31 ottobre 2015

La Terra girò per renderci più vicini


La Terra girò per renderci più vicini,
girò sul suo asse e su di noi
finché finalmente
ci ricongiunse in questo sogno.

Lascia che ti ami fino a quando girerà la terra
e gli astri inchinino i loro crani azzurri
sulla rosa dei venti.

Galleggiando, a bordo di questo giorno
nel quale per caso, per un istante,
ci siamo destati così vicini.

Ho potuto vivere in un altro regno, in un altro mondo,
a molte leghe dalle tue mani, dal tuo sorriso,
su un pianeta remoto, irraggiungibile.

Sono potuto nascere secoli fa
quando non esistevi in nulla
e nelle mie ansie di orizzonte
potevo indovinarti in sogni di futuro,
ma le mie ossa a quest’ora
non sarebbero che alberi o pietre.

Non è stato ieri né domani, in un altro tempo,
in un altro spazio,
né giammai accadrà
quantunque l’eternità lanci i suoi dadi
a favore della mia fortuna.

Lascia che ti ami fino a quando la terra
graviterà al ritmo dei suoi astri
e ad ogni istante ci stupisca
questo fragile miracolo di esser vivi.
Non abbandonarmi fino a quando essa non si fermerà.

27 ottobre 2015

Cordoba in Argentina

Se avete deciso di andare all'OktoberFest in Argentina a Villa General Belgrano, probabilmente farete base a Cordoba. Cordoba è la seconda città più grande dell'Argentina, quindi più grande di lei c'è solo la capitale.
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Dopo un anno nella "piatta" Mendoza tutte le volte che vedevo dei palazzi alti mi emozionavo

Cordoba è descritta da tutti come una città bellissima, con molte cose storiche da visitare, una vita notturna fantastica e una provincia verde e con molte cose da offrire dal punto di vista turistico.... oltre all'unico paese interamente pedonale di tutta l'Argentina :P
Sulla vita notturna non posso dire nulla perché nei miei 3 giorni cordobesi son stata impegnata in gite in montagna e conseguenti levatacce, ma posso confermare che la città è davvero molto carina anche se molto sporca.
Nonostante questo, io penso che un giorno basti per visitarla e farsi un'idea di questa città, a differenza di quanto consigliano invece diverse guide.
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La "piazza" vicina al Museo di Arte Contemporanea

Cordoba si trova nel bel mezzo dell'Argentina, motivo per cui è molto apprezzata dai turisti argentini ma per un turista internazionale significherebbe andarci apposta: io ve lo sconsiglio, soprattutto se avete poco tempo. Tutto molto bello, ma anche molto simile a quello che abbiamo in Italia, soprattutto per quanto riguarda le montagne. E' anche vero che se decideste di muovervi con i comodissimi autobus argentini, anziché con voli interni, la città è un importante snodo e quindi potreste fermarvici con piacere,

Come in molte città argentine c'è una piazza centrale con il monumento con la statua di San Martin, il padre della Patria. A scanso di equivoci è bene ricordare che non è un santo ma il liberatore di Argentina Cile e Perù!
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Il Cabildo di Cordoba - praticamente il nostro municipio

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San Martin a Cordoba
Passeggiando troverete la sede della prima Università pubblica argentina...

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Cordoba, città universitaria
e anche una bellissima chiesa dedicata a San Francisco.,,, altissima!
Come potete notare dalle foto anche in questo viaggio il tempo non è stato dei migliori #Fantozzi!
La facciata della Iglesia de San Francisco
E' anche una città molto moderna e molto viva dal punto di vista artistico: io consiglio il Museo de Bellas Artes e quello di arte contemporanea, mentre Palacio Dionisi mi aveva deluso per i contenuti nonostante la stupenda collocazione.
Museo Bellas Artes Caraffa 
Palacio Dionisi 
un'opera di Mondongo al Museo di Arte Contemporanea


24 ottobre 2015

Tamara de Lempicka

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Vi posso consigliare una mostra, io che di arte son tutto fuorché un'esperta?

La mostra sull'eccentrica Tamara de Lempicka l'ho visitata a giugno, prima che iniziasse la mia estate movimentata e non ho più avuto modo di parlarvene: ho però scoperto che la mostra ora è a Verona... se vi trovate da quelle parti, andateci!

Ecco le mie tre buone motivazioni per consigliarvela:

  • spesso l'arte è un universo maschile e una donna che dipinge altre donne, diventa famosa a livello internazionale, non è roba di tutti i giorni... 
  • i colori e le forme dei ritratti di Tamara de Lempicka son ammaliatori: vale le pena soffermarcisi!
  • la mostra è ricca di opere d'arte dell'artista. Sembra una cosa normale, ma dopo esser rimasta delusa da quella su Modigliani non lo dò più per scontato.

Per raccontarvi qualche cosa su chi fosse questa pittrice di origine polacca mi affido alla mia guida di fiducia: L'arte spiegata ai truzzi :)


Cerco di vivere e creare in modo tale da imprimere sia alla mia vita che alle mie opere il marchio dei tempi moderni. 



23 ottobre 2015

Ho trent'anni

Ho trent'anni e sei giorni.
E sto bene. Molto meglio di una settimana fa, quando avevo trent'anni meno un giorno.
E' l'effetto delle scadenze: ansia, ansia, anZia a palla. Perché quando è ora di fare il punto, io vedo sempre quello che non ho, non ho raggiunto, le occasioni perdute e tendo a sminuire me stessa e quello che ho costruito, piccolo o grande che sia. Per fortuna a 30 anni ormai son consapevole che son fatta così e che poi ritorno normale.

Avevo deciso che questo infausto trentesimo compleanno sarebbe passato in sordina: nè megafesta, che tanto non avrebbe rappresentato il mio modo di festeggiare, né piccola festa tra intimi. Per una volta mi ero mossa in anticipo, chiedendo di lavorare all'Expo sabato 17, in modo da non dover stare a spiegare che non festeggiavo e potendo semplicemente rispondere "No, lavoro". Che a me rispondere "Non posso, lavoro" dà una certa soddisfazione, come tutte le cose a cui non si è abituati.

Pensavo al mio 29° compleanno argentino, quando c'era la torta con il dulce de leche, un lavoro che
mi piaceva e ad ottobre si stava in maniche corte. E poi mi è venuto in mente che quel 29° compleanno era stato bello, ma avevo sentito tantissimo la nostalgia di famiglia e amici.
E allora stavo facendo una cavolata e, con l'aiuto di mia sorella, ho ha organizzato una festa nemmeno tanto piccola per il mio dopolavoro.
Ed ero felice! si contano solo i compleanni festeggiati insieme: quello dello scorso anno non vale e io di anni, forse, ne ho ancora 29 ;P

21 ottobre 2015

La Cumbrecita - Cordoba

- Buongiorno signorina dell'Ufficio Turistico di Cordoba, io vorrei fare un'escursione in un posto in montagna non troppo lontano e tranquillo.
-Macccerto Signorina italiana, che sei arrivata alle 8 del mattino dopo 12 ore di pullman nella mia città: so io cosa consigliarti! Vai a La Cumbrecita, l'unico paese interamente pedonale di tutta l'Argentina!

Questo deve essere stato lo scambio di  informazioni che dopo una notte su un pullman mi ha portato a fare altre 4 ore di pullman (con tanto di cambio) fino a La Cumbrecita, che io immaginavo essere un piccolo paesello immerso nella natura. Ed invece no: è una piccola Disneyland dei tedeschi argentini.

cordoba-turismo-argentina
Appena scenderete dal pullman scoprirete la statua gigante di uno gnomo che vi dà il benvenuto (los duendes-gnomi in Argentina spuntano come i funghi... anche se non ho mai conosciuto nessuno che li abbia davvero visti!) XD
I mille negozi vendono tutti cioccolata e dolciumi e sparano a palla musica tirolese!
negozio-alfajores

Le macchine effettivamente non ci sono, ma ci sono turisti come a Ferragosto a Rimini: tutti insieme appassionatamente a cercare la cascatella e i fiumi per mettere i piedi a mollo!
Del tipo che per scattare una cavolo di foto senza teste in giro c'è voluta tanta pazienza.
cascata-cumbrecita
Ed è di fronte a questo boschetto che una signora mi ha messo in allerta sulla sicura-presenza degli alieni in questa zona (ve ne avevo già parlato qui).
la-cumbrecita-boschi
L'OktoberFest argentino lo trovate poco distante da qui, in un paesello che si chiama Villa General Belgrano: ci son solo passata con il pullman, stranamente da sveglia, e mi è sembrato un posto estremamente turistico dove non valesse la pena fermarsi... se non all'inizio di ottobre!

17 ottobre 2015

Il profumo delle foglie di limone

La storia raccontata in Il profumo delle foglie di limone di Clara Sanchez non mi dovrebbe sembrare poi così strana: l’Argentina è una terra che ha accolto un sacco di ex(?)nazisti che hanno vissuto per anni indisturbati come nulla fosse. Priebke, condannato per l'eccidio delle Fosse Ardeatine, l’hanno beccato che a 80 anni viveva serenamente a Bariloche, nel nord della Patagonia.

Tutta questa premessa argentina non ci azzecca nulla con il libro, ma è per dirvi che la domanda di fondo che percorre l’intero libro è: che cosa fanno un gruppo di nazisti ora che il loro tempo è passato? Avranno preso le distanze dal loro passato di gioventù oppure continuano a muoversi come predatori crudeli verso chi individuano come il più debole?

Clara Sanchez certo non aveva la presunzione di scrivere un saggio, ma con un romanzo che vede protagonisti una strana coppia – lei giovane, incinta e stralunata, lui vecchissimo e determinato a fare giustizia)- sulla Costa Blanca, in Spagna, prova ad indagare questi rapporti.


Il profumo delle foglie di limone, che in spagnolo aveva un titolo più calzante Lo que nasconde tu nombre, è uscito in Italia da 4 anni e credo l’abbiano letto in tanti, tantissimi lettori. Non mi spiego però il suo successo: durante tutta la lettura mi dava l’impressione che questa storia mancasse di credibilità. 

Se volete leggere qualcosa di più carino della stessa autrice allora vi consiglio La voce del silenzio.


14 ottobre 2015

Niebla e Corral, la gita "storica" da Valdivia

Se disgraziatamente siete finiti a Valdivia, potrete fare una escursione vicina ed economica ai forti di Niebla e Corral.

A Niebla ci si arriva velocemente con un pullmino e con meno di un euro.
Niebla era il punto di accesso dal mare verso la città di Valdivia e quindi aveva bisogno di essere protetta dagli attacchi dei pirati e dei corsari.
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Il Forte di Niebla non è granché, ma bisogna riconoscere che è stato valorizzato con un sistema di passerelle, una buona cartellonistica e un museo carino. L'ingresso è gratuito.
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Finito il giro, avrei preso il primo traghetto per Corral e vedere il secondo forte ma il custode a cui avevo chiesto informazioni mi ha consigliato una visita al pomeriggio perché c'era un'interessantissima rievocazione storica. Inutile dire che non avevo ancora imparato la lezione: non accettare consigli turistici dagli sconosciuti!!

Al forte di Corral ci si arriva con una ventina di minuti di traghetto e circa 2,50 € a/r. L'ingresso si paga, per vedere 4 mura e qualche cannone + la rievocazione storica.

Ma siamo tutti aggrappati a muri, muraglie, sotto il sole cocente e pronti a calpestarci per vedere la rievocazione storica di questa battaglia del 1820 con cui i cileni combattono gli spagnoli e riescono a guadagnare l'indipendenza della città.
indipendenza-cile-valdivia

Seguono nell'ordine: rulli di tamburi, incontro di wrestling, cannonate, spari, uccisione del prigioniero spagnolo con tanto di ketchup che gli esce dalla bocca. Era così terribile che faceva ridere! Se uno voleva, poteva anche fare la foto ricordo con i figuranti mentre impiccava o sparava al conquistatore spagnolo: un trash così trash da sembrare quasi incredibile.
corral-cile-valdivia

Per mangiare vi consiglio di andare nelle fiestas costumbristas, che son un po' un mix tra le nostre sagre e le feste dello street food.

feria-costumbrista-corral

feria-costumbrista-sagra

Io ho comprato delle empanadas di formaggio buonissime e me le son mangiate in santa pace sulla spiaggia. Con il bar vicino che suonava a tutto volume la versione spagnola di Non amarmi!
empanada-chilena

Troverete anche dei souvenir così belli, ma così belli che nell'impossibilità di comprarli almeno vanno fotografati... son per voi, poi non dite che non vi ho pensato!
scultura-conchiglia


12 ottobre 2015

Ci vediamo all'Expo

C'è un posto al mondo dove il mondo si dà appuntamento il sabato: l'Expo a Milano. Vi prego, non fatelo: ne uscirete distrutti e se ci andate in coppia forse uscirete single.

La mia esperienza ad Expo è un po' particolare perché questo mese ci lavoro con la stessa cooperativa con cui ho lavorato quest'estate in colonia.
Questo significa che ogni giorno me ne vedo un pezzetto, ma il primo giorno in cui dovevo recuperare pass e divisa me la son fatta da normale turista: di tutti i giorni quello è stato quello in cui son arrivata a casa più stanca, anche più stanca di dopo 10 ore di lavoro!
Il vero problema di Expo sono le code: problema che non esisteva per i primi mesi di Expo quando nessuno se lo filava e problema che invece potrebbe uccidere i vostri nervi e la vostra giornata anche durante una visita in settimana.

La scelta di come visitare Expo potrebbe -semplicisticamente- dividersi in due modi:

  • vedere i padiglioni fighi ---> sinonimo di coda
  • vedere i padiglioni poveri---> traduzione in inglese: "cluster"
cacao-fave
il cacao di Sao Tomè
I cluster sono dei percorsi tematici in cui tanti paesi hanno dei paesi più o meno piccoli e più o meno curati: io ho fatto quelli del caffé, del cacao e della frutta e legumi. Vi giuro che alcuni mettono tristezza: certi hanno solo una vetrinetta con i loro prodotti e due informazioni sul paese. Di questi salvo Cuba e Sao Tomè. Il vantaggio è che non fai coda ed entri ed esci velocemente, ma ieri che era domenica ho visto gente fare persino un po' di fila per entrare in Burundi!

padiglione-cina-expo
Di quelli davvero fighi io ho vist:


  • la Cina, che mi dicono comunque non essere tra i più fighi dei fighi. A me è piaciuto: riso, tè, anatra all'arancia e un mare di luci colorate.






    azerbaijan-tulipani
  • l'Azerbaijan, ipertecnologico e con un percorso tutto improntato sul cibo: schermi touch ovunque e tulipani colorati...





uruguay-padiglione
Assolutamente da evitare, soprattutto se ci sono file anche solo minuscole, Uruguay, Argentina e Moldavia, dove all'interno si vede un video e poco più.
In Lituania non c'è molto da vedere, ma le ragazze all'interno son molto gentili e se lo chiedete vi regaleranno delle matitine colorate!

irlanda-expo







Senza lode e senza infamia invece l'Irlanda: non c'è molto di strano da vedere ma è curato e di solito non ci sono file.

Riassumendo i miei primi pareri su Expo: 
  • era un'occasione unica avere così tante cose da vedere tutte in un colpo solo a poca distanza di casa,
  • ma lo era a giugno. Ora è un incubo. Poi fate voi. E se fate che fate che venire (questo non è italiano: è un piemontesismo doc), allora contattatemi che ci beviamo un caffè da qualche parte nel mondo :)

09 ottobre 2015

Cinque giorni ancora

Cinque giorni ancora 
  • lo paragonano a Still Alice (che non ho letto ma di cui ho visto solo il film), 
  • sulla fascetta nella versione americana ha un commento della scrittrice di La custode di mia sorella,
  • a me ha fatto lo stesso effetto di Io prima di te (ovvero necessità di pan di stelle a gogò)...
Tutta roba allegra eh!
Ogni scusa è buona per ingozzarmi di Pan di stelle
Il libro si sviluppa come un conto alla rovescia che scandisce gli ultimi cinque giorni di vita di Mara. Mara è una giovane mamma ed ex donna in carriera che ha scoperto di avere il morbo di Huntington, una malattia neurodegenerativa che sta divorando tutta la sua autonomia. Mara, al momento della diagnosi, ha deciso che si sarebbe suicidata il giorno del suo compleanno dopo l'insorgere di un sintomo che la ferisce profondamente: il non riuscire a trattenere la pipì. E quel giorno è arrivato e al suo compleanno mancano solo più 5 giorni.
Anche Scott, dall'altra parte degli Stati Uniti, ha solo più cinque giorni per stare con suo figlio: il piccolo Curtis gli è stato dato in affido e dovrà tornare a vivere con la madre naturale. Scott deve riuscire a organizzare il loro addio nel modo meno traumatico per entrambi.
E tra Scott e Mara c'è un forum di mezzo: non si sono mai incontrati, ma sanno di poter contare sulla comprensione reciproca l'un l'altro, molto più che sulle persone che hanno fisicamente intorno.

Sul sito di Piemme si può leggere qualche capitolo in anteprima, e qui potete trovare una mia recensione più approfondita.

Questo libro è assolutamente sconsigliato a tutti coloro che sono ipocondriaci!
E' invece una bella lettura per chi cerca una storia coinvolgente, intima e ha voglia di commuoversi. Non è ai livelli degli altri libri citati ad inizio post, ma è un'opera prima, e se li avete apprezzati son sicura che Cinque giorni ancora faccia per voi!
Assolutamente vietata la lettura in luoghi pubblici!

07 ottobre 2015

Valdivia, dove i cileni fanno i tedeschi

Nella regione di Valdivia, in Cile, si credono mezzi tedeschi: qui a gennaio si svolge il Bierfest (una specie di Oktoberfest).

Posso darvi un consiglio di viaggio? Non andate mai a Valdivia, non fatevi convincere dai cileni che ve la descriveranno come una cittadina meravigliosa, affascinante, imperdibile. Insomma, non fate come me che a Chiloé ho conosciuto un cileno che stava scendendo verso sud e ha convinto me, che invece stavo salendo verso nord, che assolutamente dovevo modificare i miei piani di viaggio: non potevo essere stata in Cile e non essere stata nella città che porta il nome del fondatore di Santiago.

Che cos'ha di bello Valdivia? Si trova alla foce di un fiume ed ha una bella passeggiata. Punto.
La città sembra la sorella cilena di Rosario in Argentina: isolette e fiume, non marrone questa volta!
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Volendo si può andare a fare un giro in canoa o un tour in battello tra le isole.

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E poi il circuito delle ville tedesche: imperdibile. Credevo di essermi persa, io. Ho controllato la cartina più di una volta: ma dove sono 'ste ville tedesche?, mi chiedevo. Ci sono, per carità, ma sono così: roba che a noi europei, che abbiamo un altro concetto di patrimonio storico, lascia decisamente delusi... certo c'è stato il terremoto del 1960, quello più forte del mondo, e Valdivia è stata la città più colpita, ma...
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Supervilla d'epoca
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La cosa più simpatica è provare a fare colazione a Valdivia!
Premessa: a Valdivia ci son solo due ostelli e la prima notte non ho trovato posto in nessuno dei due. Valdivia infatti è apprezzatissima dai cileni e ho fatto fatica a trovare un buco ad un prezzo decente. Il mio affittacamere non offriva la colazione e quindi mi son messa alla ricerca di un bar per fare una modesta colazione. Nel primo in cui son entrata mi è stato detto che aveva solo del salato, ma io credevo di essere ancora mezza addormentata e aver capito male. Nel secondo ho visto con i miei occhi gente mangiare un paninazzo con hamburger e ketchup (che qui si pronuncia ketciup!). Al terzo bar ho fatto che chiedere se sapeva dove potevo fare una colazione dolce e lui stupito mi ha detto "credo che non sia facile trovarla a Valdivia".
Per la cronaca alla fine ce l'ho fatta a conquistarmi un tè e un panino con la marmellata.

Cosa fare a Valdivia? 
Dopo aver fatto un giro sul fiume, aver approfittato di uno dei molti festival o eventi che propone (bisogna riconoscere che è una città culturalmente molto viva perché è la città universitaria più importante del Cile meridionale).
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Lunapark a Valdivia

guardare gli uccelli strani che son ovunque, per esempio tranquilli in mezzo agli spartitraffico

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una bandurria a bordo strada

vi consiglieranno una bella gita storico-culturale, ve la racconterò la settimana prossima... ma già preparatevi a ridere a crepapelle!

Consigli utili:
Dove dormire: Airesbuenos Hostel è un ostello pulitissimo, curato nei minimi dettagli e sono attentissimi alla salvaguardia dell'ambiente. Se proprio volete andare a Valdivia, dormite qui e prenotate qualche giorno prima.

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Tramonto a Valdivia

03 ottobre 2015

La sovrana lettrice

La sovrana lettrice ha una protagonista di tutto rispetto: la Regina Elisabetta,  che per puro caso avrebbe preso un libro in prestito e da quel momento sarebbe diventata una lettrice accanita. Passatemi l’anglicismo, una bookaholic!

In realtà è un pretesto per parlare di lettura e non tanto di libri. Son un centinaio di pagine carine, divertenti.  Da leggere con una tazza di tè tra le mani.

Cara Regina Elisabetta,
se Sua Maestà volesse invitarmi a prendere il tè alle cinque, io le faccio presente che sarei disponibile ed onorata: non necessito di grande preavviso. E potremmo parlare di libri. Perché io ho avuto la fortuna di innamorarmi dei libri proprio da piccina, da appena ho imparato a leggere. Una bambina noiosa fin dalla più tenera età direbbe qualcuno, una fanciullina tranquilla di quelle che dove le metti stanno direbbe qualcun’altra con più senso pratico. Una bambina già con la testa fra le nuvole, dico io.  E secondo me, Lei, Sua Altezza Reale, sarebbe d’accordo perché “un libro è un ordigno per infiammare l’immaginazione”.
Lei consiglia una serie di autori che io non avevo mai sentito prima, motivo per cui chi è più ferrato di me sul mondo anglosassone sicuramente apprezzerà ancora di più questo suo raccontone. Io le potrei consigliare il mio libro preferitoUn giorno, che tutte le volte che lo vedo sullo scaffale di una libreria invidio chi ancora non l’ha letto. Oppure le potrei dire che deve assolutamente leggere Harry Potter, che non c’è un’età giusta per entrare nel magico mondo di Hogwarts…
A proposito, da già che parliamo di Harry… Sua maestà, non è che potrebbe invitarmi a prendere un tè quando c’è anche suo nipote? Poi per la cena e l'eventuale dopocena, ci penso io!

Grazie, Federica futura principessa