29 aprile 2014

Questi so' matti

Ovvero alcuni piccoli indicatori che vi potrebbero chiarire il perché l'economia argentina ha spesso dei problemini e di come l'ufficio "complicazione cose semplici" lavori alla grande.

Esistono due cambi: uno legale e uno quasi no, che si chiama cambio blu. Significa che non è legale, ma i tipi che cambiano gli euro ad un buon 30% in più li trovi tranquilli e sereni in strada e addirittura ci son giornali che pubblicano i due tassi di cambio. Anche se non avete un master in economia politica potete capire che crea un po' di instabilità.

La banconota più grande che c'è vale 100 pesos, circa 10 euro.
Devo ancora abituarmi al fatto che aspettare il resto dei centesimi è da pezzenti...
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Se mai vi venisse in mente di prenotare un volo in un'agenzia di viaggio sappiate che potete farlo, ma solo se il volo parte dall'Argentina. Se voleste partire da Santiago del Cile non si può, o per lo meno non si può dall'agenzia e devi farlo da internet.

Se non sei residente in Argentina o non hai un conto in Argentina non puoi comprare un biglietto aereo pagandolo in contanti in pesos. Puoi farlo ma pagando in dollari perché il pesos è così fluttuante ed instabile che sarebbe troppo rischioso per loro. E soprattutto hanno una necessità mostruosa di far cassa di moneta forte.

Comprare su internet è una follia: devi fare delle dichiarazioni, pagare una percentuale in più e alla fine ti passa la voglia.

I beni tecnologici, cellulari e computer, sono beni importati quindi vengono ipertassati e costano una follia. Il Samsung S4 mini costa in promozione quasi 600 euro!

Neppure fare una ricarica del telefono è così semplice: ci sono dei chioschi che te la fanno on line, ma spesso alla sera ti rispondono che hanno finito il credito giornaliero. Non possono ricaricare più di un tot al giorno!!
Poi ditemi voi se non è pazzia... 

27 aprile 2014

Cile & Le strade dei miei viaggi

Partenza per il Cile prevista alle 2 di notte con una macchina immatricolata nel 1991.

A seguire l'elenco degli imprevisti surreali accaduti in soli 4 giorni, e sappiate che la macchina non ha dato mai problemi... perché in Cile, praticamente, non è arrivata!

Potrebbe sembrare un racconto surreale ma è tutto vero... lo giuro!

  • Ancora dentro Mendoza becchiamo una sparatoria mentre passiamo in macchina per una via. nessuno dice nulla e si va avanti.
  • Arriviamo al confine con il Cile e la macchina si spegne. Entriamo nella dogana in folle. [la macchina poi ripartirà senza problemi]. nessuno dice nulla. 
  • Alla dogana scopriamo che gli argentini sono matti: una persona non residente in Argentina (come noi o il nostro tutor che è cileno) non può espatriare con una macchina argentina. Il motivo è molto semplice, secondo il doganiere: se uno in Cile prende una multa, a chi viene recapitata? Non vi impegnate troppo per provare a capire perché la logica non c'è. 
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Sull'Aconcagua, foto dal pullman
  • In tutto questo erano tutti impanicati tranne io, che per sentito dire sapevo che i doganieri argentini "amano molto i regali": queste voci non sembrerebbero essere vere. Abbiamo aspettato dalle 5,30  alle 11,30 del mattino in una dogana a 2500 metri in una macchina senza riscaldamento: il doganiere non ha richiesto nessun pensierino.
  • Riusciamo a trovare un passaggio su un pullman (che ovviamente erano tutti pieni per le vacanze di Pasqua), ma prima dobbiamo passare la frontiera cilena! I cileni son fissati con la protezione fito-sanitaria: non si può portare in Cile nessun prodotto di origine vegetale o animale, che significa che per una mela possono multarti come per un panino al prosciutto. Segue controllo minuzioso e scrupoloso di bagagli e bagagli a mano... e altro tempo fermi in sta cavolo di dogana!
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Caracoles cilene: i mille tornanti!
  • Segue una minivisita di Santiago del Cile, dove per mini si intende il Palazzo del Governo e una piazza. Poi eravamo troppo distrutti.
  • Il giorno dopo si parte per Isla Negra, località balneare sul Pacifico e famosa perché Neruda se ne era innamorato e aveva un villone. Arriviamo senza troppi problemi, ma io nel frattempo son riuscita a bloccare la carta di credito perché son demente.
    neruda-oceano
    Profilo di Neruda che guarda il mare
  • Le persone che ci ospitano hanno origini italiane e dicono "oh come ci piacerebbero gli gnocchi", una delle ragazze che è con me -invece di fare orecchie da mercante- si propone di farli e quelli accettano. Passiamo il venerdì pomeriggio, anziché spaparanzati sull'oceano, chiusi in una cucina a preparare qualcosa come 5 kg di gnocchi. 
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Oceano Pacifico
  • Il giorno dopo vorremmo andare a visitare la casa di Neruda, ma scopriamo di non aver più abbastanza pesos cileni. 
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    Tramonto sul Pacifico, con vista sulla collina di Neruda
  • Scopriamo che nell'oceano tutto è grande, anche le alghe! A me personalmente schifano!
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"pacifiche" alghe
Incredibilmente torniamo a casa il giorno di Pasquetta senza problemi alle 4 del mattino, freschi come delle rose per andare a lavorare... 
Io però nonostante tutto questo del Cile me ne son innamorata, voglio tornare al più presto!!!
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Cartelli stradali tranquillizzanti

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Con questo post partecipo al Senso dei miei viaggi dal tema le Strade dei miei viaggi.
Monica perdonami per la modalità, ma caricare le foto con questa connessione è un'impresa e non ce l'avrei fatta a fare un altro post...
Le foto che "partecipano" sono:
- la prima della montagna alla dogana: la dogana è una cosa che per me che son abituata a gironzolare liberamente per l'Europa mi appare terribilmente anacronistica;
- quella delle alghe putride ed enormi: sui sentieri dei miei viaggi a volte scopro che nemmeno pensavo esistessero!
- quella del cartello Tsunami: i cartelli stradali sono un mondo fantastico!

23 aprile 2014

Cambio di paradigma

Ho passato 5 anni di università a studiare i PVS, paesi in via di sviluppo: termine tra l'altro poco felice, molto criticato ma che continua ad essere usato.

Ho passato 5 anni a confrontare  teorie per capire quale fosse il livello di un paese. Per giudicare un paese il PIL, cioè il solo fattore economico, non basta più ed è palese! Se guardiamo al PIL l'Argentina per esempio si trova al 23° posto, ma già solo andando a spulciare nella classifica del PIL pro capite scende al 75° (per curiosità: l'Italia è al 51°). Questi son dati 2013 e qui la situazione è cambiata molto ad inizio anno con l'inflazione.
Hanno inventato l'Indice di Sviluppo Umano per tenere in considerazione anche la questione sanitaria e l'educazione: l'Argentina si trova al 45° gradino, l'Italia al 25° e sono tra i paesi ben messi, al primo posto stravince da sempre la Norvegia mentre all'ultimo c'è il Niger.
C'è anche la graduatoria sul livello della libertà: l'Argentina è verde, come l'Europa per intenderci. Addirittura qualcuno ha tentato di misurare la felicità di un paese, ma stamattina non trovo la classifica... quindi rimarrò con il dubbio!

Lunedì, di ritorno dal Cile con molto sonno addosso, ho capito qual è il mio strumento di valutazione di un paese: esiste la Pasquetta?
Qui no, ho detto tutto.
Vi mostro solo il mio pranzo di Pasquetta 2014: un'improbabile e improponibile zuppa di spaghettini molli, lenticchie galleggianti e grumi di carne tritata vaganti...


Oggi è mercoledì e sono ancora convinta che la mia teoria sia correttissima XD

20 aprile 2014

dal cile

Giuro solennemente che quando tornerò da questa vacanza cilena vi racconterò tutto nei minimi dettagli.
giuro che non aggiungerò nulla che non sia veramente accaduto.

Sembrerà un racconto surreale, ma voi promettete che mi crederete



Buona Pasqua da una terra meravigliosa e che non finisce mai di stupire... per colazione c'è il colacao!!!

14 aprile 2014

Quando Victor Hugo ti accompagna sempre

Sembra una vita fa quando avevo deciso di inviare la domanda per il Servizio Civile all'estero e lo avevo fatto senza troppe speranze, sinceramente. In tutto quel periodo di attesa del colloquio, di attesa di una risposta e poi di attesa di partire chi c'era sempre con me?
Victor Hugo! Il nostro miserabile viaggio insieme è iniziato casualmente proprio a novembre ed è finito giusto in tempo per lasciare quel mattone a casa... E' stata dura, lo ammetto, ma alla fine sono rimasta davvero affascinata da questo romanzone.

Ma perché ricomincio a blaterare sui Miserabili?
Ieri sera siamo usciti e siamo andati in un bar qui a Mendoza: un localino semplice e con tutti i tavolini foderati di ritagli di giornali. Per puro caso noi siamo finiti in quello a tema Maradona e mondiali dell'86.
E cosa scopro sbirciando tra le varie scritte? "Victor Hugo nos hizo llorar"

victor-hugo-morales-bar

Spulciando su wikipedia ho scoperto che il telecronista di quella partita si chiamava Victor Hugo Morales... una coincidenza che mi ha fatto davvero sorridere!



10 aprile 2014

aggiornamento libri

Mi son portata dietro il Kobo, con cui non ho stretto amicizia ma sto migliorando i rapporti.

Dopo qualche piccolo racconto è stata la volta del mio primo ebook: Biglietto di terza classe (qui trovate la mia recensione) di Silvia Pattarini, un'autrice emergente (qui invece c'è l'intervista che le ho fatto). E' un libro interessante, soprattutto se si ama la storia: è talmente ricco di dettagli che io pensavo che l'autrice di professione fosse una storica.

Kobo però si è impallato, il bastardo. La batteria durava qualche ora, non riuscivo più ad accenderlo e faceva il matto: insomma prima di partire sono andata a cambiarlo e questo funziona. Ha comunque delle pecche: il touche screen è lento, soprattutto per iniziare. Leggere un libro vero per me è tutta un'altra avventura, ma devo ammettere che è comodo soprattutto ora che sono lontana da casa.
Le cover originali erano carissime e bruttine: io ne ho trovata una molto carina su internet (marca Gecko) ad un prezzo molto più abbordabile, ma non ha lo spegnimento automatico e per essere perfetta avrebbe bisogno di un elastichino in più per non farlo scappare quando leggo nel letto stesa su un fianco. Sono comunque soddisfatta di questo acquisto.
Sto leggendo Jane Eyre su consiglio di Strawberry, ma non mi prende molto per il momento. E poi in questa casa fino a fine mese siamo in 9 e quindi anche ritagliarsi dei momenti per leggere in santa pace non è così semplice. 

Per andare a lavoro abbiamo un quarto d'ora di autobus e nello zaino mi scarrozzo un libricino che mi ha prestato il tutor, nella speranza che apprenda lo spagnolo: Cronaca di una morte annunciata. Ovviamente di protarmi dietro l'ereader non se ne parla proprio perché qui hanno la mano lesta e tutto quello che è tecnologico fa molta gola: per intenderci giro con il cellulare nel reggiseno.
Anche qui la lettura procede a rilento...

Ieri son entrata in una libreria in centro per vedere quanto costavano i libri: e costano tantissimo! Cioè, costano poco meno che da noi ma lo stipendio di un'insegnante è sui 3000-3500 pesos, quindi 300-350 euro. Ma la cosa che più mi ha colpito è che non ci fossero i prezzi stampati sulla quarta di copertina: abbiamo quindi chiesto al commesso il prezzo e lui ci ha detto che doveva controllarlo su internet perché cambia in continuazione.... gli effetti dell'inflazione!





09 aprile 2014

Proposte

Qualche giorno fa ho ricevuto una proposta. Non di matrimonio.

Apriamo una piccola parentesi "uomini": qui i figoni scarseggiano, non ci sono, forse sono diversi dai nostri canoni. Gli uomini della mia età presenti comunque hanno già prole e solitamente non stanno più con le madri dei loro primi figli. Single di ritorno, li chiameremmo noi.

Nei primi giorni al centro la domanda più frequente dei bambini era "quanti anni hai?", seguita da "quanti figli hai?".
La mia risposta "ventotto" e poi "non ho figli e nemmeno marito" li lasciava esterrefatti, tanto che per essere sicuri di aver ben capito il giorno dopo me lo richiedevano e pure quello dopo ancora.

Un giorno Yasmine, 7 anni un gran sorriso, un po' lunatica e una storia familiare da dimenticare, mi ha chiesto se avevo una figliA.
Io ovviamente ho risposto per l'ennesima volta no.
Lei allora mi ha chiesto "ma se lei non ha figli e io non ho la mamma e sto con la nonna... non è che può adottarmi?"...

05 aprile 2014

How I met your mother #himymfinale

Leggete bene cosa c'è scritto in questa immagine:
39 donne. 
Ma c'è solo una madre.

Balle. Balle. Balle. 9 stagioni di balle!

Son già passate 24 ore da quando ho visto l'ultima puntata di How Imet your mother e vi informo che l'incazzatura non è diminuita: faccio parte di quel 99% di fan tra il deluso e il furioso. E sappiate che da qui in poi quello che seguirà sarà tutto uno spoiler e un rigurgito di rabbia! Iniziamo da Ted?

C'è solo una madre per i figli di Ted Mosby, ma la vera donna della sua vita è un'altra. Mavaffanculo. Perché Ted, rimasto vedovo, non si rifà una vita con una donna nuova, ma ritorna indietro: mette la retro ed è di nuovo il Ted di nove anni prima. Tale e quale: lui e il suo corno blu. Sceneggiatori bastardi, avete rovinato anche uno dei simboli più belli di questo telefilm.

Grazie al cielo un po' ci hanno fatto piangere: quando la madre muore, quando Barney scopre che la donna della sua vita è sua figlia, quando si scopre che T.M. sono anche le iniziali di Tracy!

Ma parliamo di Barney! Un'intera stagione concentrati sul suo matrimonio: manco al matrimonio di Kate Middleton hanno dedicato tutta questa attenzione. E me lo fai finire in 5 minuti? ma allora sei una merda mio caro sceneggiatore! E poi per cosa? Per rimettere Robin sul mercato?

Fino a ieri sera Ted Mosby era il mio filosofo di riferimento: ora dovrò riuscire a rimuovere la puntata di ieri sera e pensare che sia finito tutto quando Robin e Barney escono felici, contenti ed innamorati dalla chiesa.
E quando l'amore aveva la forma ed il colore di un ombrello giallo.
 

03 aprile 2014

difficoltàculturali

Devo proprio capire perché se il Signore ha permesso di inventare addirittura il microonde, sti argentini si ostinano ancora con sto cavolo di asado.

Per sedersi a mangiare ci vanno ore: mi esce già dalle orecchie