27 gennaio 2017

Curanto: cosa mangiare a Chiloè

C'è un piatto in Cile che potrete mangiare solo a Chiloé e da nessun'altra parte:
"E non sono riuscita a mangiare il curanto!" si lamenta, cercando di conquistare la sua complicità. "Ti assicuro che ti sei persa tante altre cose di Chiloè oltre al curanto..."
[Marcela Serrano, L'albergo delle donne tristi] 
 Il curanto è un piatto strano e molto diverso dalla tradizione culinaria della gente del Cile: sembra assomigli molto a un piatto tipico della cucina polinesiana e questo, insieme ad altre "stranezze" fa pensare che la popolazione originaria dell'isola in realtà arrivasse da delle isolette polinesiane.
Curanto: un piatto di frutti di mare (che in questa foto non si vedono, carne e patate

Per prima cosa è fondamentale sapere che il curanto non si cucina in cucina e nemmeno in una pentola: si fa un fosso in terra e lo si riempie di legna e pietre... quindi difficilmente lo potrete fare a casa vostra.
Quando le pietre saranno bollenti allora "il forno" sarà abbastanza caldo per poter aggiungere a strati  i frutti di mare, la carne e le patate.
I rami intorno al fosso sono di arrayanes, una pianta tipica della Patagonia, e servono per mantenere il calore.
Il coperchio di questo enorme "pentolone" sono delle foglie di nalca, che sono gigantesche.

Si aggiungono ancora uno strato di milcao e di chapalele, che sono delle specie di focaccine di patate.

Ancora uno strato di foglie e sopra si mette un grosso nylon, credo per velocizzare la cottura.
In 45 minuti è pronto: si tolgono le foglie, si prendono i vari strati e si mangia!

Che cosa fare durante quei 45 minuti?
Beh io ne ho approfittato per godere del paesaggio e mangiare una delle cose che più mi manca della cucina cilena (ma che si trovavano con facilità anche nella zona di Mendoza in Argentina): le sopaipilla. Il nome vuol dire letteralmente "inzuppa e prendila" e sono delle frittelle unte fatte con la zucca nell'impasto, sia nella versione dolce che salata. Una squisitezza!
Sopaipilla che bontà!
E il curanto?
Secondo me sa solo di fumo: i frutti di mare sanno di fumo, la carne sa di fumo e le patate che ti portano in diverse varietà (d'altra parte sull'isola se ne conterebbero 250 varietà differenti) hanno tutte lo stesso gusto di fumo.
Vale la pena assistere al procedimento  con cui si prepara il curanto, il risultato è imperdibile ma solo perché nessuno crederà che sei davvero stato a Chiloè se non hai mangiato il curanto!

23 gennaio 2017

L'albergo delle donne tristi

L'albergo delle donne tristi è un libro noioso, inutile girarci intorno.
Marcela Serrano, di cui poco tempo fa ho letto Il tempo di Blanca, mi ha di nuovo deluso.

Protagonista è Floreana, una scrittrice cilena, che ha appoggiato la Resistenza negli anni della dittatura e, dopo la morte della sorella più piccola per un tumore, su consiglio della sorella maggiore abbandona Santiago e si ritira momentaneamente sull'isola di Chiloé.
Qui la aspetta Elena, una psichiatra che ha ereditato un albergo e lo ha trasformato in una specie di clinica dove le donne tristi si curano tutte insieme.
Ovviamente oltre alle sue compagne di permanenza, Floreana incontra anche Flaviàn, il bel medico del paesello con  una storia tormentata alle spalle. I due si piacciono, si guardano, si sfiorano ma sono incapaci di toccarsi per davvero...

Il messaggio di questo libro è bello ed istruttivo: solo prendendo coscienza del proprio dolore, solo buttandosi in altre avventure si rinasce. Solo chi è coraggioso può vivere per davvero e a pieno.
Peccato che solo chi è molto determinato riesce ad arrivare alla fine di un libro che sembra non andare mai avanti.

Questo libro mi è stato regalato da Claudia de Il giro del mondo attraverso i libri e, nonostante non mi sia piaciuto, è stato un ottimo regalo: le sue 250 pagine sono intrise dell'odore salmastro dell'aria di Chiloè.
Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

Chiloè è un'isolone al nord della Patagonia cilena e, malgrado io ci sia stata solo 3 giorni (davvero pochissimo) mi ha fatto scoprire una realtà fatta di tradizioni, storie, cibi ed abitudini completamente a se stanti.
pensemos-chiloè-murales
Pensiamo il mondo da Chiloè, non Chiloè dal mondo

Quindi dite grazie a Claudia ed alla Serrano perché nelle prossime settimane salirete con me sul traghetto che porta all'isola....
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Traghetto che collega Puerto Montt ad Ancud

... e questo sarà il programma!

Per partire preparati potete leggere questo vecchio post su Chiloè!

19 gennaio 2017

Slovenia: stranezze by day e by night

La Slovenia è un paese attiguo al nostro, non solo fisicamente ma anche culturalmente.

Ma qualche stranezza l'ho trovata pure qui... al mattino e alla sera :)
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Metelkova, quartiere artistico di Lubiana

Stranezza mattutina:
I bar in Slovenia son diversi dai nostri bar: non sono idonei per fare colazione.
Al massimo puoi fare una pausa, scaldarti. Ma non puoi rifocillarti.
Mi spiego meglio: entri, ti siedi e prendi un caffè (buono come in Italia) o un cappuccino.
Ma le brioche non ci sono. E non ci sono non perché ti sei svegliato tardi e sono finite. Non ci sono proprie.
Esistono ma le vendono altrove.
Quindi a Bled ci è capitato di vedere gente che entrava al bar con la brioche comprata alla panetteria vicino al bar e poi se la mangiava al bar al caldo!
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Castello e Chiesetta di Bled
Stranezza notturna: 
Se volete andare a prendere una birra a Lubiana prima di cena potrebbe capitarvi che vi dicano che fanno solo roba da bere e che non hanno niente da spizzicare, figurarsi delle patatine fritte... ma gli aperitivi li fanno solo in Italia?
E poi vi potranno dire che ci sono prezzi per il giorno e per la notte... come fosse la cosa più normale del mondo!
Inutile dire che l'unica parola imparata in Polonia quest'estate (piwo=birra) mi ha aiutato a orientarmi immediatamente con lo sloveno: qui birra è pivo!
menù per il giorno e la notte
Stranezza nella stranezza:
Durante un pranzo abbiamo ordinato della semplicissima acqua: la cameriera ha portato al ragazzo che era con me un semplicissimo bicchiere mentre a me un bicchiere con la cannuccia!
E dopo quello che mi è successo in Polonia con le cannucce è una cosa che mi ha stupito abbastanza: ma perché la gente dell'est ha questa passione per le cannucce?


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16 gennaio 2017

Paterson

Paterson è un autista di pullman/poeta.
Ha una vita monotona:
- si sveglia sempre abbracciato alla moglie,
- fa la stessa colazione e lo stesso percorso per arrivare al lavoro,
- scrive poesie prima di iniziare il turno,
- chiede al suo capo come sta e poi ascolta le sue lamentele,
- guida per la cittadina,
- ascolta le nuove idee della moglie, un'artista che vuole sempre fare cose nuove... ma poi qualsiasi cosa faccia lo fa sempre nella stessa maniera ossessiva con geometrie bianche e nere (dalle decorazioni dei dolci al comprare una nuova chitarra "colorata").
- porta a spasso il cane dispettoso,
- si ferma sempre allo stesso pub.
Per sette giorni su sette sempre identico e anche la domenica la sua giornata non cambia poi di molto.

Due ore di film sulla pesantezza della vita non potevano di certo avere il ritmo della samba al Carnevale di Rio e riconosco che il regista ce l'ha messa tutta per smorzare la noia con piccole gag che regalano qualche sorriso.

Sette volte la stessa scena, quella della sveglia, sempre uguale con solo la scritta che cambia: Monday, Tuesday... Vi dico solo che quando dopo Sunday ho visto ricomparire Monday ho creduto di morire. Poi per mia fortuna era uno scherzetto del regista!

Se siete particolarmente filosofici il film vi piacerà molto e ne riconoscerete la poesia.
Se siete un po' spicci come me (e le signore che ho trovato nel bagno del cinema finita la proiezione) farete fatica a smettere di sbadigliare!

12 gennaio 2017

Slovenia: cosa mangiare a Lubiana e Bled

A Lubiana e Bled, in Slovenia, ho davvero mangiato bene.
La sorpresa piacevole è stata scoprire che anche per una vegetariana come me non è difficile trovare qualcosa che possa mangiare anche io! E, sorpresa nella sorpresa, il caffé lo sanno fare pure buono!
La sorpresa meno piacevole è che mangiare fuori non è così economico come pensavo: i prezzi sono simili all'Italia, anzi anche un po' più cari ma molto spesso l'acqua è gratis e quindi va a compensare.

Nota importante: non andate a mangiare troppo tardi alla sera (almeno d'inverno) se no rischiate di rimanere a becco asciutto! Gli sloveni non sono gli spagnoli e qui si mangia presto!

Dove mangiare a Lubiana?
Se volete mangiare qualcosa di prettamente vegetariano/vegano, nel pieno centro di Lubiana si trova un posticino molto carino ed accogliente: all'Organic Garden si mangia benissimo :)


Se invece volete mangiare qualcosa di più classico, vi consiglio di provare la zuppa di funghi alle trattoria 6estica: è un posto spazioso ma dove anche le coppiette possono trovare la loro pace. In teoria son più di 200 anni che esiste questo ristorantino, se è vero non lo so ma posso garantire che si mangia bene.
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Zuppa di funghi nella pagnotta
Voler mangiare una pizza all'estero può essere un'avventura poco piacevole, ma nella pizzeria 5- 6 kg ho mangiato una delle migliori pizze della mia vita! Se Lubiana non distasse 10 ore di Flixbus da casa mia, io ogni tanto ci tornerei a far cena qui!


Dove mangiare a Bled?
Bled è un paesino piccino piccino con più negozi di souvenir e ristoranti che anime vive... almeno di inverno!

La pizzeria Rustika non è niente male, anche se non regge il confronto con la pizza di Lubiana!
Il locale assomiglia quasi più ad una birreria che ad una pizzeria. Il servizio è rapido e, cosa che a me ha fatto ridere, alla radio di ascolta di tutto e di più... compreso Come mai che erano anni e anni che non sentivo più!

Il ristorante Pri Planincu invece ci ha proprio fatto conquistati, tanto che ci siamo tornati a pranzo due giorni di fila per mangiare la buonissima zuppa di verdure con la panna... una roba da leccarsi i baffi!
Il locale ha dei dettagli così kitch ma così kitch da riuscire a trasformarlo da posto turistico un po' datato in uno squisitamente autentico: le tovaglie di plastica ma di finta stoffa, ogni tavolo con un fiore finto diverso sul tavolo, un sacco di oggettini sulle mensole...
Se ordinate le patatine fritte e il tagliere di formaggi sappiate che le porzioni sono abnormi...
Evitate invece il gnocco di pane: è un mattonazzo che, se riuscirete a finirlo, poi vi farà tappo nello stomaco per due giorni!
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Zuppa di verdure 


E poi non si può essere stati in Slovenia senza aver mangiato la Kremna Rezina: la millefoglie farcita di panna e crema alla vaniglia tipica di Bled. La troverete ovunque, anche nel reparto pasticceria di un supermercato di Lubiana. L'originale, quella vera, però è nata all'Hotel Park di Bled: questo è un posto di un'eleganza un po' retrò da dove si può godere di un bellissimo panorama sul lago e, riuscendo a scegliere il tavolo giusto, si può vedere anche un bel tramonto!
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La torta di Bled

09 gennaio 2017

sLOVEnia: una foto al giorno

Sono stata 5 giorni in Slovenia: 5 giorni così intensi che quando sono risalita sul pullman mi sembrava fosse passato un sacco di tempo da quando avevo passato il confine qualche giorno prima.

La  Slovenia, che sembra sia stata la Svizzera dei Balcani, in realtà è un paese piccino piccino, persino più piccolo del mio Piemonte: è un paese dove tutto è vicino, un paese tranquillo, pulitissimo e dove le persone sono molto gentili.

Questo è il mio stato attuale: il riassunto di un viaggio freddissimo ma che mi ha riempito il cuore di sfumature di azzurri e di freddissimi tramonti da castelli arroccati!


Copio l'idea di Frida e vi racconto il mio viaggetto con #unafotoalgiorno (così come avevo fatto per il viaggione patagonico)! 

Giorno 1:
Dopo un'intera giornata sul pullman, finalmente arriviamo in una freddissima Lubiana!
Io non ho mai visto delle luci di Natale così magiche come quelle di Lubiana (e badate bene che sono una quasi torinese abituata a gironzolare tra le luci d'artista!).
Lubiana di notte per me rimarrà l'icona della fiaba d'inverno <3
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Lubiana, il posto dove ho scoperto che la magia e le fiabe esistono
Giorno 2:
Lubiana con la luce del sole è altrettanto bella, ma non ha lo stesso fascino.
E' una città molto piccola, dove tutto si raggiunge in un quarto d'ora a piedi al massimo.
La visita al Castello di Lubiana noi l'abbiamo fatta al tramonto per godere ancora di più del fascino del panorama e della vista sulle luci della città da un altro punto di vista.
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Lubiana, vista dal Castello

Giorno 3: 
Bled dista un'ora di pullman dalla capitale ed è un paesino estremamente turistico vicino al lago. Deve essere uno di quei posti che d'estate assomigliano pericolosamente a Rimini, ma d'inverno non è così affollata... anzi!
Il Castello abbarbicato sulla Rocca non è niente di che, ma si vede un bellissimo panorama dalle sue mura.
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Lago di Bled, vista dal Castello

Giorno 4:
La camminata intorno al Lago di Bled è di 6,5 km: io la sognavo innevata e sognavo una bella visita all'isoletta con la tipica barchetta.
Faceva un freddo cane con un bel ventaccio gelido: la visita in barchetta è saltata e mi son dovuta consolare con qualcosa che mi permettesse di sopravvivere alla delusione!
La Kremna Rezina (o torta di Bled) è un cubo che assomiglia a una millefoglie ripiena di crema alla vaniglia e panna ed è una superconsolazione :)
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Torta di Bled

Giorno 5:
Un giorno passato totalmente in autobus... con una piccola passeggiata ancora per le vie di Lubiana per non morire congelati alla stazione!
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Lubiana, Chiesa dell'Annunciazione 
Ciao Slovenia, forse non sei il posto più incredibile che abbia mai visto, non rientrerai nell'elenco dei posti più fantastici in cui son stata, quelli del "devi andarci assolutamente"... ma ho il sospetto che non ti scorderò facilmente: pare che i posti delle favole ti lascino una scintilla dentro che non si spegne facilmente :)

Qui puoi trovare gli altri post #unafotoalgiorno:
Bologna
Lettonia & Estonia







05 gennaio 2017

MMXVI libri

Di anno in anno mi piace monitorare le mie letture: devo essere sincera io leggo abbastanza "a caso", provo ad iscrivermi a qualche sfida/gruppo letteraria/o ma poi mollo sempre alla velocità della luce.
Con questo semplice test, oltre che con anobii, tengo d'occhio che cosa e come ho letto nell'anno appena trascorso e mi ripropongo di essere più attenta alle mie letture... ma poi anche l'anno dopo ricomincio ad andare a caso :)

1) Quanti libri hai letto nel 2016?
Molti meno del 2015, anno dei record: 26 è comunque un risultato buono, visto che mi ero ripromessa di leggere 2 libri al mese.
Mappa creata con l'app Cityteller

2) Quanti erano fiction e quanti no?

Come sempre io leggo quasi ed esclusivamente romanzi, ma quest'anno fanno eccezione le raccolte di Lemebel: Baciami ancora forestiero e Parlami d'amore.
Pedro-Lemebel

3) Quanti scrittori e quante scrittrici?
Per il terzo anno di fila ho letto più uomini che donne: 14 scrittori e solo 11 scrittrici.

4) Il miglior libro letto?
E' stato un anno ricco di belle letture e quindi scegliere non è facile: Purity è il libro più bello tra i libri belli del 2016.
Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

5) E il più brutto?
Biografia di un alberonon riesco nemmeno a ricordare di cosa parlasse...

6) Il libro più vecchio che hai letto?
Stoner è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1965, ma il suo grande successo è arrivato solo qualche anno fa.

7) E il più recente?
Son andata a recuperarmi l'ultimo Harry Potter  la mattina stessa che è uscito!

8) Qual è il libro dal titolo più lungo?
Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto di Francesco Guccini.

9) E quello con il titolo più corto?
Tua di Claudia Piñeiro.

10) Quanti libri hai riletto?
Nemmeno un Harry Potter ahimè, ma perché quest'anno la mia dose di magia l'ho presa con l'ultimo deludente libro "postumo" della saga.

11) E quali vorresti rileggere?
Sicuramente rileggerò un Harry Potter, probabilmente il primo.

12) I libri più letti dello stesso autore?
Pedro Lemebel è l'autore più letto del mio 2016: belli entrambi, ma tra Baciami ancora forestiero e Parlami d'amore io scelgo il primo...

13) Quanti libri scritti da autori italiani?
Solo 3: la Elena Ferrante, Diego De Silva e Francesco Guccini. Ho rivisto la lista un paio di volte perché mi pare impossibile di aver letto così poco italiano: non è da me!

14) Quanti libri sono stati presi dalla biblioteca?
Solo 5, a cui però si devono aggiungere anche tutte le guide prese per organizzare viaggi e gite mie e dei miei genitori. Ho una biblioteca proprio vicino a dove lavoro e credo che con una scusa o con l'altra di averci portato tutti quanti i miei colleghi!

15) Quanti libri erano ebook?
Solo 5, poi il mio Kobo ha tirato le cuoia. Sto riflettendo se sostituirlo o meno perché la lettura degli ebook in questi anni non mi ha mai convinto molto.

Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

16) Quanti libri erano in un'altra lingua?
Ho comprato un libro di Onetti al Rastro, il mercatino delle pulci di Madrid (forse la cosa che più mi è piaciuta di Madrid!)... ma non l'ho mai aperto, vale lo stesso?

17) Hai partecipato a qualche evento letterario?
Sono stata al Salone del Libro a Torino e ho partecipato al bellissimo evento "Una valigia piena di libri" organizzato dalla Lettrice rampante e Il giro del mondo attraverso i libri e ho preso parte al primo incontro del nuovo ciclo "Non è il mio genere".
Devo anche ringraziare Claudia per avermi invitato all'incontro con Rodrigo Hasbùn, l'autore di Andarsene: strameritava!

18) Qual è l'editore più letto?
Ho letto 3 libri per ciascuna di queste case editrici:
Marcos y marcos: il migliore è Baciami ancora forestiero di Pedro Lemebel
Fazi editore: il migliore è Stoner
Einaudi: per ovvie ragioni il migliore è Purity!
Feltrinelli: Tua, carinissimo!

19) Quanti libri ti hanno inviato le case editrici?
Grazie a chi ha dato fiducia al mio blog:
Gran via: Un cinese in coma e Biografia di un albero
Guanda: Piccoli combattenti
Marcos y marcos: Parlami d'amore e La vedova Van Gogh

02 gennaio 2017

MMXVI bignami

Se c'è una cosa che ho imparato in questi 31 anni è che bisogna fare attenzione ad esprimere i desideri  giusti perché, molto più spesso di quanto pensiamo, si rischia che si avverino.

Io dopo un 2015 senza lode e senza infamia avevo espresso il desiderio di vivere un anno nuovo che sapesse sorprendermi... 2016, che anno! 

Lo so che le regole di questo gioco impongono di scegliere solo una cosa importantissima per ciascun mese, ma questa volta non è proprio possibile: ci saranno ricordi di posti bellissimi,  ricordi un po' meno capibili dal di fuori e qualche <3

2017, fammi felice come adesso... o anche un po' di più!!!

Gennaio: la vacanzina a Madrid mi ha un po' delusa, ma è stato bello tornare a viaggiare da sola.
E' stato però un mese di attesa, di ritorni e... di in*****e, ahimè.
Madrid, Cattedrale dell'Almudena
Febbraio: è stato un mese brutto, ma proprio brutto e deludente, di quelli dove non ti rendi nemmeno conto che intorno accadono delle cose belle e, forse, con il senno di poi è stato il vero inizio di questo 2016!

Marzo: ho iniziato a lavorare come consulente pensionistico.

Aprile: sono andata al concerto di Marco Mengoni con le amiche
Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:

Maggio: un fine settimana di mare, sole, tantissima focaccia di Recco, canzoni, bambole assassine e... finalmente un "piccione"!

Castello di Rapallo
Giugno: un gelato alla fragola e basta (che ricordo sibillino!!!)

Luglio: il primo gay pride non si scorda mai!

Una foto pubblicata da Federica (@federica_zucca) in data:


Agosto: Che viaggio la vacanza da sola in Polonia, che iniezione di fiducia!... quanti pierogi e quanta birra (con la cannuccia)!
Danzica, Polonia
...e una decisione non facile da prendere, ma che era quella giusta: "Hai detto mi spiace, troppo poco però!"

Settembre: un cavallino rosso per far galoppare i proprio sogni <3

Ottobre: ho festeggiato per la prima volta in vita mia un compleanno al lago...
Lago di Viverone (Biella)


Novembre: le cose belle sono le più inaspettate: che bella sorpresa ho ricevuto... in un supermercato!

Dicembre: Un pomeriggio ai mercatini di Natale ad Aosta... senza comprare nulla :)