11 marzo 2019

I cento pozzi di Salaga

Perché ho letto I cento pozzi di Salaga di Ayesha Harruna Attah?
Una volta qualcuno mi ha chiesto come facessi a leggere libri diversi da quelli delle solite case editrici e che sono in cima alle classifiche di vendita, insomma dove scovassi delle letture più originali.
Uno dei metodi che utilizzo è iscrivermi alle newsletter delle case editrici più piccole ma di cui ho già letto altri libri che mi sono piaciuti: non sempre trovo degli spunti interessanti, ma ogni tanto vedo qualche titolo che mi incuriosisce.
Leggere libri africani non è così usuale e quando ho visto che marcos y marcos stava per pubblicare un libro ambientato in Ghana mi sono subito attivata.
Ed è stata una scelta effettivamente azzeccata perché questo libro è meraviglioso.

La trama molto in breve:
Ghana precoloniale e due ragazze all'apparenza molto diverse: Wurche è una principessa guerriera che vorrebbe governare il suo popolo ma viene promessa in sposa ad un uomo che nemmeno conosce; Aminah è bellissima e di origini più umili, sogna di diventare una fabbricante di scarpe come suo papà ma viene fatta schiava durante l'incursione di un gruppo di predoni.
All'apparenza non hanno nulla in comune ma condividono l'amore per lo stesso uomo, Moro, e la voglia di libertà. Le loro strade si incroceranno a Salaga, il grande mercato degli schiavi.


Le copertine:
La copertina scelta per l'edizione italiana è proprio bella e "giusta" per il libro perché è chiara nell'evidenziare gli elementi che potrebbero interessare ad un lettore:

  • si parla di donne e non solo di un'unica protagonista: infatti nel libro i capitoli sono alternati con la storia di Wurche e quella di Aminah. Questo dà ritmo alla narrazione, anche se all'inizio ho fatto un po' di fatica a stare dietro ai tanti personaggi che venivano citati e poi venivano "dimenticati" per il capitolo successivo.
  • è palese che stiamo parlando di Africa per il colore della pelle ed i tratti somatici della protagonista: anche se non conoscete molto della storia del Ghana (nel mio caso era praticamente nulla) non preoccupatevi perché il libro vi darà tutti gli elementi per capirne un po' di più.
  • Salaga: credo siano in pochi a sapere dove si trova e la storia dei suoi pozzi, ma sono assolutamente il centro di questa storia! L'ultima copertina a me sinceramente ricorda un po' troppo un pezzo di emmental e non mi piace perché taglia completamente fuori l'elemento femminile.
"Salaga è la città dei 100 pozzi" disse Wurche."Perché ci sono tutti questi pozzi?" chiese Aminah."Li hanno costruiti per lavare gli schiavi dopo giorni e giorni di viaggio" disse Wurche. Una città creata per vendere esseri umani, pensò Aminah.

Fonte: Pagina facebook dell'autrice

Lettera alle protagoniste:
Aminah e Wurche,
scusatemi se ci ho messo un po' a finire la vostra storia e la lettura è proceduta più lentamente del solito. La vostra storia mi ha sinceramente fatto stare male, come un pugno allo stomaco, e non riuscivo a leggerla prima di andare a dormire (davvero)!
Mentre scorrevano le vostre vite non riuscivo a smettere di pensare che oggi, nel 2019, ci sono persone, donne, delle Aminah e delle Wurche, che vengono trattate come voi: schiave, merce da scambiare e vendere.

Leggere le vostre storie mi ha aiutato a conoscere qualcosa di più della storia del Ghana e avere uno sguardo inedito sulla storia della schiavitù, diversa da quella raccontata sui libri di scuola.



Le vostre storie però raccontano di donne forti, donne che non si arrendono alla loro mancanza di libertà e trovano la strategia per rimettersi in gioco, che poi è il modo migliore per essere libere. Ed essere libere non significa essere felici, ma non esserlo sicuramente vieta di esserlo.
Le vostre storie danno speranza a chiunque stia cercando la sua strada e abbia voglia di iniziare a percorrerla senza tralasciare quello che la rende unica.

romanzo-ghana


Autrice: Ayesha Harruna Attah 
Anno di prima pubblicazione: 2018. Il libro tradotto in italiano è uscito a febbraio 2019. 
Pagine: 300
Dove: Ghana
A chi può piacere: a chi ama le storie coinvolgenti, quelle a cui continui a pensare anche quando chiudi il libro; a chiunque abbia voglia di conoscere posti e tempi lontani ben documentati ma raccontati in modo scorrevole.
Un'altra recensione: per saperne di più di questo libro vi consiglio una bella intervista all'autrice apparsa su il Manifesto


3 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Se lo dici tu Federica sicuramente é da leggere. Un abbraccio forte
Buon mercoledì
Maurizio

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Purtroppo molte donne in Africa, come in tante altre parti del mondo, vivono in condizioni di schiavitù. Un romanzo sicuramente attuale e da consigliare.
Sereno pomeriggio.

Icaro ha detto...

Con me le case editrici non hanno fatto grandi affari... Anche quando leggevo molto prendevo quasi tutti i libri in biblioteca! Sono un esempio da evitare.