27 giugno 2016

Fuocoammare

Quando un film si presenta nella categoria "documentari" uno non si aspetta una serata scoppiettante, ma avevo un mio ottimo motivo per aspettare con ansia di vedere Fuocoammare: l'intervista che avevo visto da Fazio dopo che il film aveva vinto l'Orso d'oro a Berlino.


Fuocoammare racconta due Lampedusa:

  •  la prima è quella che non conosciamo ma di cui tanto parliamo: profughi, barconi, centri d'accoglienza che scoppiano
  • la seconda invece è quella dei Lampedusani, che vivono la loro vita con le loro difficoltà ma con molta normalità.
Quello che più mi ha colpito è sapere che l'isola di Lampedusa è grande solo 20 km2 ma sembra ci siano due isole (permettetemi il gioco di parole) isolate tra di loro: lampedusani e profughi, che non si incontrano mai. L'unico punto di contatto è il medico che presta servizio per le questioni di routine agli abitanti e poi soccorre chi arriva in condizioni spesso disperate.

La parte dei lampedusani è una palla mostruosa (cercavo un francesismo ma non l'ho trovato): c'è sto bambino che ama giocare con la fionda e va in giro per i boschi... e poi c'è la parte sui barconi, ma è abbastanza contenuta e quella è molto toccante, ma la forza di quelle immagini si ammoscia nel contesto piatto del resto del film.

Non consiglio assolutamente di vederlo, piuttosto guardate l'intervista al medico che ha fatto Fabio Fazio: quella è un concentrato delle parti più interessanti/toccanti del film e merita!

21 giugno 2016

Le quattro stagioni dell'estate

Le quattro stagioni dell'estate è uno di quei libri il cui titolo a me fa l'effetto di una calamita: mi incuriosisce e voglio leggerlo subito!
Lo prendo senza nemmeno informarmi troppo: se avessi letto che non si tratta di un romanzo ma dei racconti di quattro coppie forse non lo avrei preso perché a me i racconti non piacciono molto.

Protagonista del libro è Touquet, una località di mare nel nord della Francia presa d'assalto dai turisti francesi per il 14 luglio, con tanto di fuochi d'artificio per i festeggiamenti vicino alla diga.
Touquet non è solo lo sfondo delle vicende, ma è una costante che nei decenni cambia, si modifica ma resta fedele a se stessa.

E ci sono 4 coppie protagoniste in 4 stagioni (della vita) differenti: dagli adolescenti che scoprono i primi amori fatti di grandi promesse fino alla coppia di anziani che si ama più del primo giorno, passando per i trentenni in crisi e la cinquantenne che riscopre una nuova vita. E anche se non lo sanno, sono tutti legati tra di loro.
Le dune delle spiagge di Touquet. Fonte web

E' indubbiamente un romanzo toccante e coinvolgente, però è uno di quei libri che non lascia molto quando lo finisci.
Io lo consiglierei a chi ama la Francia e le grandi spiagge della Normandia e a chi deve affrontare un viaggio lungo: è una lettura abbastanza coinvolgente per passare il tempo ma la sua struttura permette di prendere-e-lasciare senza troppi problemi.
Sinceramente non me lo porterei in spiaggia: queste storie estive non sono tutta 'st'allegria da portarsi sotto l'ombrellone...

19 giugno 2016

Carlitos vs Capatoast

Rosario non è un granché come città, ve l'avevo già detto.

Monumento alla Bandiera a Rosario, Argentina

Agli argentini però piace -inspiegabilmente- un sacco e quando hanno saputo che ci sarei andata, oltre a dirmi che facevo benissimo ad inserirla  nel mio viaggio (incredibile che questo non mi avesse insospettito!), mi dicevano mi raccomando mangia un carlito!

Ricordandomi di queste sagge raccomandazioni al bar della spiaggia La Florida mi sono quindi lanciata e incuriosita ho ordinato un Carlito, anzi IL carlito che è pure patrimonio culturale della città.

Perchè non c'è la  foto del Carlito? Perché quando l'ho visto mi son cascate le braccia (sì, diciamo le braccia). Il Carlito - patrimonio culturale- è un toast. Non un toast strano: un classico toast prosciutto e formaggio. 'sto Carlito d'Argentina!

Qualche settimana fa invece a Torino ho pranzato in una toasteria in pieno centro, Capatoast, dove i toast sono giganteschi e ripieni di qualsiasi ben di dio. Per la serie che il mio enorme toast con la parmigiana all'interno ancora me lo sogno!

Capatoast: un piccolo toast 15 x 19 :)
4 amiche con un po' di appetito!

E mentre lo azzannavo elegantemente lo gustavo, ho ripensato a quella mattinata in spiaggia a mangiare un toast sgualfo, guardando un fiume marrone e ancora inconsapevole di essermi bruciata sotto il sole... e niente, l'Argentina ogni tanto mi manca per i motivi più illogici!

12 giugno 2016

Carol

Colonna sonora non citata nei titoli di coda: Bella stronza
Carol è la protagonista dell'omonima pellicola ed è un personaggio odioso, da prendere a sberloni.

Anni '50 New York, Carol è una signora borghese ed una mamma amorevole in procinto di separarsi dal marito: Carol ha scoperto di essere lesbica e del marito non ne vuole più sapere.

Tutto inizia quando la signora va in un grande magazzino per comprare una bambola alla sua bambina per Natale e rimane folgorata dalla giovane commessa Therese.
Questo dettaglio non è importante al fine della trama ma mi ha fatto venire il nervoso: come sempre nei film, la bambola che vorrebbe la bambina è finita e quindi Carol chiede alla signorina su cui ha messo gli occhi addosso "cosa desiderava lei a 4 anni?", la tizia risponde "un trenino" e la povera bimba si ritroverà sotto l'albero non una bambola ma un trenino! Ma son cose da fare?!?!

Carol subisce la guerra al marito che la cita per comportamento immorale mentre lei è in giro per gli States con la commessa, che comunque non è la prima donna con cui ah dei rapporti. La commessa nel frattempo ha preso le distanze dal moroso per partire "con quella donna".
E anche lei viene silurata alla fine, ma mai quanto la "prima" amica di Carol che è friendzonata in una maniera che io farei un film su di lei per capire come si sopravvive ad una fregatura simile!

Io mi immaginavo un film romantico, o almeno passionale, in cui le tematiche sociali/diritti persone omosessuali/pregiudizi avessero un ruolo fondamentale: invece la storia tra persone di ceti diversi/le visite mediche per curare l'amosessualità/la sottrazione della figlia sono questioni appena accennate.

Non è un film noioso, è un film fastidioso e che dà sonnolenza!

09 giugno 2016

Remember

Remember è un po' un'americanata, uno di quei film esagerati nelle coincidenze ma è un bel film, coinvolgente e, passata la prima mezzora, ha anche molto ritmo.

Remember racconta la storia di alcuni superstiti di Auschwitz: ormai sono tutti anziani e mal messi sia i carnefici che le vittime. E le vittime sentono che hanno più poco tempo e poche energie per potersi vendicare per le sevizie subite.

Così un vecchino costretto sulla sedia a rotelle in una casa di riposo americana convincerà ed aiuterà un altro con le gambe buone, ma con problemi di demenza senile, a scappare e mettersi alla ricerca del loro aguzzino.

La trama del film sta tutto nella ricerca angosciante di questa terza persona e del finale a sorpresa.

Se avete problemi ad affrontare tematiche quali la demenza senile però non è un film che fa per voi.
E ve ne sconsiglio la visione se siete degli amanti dei film storici: qui ci sono una serie di passaggi un po' arditi.

In tutti gli altri casi è un bel film e vi piacerà!

07 giugno 2016

Baciami ancora, forestiero


Vorrei scrivere un post serio, una riflessione ragionata su Baciami ancora, forestiero, vorrei mettere in luce punti di forza e qualche debolezza di questa raccolta di "cronache piumate".

Ma l'autore di questo libro è Pedro Lemebel e io mi sono innamorata di Pedro Lemebel. Non sono lucida quando parlo di Lemebel, me ne rendo conto.
Io mi emoziono se parlo di Lemebel e mi vengono gli occhi che brillano.

Baciami ancora, forestiero, come gli altri titoli dei libri tradotti da Marcos y marcos (Ho paura torero e Parlami d'amore), ha un titolo che suona come una canzone d'amore.
Ed è un amore intenso quello dell'autore cileno, ma senza mai  essere banale o stucchevole: è una passione che respira in ogni singola virgola scelta dall'autore. Sono storie travolgenti alle volte, storie di grandi sofferenze e separazioni e vere denunce sociali, come quella dell'incendio colposo alla discoteca gay Divine di Valparaiso del 1993.

Ho paura torero è un vero capolavoro, come ho già detto un milione di volte.
Non so se Baciami ancora forestiero mi sarebbe piaciuto altrettanto se nella copia che ho preso in biblioteca il nome dell'autore fosse stato nascosto.
Però quel Cile che tanto mi affascina si respira a pieni polmoni tra queste pagine e questo sì, son sicura che mi sarebbe piaciuto!
Non amo i racconti, ma leggere qualche pagina nel parcheggio prima di andare a lavorare quando arrivavo un po' in anticipo era un modo meraviglioso per iniziare la giornata.

E al salone del libro mi è successo di mostrare la copia all'amica che era venuta con me e mentre l'ho aperto per leggerle il mio passaggio preferito mi sono così emozionata che mi si è incrinata la voce.

E in questa vertigine ti scrivo, in questa vertigine immagino i tuoi occhi che mi seguono nella scrittura. E,magari,questo momento, in cui lettura e lettera, occhio e cuore, voce e silenzio, acqua e aria, ritrovano l'orizzonte vago di quel pomeriggio portuale, di fronte al grande anfiteatro di Valparaíso, dove feci un sogno di trapezista ubriaco, senza rete... perché tu eri il mare.

Valparaiso



04 giugno 2016

#iPostiChe

Ho prenotato il volo per la mia prossima vacanza e la testa (ma non il portafoglio!) sta già pensando alle prossime vacanze!

Per questo mi è sembrato che il tag di Daniela (ideato da Nerogrigio) cascasse giusto a fagiUolo e chissà che qualche suggerimento possa farvi venire l'idea per un viaggetto!


Il posto....


... CHE PORTI NEL CUORE:

Avevo un sogno: vedere i pinguini! A Isla Magdalena (Cile) l'ho realizzato: di quel giorno ricordo il vento, il rumore dei pinguini ma soprattutto la gioia di quando son sbarcata a terra ed incredula mi ripetevo "ho visto un sacco di pinguini!"


... PIU' DIVERTENTE:

La mia prima volta a Roma è stata in terza media in gita.
Mi ero divertita un sacco e mi ero innamorata di questa città, in cui poi ho fatto in modo di tornare un sacco di volte. E non intendo smettere!



... PIU' COMMOVENTE:
Il Monte del Gozo, la collina da cui si vede Santiago, e su cui si erga il monumento a Giovanni Paolo II

Il Cammino di Santiago è l'esperienza più emozionante che abbia mai fatto. Dopo aver fatto quasi 400 km a piedi (perché ho fatto solo mezzo cammino), quando l'ultima mattina mi sono messa in cammino che era ancora buio pesto e mi mancavano solo più una ventina di km... beh mi son venute le lacrime agli occhi!

... PIU' DELUDENTE:
ushuaia-terra-del-fuoco

Ushuaia è la città più a sud del mondo e mi ha un po' delusa: me la immaginavo più selvaggia, più aspra, più estrema. Vale la pena di andarci perché se si è in Patagonia almeno sei arrivato in "culo al mondo", ma ci sono posti molto molto più belli!

... PIU' SORPRENDENTE:
Non ho foto ma io non ho mai visto una città come Ghadames in Libia.
Quello che temo è che nessuno potrà rivederla più nella sua semplicità e straordinarietà, ahimè.



... PIU' GUSTOSO:

Chi nomina Bruxelles per me nomina i primi e migliori waffle mai mangiati.
E chi dice waffle rischia di farmi sbavare sulla tastiera!


... CHE TI HA LASCIATO UN RICORDO PARTICOLARE:

Io adoro Sirmione: è un posto che conosco bene e dove in molti angoli ho ricordi particolari: sono ricordi soprattutto puzzosi visto che l'acqua termale non sa proprio di lavanda!

... PIU' ROMANTICO:
La casa di Neruda a Santiago del Cile era il nido d'amore, inizialmente segreto, con la sua ultima moglie Matilde Urrutia. Ma non è per questo che è il posto più romantico dove sia mai stata: c'erano 39 gradi e io avevo uno zaino pesante in spalla che ormai aveva creato un alone gigantesco sulla mia schiena. Quando sono uscita da quella casa mi son sentita leggera, pure un po' scema perché sorridevo al mondo, e mi sembrava di avere le farfalle nello stomaco. Non sto esagerando: in quel momento mi sono sentita innamorata. Di Neruda, della poesia. del mondo e pure un po' di me stessa.

... CHE VORRESTI RIVEDERE:
Vorrei andare di nuovo a Venezia dove son stata più volte, ma l'ultima avevo 12 anni: sarà ben ora di tornarci!


... DOVE TI PIACEREBBE ANDARE:

la mia prossima meta è la Polonia: chi mi aiuta?

Ora dovrei passare il premio a 10 blogger, ma son arrivata tardi e quindi molti di voi già lo hanno fatto... mi limeiterò a 5 blogger:
- Silvia--> lei scova solo posti originali, anche dietro l'angolo di casa
- Claudia --> lei viaggia tanto coi i libri, ma quando si muove sul serio mi porta una cartolina
- Maruzza --> che sarebbe capace di rispondere a tutte queste domande ricercando angoli nascosti di Ponza
- le chicks & trips --> il mio blog di viaggio di riferimento (perché non sono mai banali!)
- Enzo e Chiara --> viaggiatori davvero instancabili