18 novembre 2018

Zlatan - un viaggio dove comincia il mito

Come ci è finito un libro su Zlatan Ibrahimovic nelle mie mani?
Per errore.
Io mi aspettavo di ricevere un altro libero da Feltrinelli e non avete idea della mia delusione quando ho aperto il pacchetto!

Io, che di calcio non sono sicuramente un'esperta, su Ibra sapevo tre cose in croce (e credevo di non volerne sapere altre):

  • Ibra è quello con la canappia. Questa era la mia unica certezza.
  • Ibra lo chiamano/chiamavano "lo zingaro" perchè non era fedele a nessuna maglia e cambiava casacca sempre (però pensavo giocasse ancora nell'Inter e qui ero rimasta un po' indietro).
  • Ibra è zingaro anche perché è slavo...
...in realtà Zlatan Ibrahimovic è di origini slave, ma è svedese.




Il commento che mi viene rivolto più spesso dai lettori che hanno letto Zlatan in questi primi giorni è "Io odio il calcio, di Ibracosolìcomesichiama non me ne frega proprio nulla, però il tuo libro mi è piaciuto molto perché parla di altro". E io ne sono felice perché fin da una prima lettura si coglie, evidentemente, che i protagonisti della graphic novel sono altri e rispondono ad altri nomi diversi da Zlatan, ad esempio "integrazione" e "riscatto sociale", per dirne un paio. Mi rendo conto però che dobbiamo essere bravi noi a comunicare questo concetto. Ne parlavo giusto ieri in casa editrice. Ovviamente in copertina abbiamo puntato tanto sull'appeal (anche commerciale, inutile negarlo) che un personaggio iconico come Ibra può regalarti, sia in termini di scaffali occupati nelle librerie, sia a livello promozionale. Però chi già conosce il mio lavoro lo sa, una storia è solo un pretesto per arrivare da un'altra parte. Ho sempre ragionato così con i miei volumi BeccoGiallo. La "storia" è come una linea di autobus. Ha un nome e un percorso preciso. Ma quando la racconti, non ti soffermi su come e quando è stato costruito l'autobus e del perché è arancione piuttosto che verde. Chissenefrega, dico io. Racconti le vite della gente che ogni giorno e ogni notte si accascia su quei sedili, racconti dei quartieri che l'autobus attraversa. L'autobus è il mezzo che l'autore usa per vivere tutto questo. E potervelo quindi raccontare. Questo pippone per dirvi che sì, ovviamente Zlatan è una graphic novel che potete leggere anche se di calcio non ve ne frega nulla. Fine spot della domenica. #Zlatan #feltrinellicomics #feltrinelli #comics #sketch #sketchbook #pencil #watercolor
Un post condiviso da Paolo Castaldi (@paolo_castaldi) in data:

La graphic novel di Paolo Castaldi si intitola "Zlatan - un viaggio dove comincia il mito" ed è il racconto di un'adolescenza a Rosengård, la periferia di Malmö (al sud della Svezia).
Noi italiani abbiamo spesso il pregiudizio che nei paesi scandinavi si stia meravigliosamente (freddo a parte), che ci siano un sacco di diritti e la giustizia sociale sia realtà.
Probabilmente è così in molte parti della Svezia, ma non a Rosengård che è una periferia del mondo.
Paolo Castaldi racconta anche chi era il ragazzino Zlatan, prima di essere Ibra, ma soprattutto indaga questa periferia dove la disoccupazione arriva al 35%, mentre la media svedese è del 7%.

La storia di Zlatan è la storia a lieto fine di un ragazzino con un talento incredibile nel giocare a pallone e che riesce a fare della sua passione un lavoro.
Ibrahimovic porta nel suo modo di giocare a calcio la sua storia: l'esibizionismo di chi ha imparato a giocare non in una scuola calcio ma in una piazza circondata da palazzoni e la voglia di emergere di chi è bollato perché proviene da un certo quartiere.

Rosengård rende omaggio al suo idolo e alle porte del quartiere gli hanno dedicato questa scritta:

"Puoi togliere il ragazzino dal ghetto, ma non il ghetto dal ragazzino"
Fonte Dailymail

9 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Interessante!
Serena domenica.

Pietro Sabatelli ha detto...

Ho visto un suo documentario, beh sì, oltre al calcio c'é di più nella vita di un ragazzo qualunque diventato quasi una leggenda ;)

UIFPW08 ha detto...

Oddio Federica ma dove li trovi..
Maurizio

Mirtillo14 ha detto...

Interessante ! Una storia che piacerebbe anche a me,che di calcio non ci capisco niente, perchè non è solo calcio ma è vita. Saluti.

Icaro ha detto...

Malmö mi fa pensare solo ai cassettoni dell'Ikea, o almeno finora... Adesso penserò anche al calcio quando sentirò questo nome!

Sergente Elias ha detto...

E' un grande campione ma... mi affasciano di più le barzellette di Totti.

Pakos D. Early ha detto...

Avevo già visto un post simile da qualche parte: questo vuol dire che l'opera merita assolutamente! Sarà uno dei miei prossimi regali di Natale!

Silvia - Banana e cioccolato ha detto...

Mah.. io ti ammiro già solo per aver avuto il coraggio di leggere il libro senza buttarlo nell'immondizia. Sicuramente oltre il calcio c'è di più... ma scriverci addirittura un libro..

Federica ha detto...

@silvia: invece è stata una bellissima sorpresa! :) anzi, in caso di visita a Malmo secondo me ha proprio senso leggerlo per capire una parte di città che non si vede.