24 settembre 2019

Mi piaci da morire

Perché ho letto Mi piaci da morire di Federica Bosco?
Ho recuperato questo vecchio libro, il primo, di Federica Bosco su Acciobooks, una fighissima piattaforma su cui si possono scambiare gratuitamente libri.
Federica Bosco scrive libri rosa carini e leggeri: questo non è sicuramente il suo migliore, ma è stato interessante ri-scoprire come si viveva nel 2005. Sono solo 14 anni ma sembra una vita fa!
Mi piace questo "esercizio" di leggere libri scritti qualche anno fa e fermarmi a pensare come in una decina di anni le cose siano cambiate.


Mi piaci da morire: la trama in breve
Monica ha 31 anni e si è trasferita a New York per iniziare una nuova vita ed è la classica sfigata: non riesce a trovarsi un fidanzato normale, vive con due coinquilini buoni ma mezzimatti e al lavoro è una specie di Cenerentola che subisce le angherie delle sorellastre, che in questo caso sono due anziane vipere che gestiscono un negozio di antiquariato.
Sogna di pubblicare un libro e per puro caso conosce un uomo più grande di lei, ma con un passato tragico, che la aiuta  nel lavoro e ovviamente si innamorano.

Fonte: Alessandra MondoMeraviglia
Mi piaci da morire: la recensione
I libri di Federica Bosco mi piacciono perché sono leggeri ma divertenti: questo è carino e leggero ma si sente che la scrittura era ancora acerba.
La mia recensione potrebbe tranquillamente finire qui, invece vi lascio ancora due pensieri sparsi su questa lettura.

Siamo a New York ad inizio millennio e non avevamo ancora gli smartphone: la protagonista aspetta una mail dal suo nuovo amore e deve attendere di andare a casa al computer per leggerla.
Io per un attimo mi sono chiesta come mai, ero incredula che 15 anni fa la tecnologia non avesse ancora conquistato ogni momento della nostra quotidianità!
Ma voi vi ricordate come si viveva prima dell'avvento di internet/sempre? Non ne faccio un discorso di giudizi (sicuramente internet facilita la vita e la complica per altri aspetti!), ma di pratiche quotidiane!
Fonte: Silvia Ziche

Aspetto davvero importante su cui soffermarsi a riflettere è la questione della violenza di genere: credo che questo discorso 15 anni fa fosse appena abbozzato e non si sentisse il bisogno di sensibilizzare come accade, per fortuna, oggi.
Monica, tra le sue tante sfighe, conosce un ragazzo che inizialmente sembra perfetto ma nel giro di pochi giorni si rivela ossessivo e arriva a metterle le mani addosso. Lui si pente, riconosce di avere un problema con l'alcool e decide di farsi curare. Lei decide di lasciar perdere perché, a parte lo spavento, non è successo altro e non denuncia.
Credo che oggi, una scrittrice di libri che si rivolgono ad un pubblico femminile non farebbe prendere alla sua protagonista questa scelta con tanta leggerezza.
I problemi della violenza di genere sono ben lungi dall'essere risolti (la cronaca nera ce lo insegna ogni giorno), ma è -un po'- confortante vedere come la sensibilità verso questo problema sia cambiata.

Fonte: Flickr - Ho visto Nina volare

Autrice: Federica Bosco
Della stessa autrice ho letto anche:
Pazze di me  che secondo me è il suo libro più divertente
Il peso specifico dell'amore è carino e si fa leggere con piacere
Anno prima pubblicazione: 2005
Pagine: 187
Dove: New York
A chi può piacere: Lo consiglio solo ed esclusivamente a chi già conosce ed apprezza Federica Bosco: troverà in essere quello che caratterizza i romanzi di questa brava autrice.
Un'altra recensione: Simona de I libri di Momo 
lo definisce "un inizio piacevole" e io concordo con lei!


4 commenti:

Sara ha detto...

Sembra ieri il 2005, accipicchia! In effetti però sembra che la nostra civiltà sia predestinata alla tecnologia!

Icaro ha detto...

Sembra un po' una scopiazzatura dello stile della Kinsella, no?

Federica ha detto...

@icaro: scopiazzato no, ma è lo stesso genere

Cavaliere oscuro del web ha detto...

La troppa tecnologia, ha fatto perdere tanti rapporti sociali, vedo una società più chiusa.
Sereno giorno.