste categorie correte a comprarlo:

  • amate il Sudamerica e in particolare il Cile
  • siete persone sensibili e amate le cose delicate
  • non vi scandalizzate facilmente per l'uso di termini forti
  • avete voglia di farvi battere forte il cuore
Cara Fata dell'angolo,
il Cile che racconti tu, quello del 1986, è un Cile che è in bilico tra la dittatura e la democrazia. E' il Cile che è prossimo a liberarsi di Pinochet e di sua moglie Lucia. Io di Lucia, che è ancora viva, avevo sentito parlare solo una volta da un cileno e il concetto è facilmente traducibile in "una grandissima stronza". Concetto che tu, Fata, mi confermi in pieno. 
A settembre 1986 Pinochet subisce un attentato sulla strada di ritorno dalla sua casa di montagna appena fuori Santiago.

[La fata dell'angolo è un travestito e Carlos è un giovane rivoluzionario di cui lei è follemente innamorata.]
Pedro Lembel, autore di Ho paura torero

Fata, tu sei tutte noi quando ci innamoriamo. Quando cerchiamo di compiacere il nostro "Carlos", quando facciamo molto bene le finte-tonte, quando ci facciamo belle ed indossiamo un cappello giallo, quando prepariamo una sorpresa con la Esse maiuscola. Quando ci trasformiamo in Penelope e ci mettiamo a ricamare qualcosa per il nostro Lui, con la speranza che lui lo noti. Quando sospiriamo tre parole di una canzone, quando diciamo "Ho paura torero".
Valparaiso, una città di cui sono follemente innamorata. Che una notte ho sognato e mi sembrava di essere tornata lì.
E che fa da sfondo al finale di questo libro.
E quando prendiamo la decisione giusta, anche se fa male. 
Quando desideri qualcosa con il cuore, improvvisamente i tuoi sogni si avverano.
Murales a Valparaiso

11 settembre 2015

Museo della Memoria di Santiago in Cile

A Santiago c'è un posto dove la Memoria del suo passato recente è ancora vivida, come una ferita aperta e che deve servire da monito per il futuro.
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Museo della Memoria e dei diritti umani a Santiago in Cile
Il Museo della Memoria di Santiago è immenso e, forse, tra i suoi difetti c'è proprio quello di essere troppo ricco di materiale e a me non sono bastate un paio d'ore per visitare tutti i piani perché stava chiudendo.
La sezione che più mi ha colpito è quella della ricostruzione di quello che è avvenuto l'11 settembre del 1973 tra le vie di Santiago e come il generale Pinochet per prendere il potere abbia bombardato il Palazzo de La Moneda con al'interno il Presidente Salvador Allende.

Stare di fronte a questo Palazzo prima e dopo aver visitato quel museo è un'esperienza molto differente, non si può guardare con gli stessi occhi: probabilmente non lo troverete indicato da nessuna parte questo suggerimento di viaggio. Ma fidatevi di me: se capitaste a Santiago prendeteli due minuti per vedere e rivedere La Moneda, magari di giorno e di notte quando la sua fontana è illuminata.


La Moneda, il palazzo del Presidente della Repubblica, a Santiago


Informazioni utili:
La visita è gratuita, mentre l'audioguida costa 2000 pesos cileni (circa 2,50 euro) ma l'italiano non è tra le lingue selezionabili.
Il Museo è chiuso il Lunedì come tutti i musei cileni (o quasi tutti).
La fermata della metro a cui scendere è la Quinta Normal (Linea 5) e il Museo si trova appena usciti dalla stazione. Vicino c'è anche un bel parco e una serie di altri musei minori.

Potrebbe interessarti anche il post sul Museo della Memoria di Buenos Aires (EX ESMA), strutturato in modo completamente differente rispetto a questo di Santiago.

07 settembre 2015

Il cuore selvatico del ginepro

Il  cuore selvatico  del ginepro lo ha buttato giù dallo scaffale della biblioteca il bambino a cui facevo la baby sitter ancora prima di sapere che avrei trascorso le mie vacanze avrei lavorato comeun mulo in Sardegna.

E’ un libro bellissimo, intenso, che permette di conoscere una leggenda antica ma la cui credenza, come dichiara la stessa autrice Vanessa  Roggero, non è ancora totalmente svanita.
Se aprirete questo libro ambientato a fine ‘800 in un paesello dell’entroterra sardo scoprirete non solo che la “coga” è una strega, ma cosa significa nascere e morire con questo marchio.


Cara Iannetta,
ti chiedo scusa da parte di tutti noi. Noi che non abbiamo mai creduto che tu fossi per davvero una coga portatrice di sventure, ma forse saremmo stati pronti ad accusarti di altro se ti avessimo incontrato, almeno con lo sguardo.
Leggendo la storia della tua famiglia è impossibile non rendersi conto come le parole abbiano un peso: ti hanno additato come coga ancora prima che nascessi e alla fine ci hai creduto pure tu.
Mentre leggevo di te, lasciata crescere senza mai un gesto di affetto e scansata da tutti, pensavo ad Estefi, una bambina di 7 anni conosciuta durante il servizio civile. Anche Estefi ha tante sorelle come te ma ha una mamma che a modo suo le vuole molto bene. Estefi ha palesi disturbi dell’apprendimento, che con una mamma con più strumenti potrebbero essere tranquillamente mitigati. Estefi un giorno aveva i pidocchi, le avevo chiesto di farmi vedere cosa c’era su quella bella testolina e Estefi candidamente mi aveva risposto “nulla”. Non era una bugia per non farsi spidocchiare, perché altrettanto candidamente mi aveva spiegato che la sua testolina era vuota. Glielo dice sempre la mamma.

Storie di Iannette che credono di essere streghe e e storie di Estefi che già crede di meritarsi solo una vita da stupida. Storie di adulti che non sanno che le parole pesano come macigni.

03 settembre 2015

Guida astrologica per cuori infranti

Cara Alice Bassi,
da te mi aspettavo grandi cose: sulla fascetta c’è scritto che, ancora prima che le tue sventure fossero rese note al pubblico italiano, già erano stati venduti i diritti a 15 case editrici straniere. Mettici anche che la tua creatrice ha il mio stesso cognome… avevo aspettative molto alte, lo ammetto, sulla tua Guida astrologica per cuori infranti!

Alice, tu sei una di noi: goffa quanto basta per riuscire a sopravvivere ai casini che combini, hai un lavoro precario in cui non sei apprezzata,  cerchi l’anima gemella e subisci il fascino da playboy del sosia di Richard Gere. Sei anche della bilancia, Alice: quante cose abbiamo in comune!

Certo che però sei pesante! Alice casualmente incontri uomini di segni zodiacali differenti e ci illustri le gioie ed i dolori ad essi connessi.  Da un libro che promette di essere l’esordio dell’anno mi aspettavo proprio tanto di più: i segni zodiacali son 12 e già a metà la storia dei quadri astrologici rende ripetitiva la lettura.

Guida astrologica per cuori infranti lo consiglio solo a chi ama davvero molto la narrativa rosa, è un’esperta di oroscopi oppure è, come Alice e me, una Bilancia single e ha voglia di leggere qualche consiglio su come trovare un fidanzato garantito dalle stelle.
“Sei Bilancia, e non è facile, perché i castelli in aria te li costruisci d’acciaio, ma devi lasciarli andare”.

Se stai per partire per una vacanza in qualche spiaggia del mondo dove adesso è estate con un’amica potrebbe essere una lettura carina da commentare insieme; se invece per te la prossima vacanza estiva sarà tra un anno, allora puoi fare che dimenticarti della recensione di questo libro: a giugno sicuramente uscirà un altro caso editoriale dell’anno… a cui io come sempre abboccherò!

Per maggiori informazioni QUI la mia recensione seria.

01 settembre 2015

Hungry Hearts

Avete presente la famiglia Mulino Bianco?
Giovani, colti, in carriera, innamorati e ora con un bebè.

Peccato che lei sia matta: la giovane mamma si convince che il mondo esterno sia cattivissimo e si rifiuta di portare il suo bambino da un qualsiasi pediatra, perché solo lei sa di che cosa ha bisogno suo figlio. Il giovane papà si rende conto che qualcosa non va bene e un medico gli fa capire che cosa c'è che non va: sua moglie non sta dando da mangiare al bambino, che di conseguenza non cresce,

In un crescere di ansie e angoscie, rese dal regista con inquadrature che sembrano portarti dentro la testa della bravissima Alba Rohrwacher, il film avrà un epilogo tragico. Tanto malessere esistenziale, incomprensione e niente lieto fine.
Per la serie che poi torni a casa e hai bisogno di dolcezza e abbracci. Abbraccia con la A maiuscola, quelli Mulino Bianco, e una tisana calda per scaldarti cuore e stomaco.

Hungry Hearts è davvero un bel film, ma se già vi siete alzati con la luna storta allora evitatelo!