La verità è che meriterebbe di essere dimenticato e non ricordato: la cosa bella però di avere 30(+2) anni e non 20(+2) anni è che ormai so che è dalle difficoltà che si esce un po' più forti se si stringono i denti, soprattutto quando si tocca con mano quante persone ti vogliono bene e sono disposte a porgerti una spalla su cui piangere e farsi in quattro per farti sorridere.
Quindi ecco qui la "nuova" rubrica che va avanti per la sua strada: non è scappando che si risolvono i problemi.
Libri:
Tra quelli letti questo mese il migliore in assoluto è quello che sto finendo: Americanah, di cui mi mancano poche pagine, di Chimamanda Ngozi Adichie.
Ti ho amata per la tua voce è la storia di Umm Khalthum, una famosissima cantante egiziana dello scorso secolo.
Un libro un po' pesantino, ma che potrebbe piacere agli appassionati di storia del mondo arabo.
La fine della storia è un thriller internazionale ambientato tra Santiago del Cile e la Russia. A me non è piaciuto molto, ma ha il grande pregio di mettere in risalto come la classe dirigente cilena sia oggi invischiata in rapporti poco limpidi.
Le otto montagne di Cognetti ha un grandissimo merito: racconta la montagna in modo assolutamente originale.
Merita di essere letto.
La forma dell'acqua è candidatissimo agli Oscar. C'è chi lo ha trovato di una poesia unica, io non riesco a coglierne l'originalità. Un film carino e nulla più.
Gironzoli:
Sono andata a Palazzo Madama a Torino a vedere due mostre: quella sui profumi e quella dedicata ai gioielli di Ferré. Nessuna delle due mi ha entusiasmata.
In lettura:
Questa settimana finirò di leggere Americanah, che è bellissimo!
Voglio "tornare" in Patagonia, dove ho lasciato un pezzo di cuore: ho due libri patagonici sul comodino da un po' e non ho ancora deciso quale dei due leggere.
E poi mi auguro un Buon 2018, che per me inizia (o ricomincia) da domani!